Metropolia di Chaldia, Cheriana e Cerasonte

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Mappa delle sedi metropolitane del patriarcato di Costantinopoli in Anatolia attorno al 1880.
Rovine della chiesa di San Giorgio a Gümüşhane.

La metropolia di Chaldia, Cheriana e Cerasonte (in greco: Ιερά Μητρόπολης Χαλδίας, Χερίανων και Κερασούντος; Ierá Mitrópolīs Chaldías, Cheríanōn kai Kerasoúntos) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La metropolia deve il suo nome all'antico thema bizantino di Chaldia e a due antiche diocesi del patriarcato di Costantinopoli, Cheriana (Şiran)[1] e Cerasonte (Giresun)[2].

La diocesi di Cerasonte, attestata dal V secolo, è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XV secolo, dapprima come suffraganea dell'arcidiocesi di Neocesarea e poi, a partire dalla fine dell'XI secolo, come sede metropolitana senza suffraganee.[3] La metropolia è ancora documentata nel XVII secolo, epoca nella quale venne soppressa e il suo territorio annesso a quello della metropolita di Trebisonda nell'ottobre del 1698.[4]

La diocesi di Cheriana è attestata solo a partire dalla Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI all'inizio X secolo tra le suffraganee dell'arcidiocesi di Trebisonda.[5] Successivamente la diocesi prese il nome di Chaldia con sede a Argiropoli (in turco Gümüşhane). Tra il 1624 e il 1653 fu elevata al rango di arcidiocesi, e nel luglio 1767 divenne una metropolia del patriarcato, con il nome di "Chaldia e Cheriana".[4]

Nel 1913 la metropolia incorporò una porzione di territorio appartenuto alla metropolia di Trebisonda, tra cui la città e i territorio dell'antica Cerasonte. Contestualmente assunse il nome di "Chaldia, Cheriana e Cerasonte".[4]

A seguito del trattato di Losanna, per porre fine alla guerra greco-turca, nel 1923 fu attuato uno scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia che portò alla totale estinzione della presenza cristiana ortodossa nel territorio della metropoli.[6]

Il titolo di metropolita di Chaldia, Cheriana e Cerasonte è ancora assegnato, ma è un semplice titolo vescovile non residenziale.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

  • Callistrato † (fine XIV / inizio XV secolo)[7]
  • Macario † (menzionato nel 1520)
  • Daniele † (menzionato nel 1560)
  • Teolepto † (prima del 1610 ? - dopo il 1624 ?)
  • Silvestro † (1624 ? - 1653 dimesso)
  • Eutimio † (dicembre 1653 - dopo il 1660)
  • Germano † (menzionato nel 1667)
  • Gregorio I † (prima del 1680 - 1683)
  • Gregorio II † (25 dicembre 1684 - luglio 1694)
  • Filoteo † (13 luglio 1694 - 27 luglio 1717)
  • Ignazio I † (12 settembre 1717 - 17 aprile 1734)
  • Ignazio II † (1734 - 26 ottobre 1749 deceduto)
  • Paisio † (1749 - dopo il 1755)
  • Dionisio † (prima del 1767 - 1783 deceduto)
  • Teofane † (novembre 1783 - 1790)
  • Sofronio Lazaridis † (novembre 1790 - 13 novembre 1818 deceduto)
  • Silvestro Lazaridis † (gennaio 1819 - 6 agosto 1830 deceduto)
  • Teofilo Adysaios † (settembre 1830 - 17 febbraio 1864 deceduto)
  • Gervaso Soumelidis † (14 luglio 1864 - 1º maggio 1905 dimesso)
  • Lorenzo Papadopoulos † (1º maggio 1905 - 25 ottobre 1922 eletto metropolita di Filippi)
  • Basilio Komyopoulos † (25 ottobre 1922 - 10 maggio 1924 deposto)
  • Basilio Komyopoulos † (19 giugno 1930 - 2 ottobre 1930 eletto metropolita di Drama) (per la seconda volta)
  • Cirillo Axiotis † (10 ottobre 1943 - 1º maggio 1991 deceduto)
  • Spiridone Papageorgiou (19 agosto 1999 - 4 settembre 2000 sospeso)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Χεροίανα - Cheriana, pontosworld.com
  2. ^ (EN) Κερασούντα (Gr: Kerasunta Tr: Giresun), pontosworld.com
  3. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 497, voce Kérasous, évêché de Néokaisareia.
  4. ^ a b c (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 105.
  5. ^ (ELFR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae…, p. 284, nn. 556-563.
  6. ^ (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 106.
  7. ^ Un sigillo datato agli inizi del IX, riporta il nome di Giovanni e il titolo di "vescovo di Chaldia". Secondo Vitalien Laurent sarebbe un titolo che si attribuirono i metropoliti di Trebisonda. Le Corpus des sceaux de l'empire Byzantin, V.1 (L'eglise), Centre National de la Recherche Scientifique, Paris, 1963, pp. 496-497, nº 659.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]