Metropolia di Larissa e Tyrnavos

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La cattedrale di Sant'Achille a Larissa.
Resti della cattedrale bizantina di Larissa.
Geronimo Nikolopoulos, metropolita di Larissa e Tyrnavos dal 7 ottobre 2018.

La metropolia di Larissa e Tyrnavos (in greco Ιερά Μητρόπολης Λαρίσης και Τυρνάβου?, Ierá Mitrópolīs Larísis kai Turnávou) è una diocesi della Chiesa di Grecia, con sede a Larissa, dove si trova la cattedrale di Sant'Achille.

Dal 7 ottobre 2018 il metropolita è Geronimo Nikolopoulos.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Larissa è l'antica sede metropolitana della provincia romana di Tessaglia in Grecia. Come tutte le sedi episcopali della prefettura dell'Illirico, fino a metà circa dell'VIII secolo l'arcidiocesi di Larissa era parte del patriarcato di Roma; in seguito fu sottoposta al patriarcato di Costantinopoli.

Il cristianesimo penetrò ben presto a Larissa, anche se il suo primo vescovo storicamente documentato è Claudiano, che prese parte del concilio di Nicea del 325.[1] Il menologio greco ricorda sant'Achilleo, vissuto agli inizi del IV secolo, noto per i suoi miracoli e al quale fu dedicata la cattedrale.

Agli inizi del V secolo era già costituita la provincia ecclesiastica della Tessaglia, come documentano gli atti del concilio di Efeso del 431, al quale partecipò il primo metropolita noto di Larissa, Basilio, che prese nettamente posizione in favore di Nestorio e per questo fu destituito.

Nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli Larissa è sempre indicata come sede metropolitana. Nella Notitia datata all'inizio del X secolo, la prima che riporta anche le suffraganee per ogni metropolia, a Larissa sono assegnate 10 diocesi suffraganee: Demetriade, Farsalo, Taumaco, Zetonio[2], Ezero, Lidoricio, Tricca, Echino, Calidro[3] e Stagoi. Nel corso dell'XI secolo la provincia ecclesiastica di Larissa si accresce di altre 6 diocesi, tra cui quelle di Cardicio e di Scopelo.[4] Il numero di 16 suffraganee è ancora documentato in un atto patriarcale a favore del metropolita Nilo del 1371.

In seguito alla quarta crociata Larissa divenne sede di una arcidiocesi di rito latino, di cui sono noti alcuni anonimi arcivescovi all'inizio del XIII secolo. In questo periodo tuttavia la città continuò ad avere un metropolita greco, come documentano gli atti patriarcali dell'epoca, benché spesso non se ne conosca il nome.

Nella seconda metà del XIII secolo la Tessaglia e la provincia ecclesiastica di Larissa fu sottratta al patriarcato di Costantinopoli e sottoposta alla giurisdizione del patriarcato di Serbia, fino al 1371. In questo periodo i metropoliti si trasferirono per un certo tempo a Amicle (Amykléion), e poi soprattutto a Tricca (oggi Trikala), a 62 km ad ovest di Larissa, e non di rado nei documenti sono citati come "metropoliti di Tricca".

Tra XIV e XV secolo iniziò a ridursi il numero delle diocesi suffraganee, molte delle quali furono assorbite da Larissa, tra cui le diocesi di Tricca, di Stagoi e di Cardicio. Nel corso dell'Ottocento tutte le suffraganee di Larissa scomparirono, o perché unite alla sede metropolitana o perché elevate al rango di metropolia.

Nel XVI secolo, e soprattutto nella seconda metà del XVII secolo, cinque metropoliti di Larissa furono eletti patriarchi di Costantinopoli: Geremia II, Paisio I, Dionisio III, Dionisio IV e Giacomo.

Tra XVI e XVII secolo la sede di Larissa fu occupata dal metropolita Dionisio IV, originario dell'Epiro, che iniziò a predicare la lotta armata contro il sultano Mehmet III (1595-1603) cosa che provocò la rappresaglia ottomana, che portò morte e distruzioni in Tessaglia. Il patriarca giudicò l'atteggiamento del metropolita nocivo per la Chiesa e lo depose il 15 maggio 1601. Dionisio continuò la sua lotta, ma finì per restare vittima della violenza che aveva suscitato. Catturato, fu scorticato vivo e la sua pelle, riempita di fieno, fu trasformata in un fantoccio e infine data alle fiamme. È considerato santo nei dittici della Chiesa di Larissa.

Nel 1882 la Tessaglia passò dall'impero ottomano alla Grecia; da questo momento Larissa divenne una sede della Chiesa ortodossa di Grecia.

Nel 1900 la diocesi di Platamone, in territorio greco, che dipendeva tuttavia dalla metropolia di Tessalonica, in territorio ottomano, fu soppressa e unita alla sede Larissa, che da questo momento prese il nome di "metropolia di Larissa e Platamone".

Nel dicembre del 1917 il vescovo Arsenio Aphentoules fu deposto per aver criticato il presidente della repubblica greca, esiliato e infine incarcerato; 6 anni dopo fu reintegrato nel suo incarico e nelle sue funzioni e morì nel 1934.

Nel 1956 il metropolita Doroteo Kottaras fu eletto arcivescovo di Atene, massima autorità della Chiesa ortodossa di Grecia.

Nel 1989 il titolo di "Larissa e Platamone" fu sostituito da quello di "Larissa e Tyrnavos", città a una ventina di chilometri a nord-ovest di Larissa.

Cronotassi dei metropoliti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Così riporta Vailhé in Catholic Encyclopedia. Gelzer, Patrum Nicaenorum nomina, Lipsia, 1898, p. 70, nº 207 e altre fonti indicano semplicemente "Claudiano di Tessaglia".
  2. ^ Di questa sede sono noti due vescovi: Giorgio (869) e Gregorio (879). Michel Le Quien, op. cit., coll. 113-114.
  3. ^ Sede sconosciuta a Michel Le Quien. Forse Calidone.
  4. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi 1981, indice, p. 499-500, Larissa, métropole d'Hellas.
  5. ^ Nel maggio 1394 è documentato un vescovo Simeone, ma l'atto è ritenuto di dubbia autenticità. In caso contrario, bisognerebbe supporre che Nilo abbia dato le dimissioni precedentemente a questa data, per poi essere in seguito reintegrato nella sua sede.
  6. ^ A partire da Pacomio e fino al 1924, le date della cronotassi riportata da Stiernon segue il calendario giuliano, e non quello gregoriano.
  7. ^ Il 20 febbraio 1840 è eletto patriarca di Costantinopoli.
  8. ^ Il 1º ottobre 1884 è eletto patriarca di Costantinopoli.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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