Metodo Michela

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«Caprera, 16 dicembre 1877. Desidero che l'utilissima scoperta del professor Michela sia messa in opera.»

Il metodo Michela di stenografia meccanica è stato ideato nel 1862 (e brevettato nel 1878) dal prof. Antonio Michela Zucco ed è attualmente utilizzato, nella sua versione computerizzata, presso il Senato della Repubblica ed anche presso il Consiglio regionale del Piemonte, per la redazione dei resoconti stenografici.

Esso si basa sull'utilizzo di un'apposita tastiera formata da venti tasti, simili a quelli di un pianoforte. Ad ogni tasto è associato un segno grafico ed un preciso valore fonico. I segni grafici utilizzati in totale sono sei e si ripetono sulla tastiera secondo un preciso schema.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema fu messo a punto dal professor Michela dopo decenni di studi per trovare soluzioni che superassero l'ostacolo dei modesti mezzi tecnici disponibili nella seconda metà dell'800.

Durante la XIII legislatura del Regno d'Italia, Sebastiano Tecchio, che ricopriva la carica di Presidente del Senato, nominò una commissione composta dai senatori Errante, Zini e Massarani per valutare il nuovo sistema che doveva servire alla resocontazione dei lavori del Senato, ancora affidata agli stenografi manuali. Il 30 gennaio 1880 i membri della Commissione presentarono a Tecchio una relazione entusiasta e fu decisa l'adozione della macchina da parte del Senato.

La macchina Michela è rimasta sostanzialmente invariata per oltre un secolo: dal 1974 è entrata in funzione una versione prodotta dalla ditta Vergoni, caratterizzata da una meccanica più moderna. Nel 1982 è entrata in funzione una versione elettronica, prima striscia decrittata della Vergoni elettronica, dai vecchi simboli, al testo alfabetico stampato in orizzontale, un enorme vantaggio con la quale gli stenografi del Senato hanno conseguito tre titoli mondiali (1983, 1985 e 1995) ai campionati di stenografia e, fino al 1996, tutti i titoli italiani. Nel 2002 è stata realizzata una versione totalmente informatizzata che, con l'ausilio di un pc, è in grado di produrre un'immediata trascrizione del parlato perfettamente sincronizzata con la registrazione audio digitale. Con tale macchina, ai campionati mondiali del 2009, una giovane stenografa parlamentare del Senato ha raggiunto la più elevata velocità di scrittura stenotipica tra tutti i concorrenti: 445 sillabe al minuto (circa 200 parole al minuto).

Nel 1990, per consentire l'utilizzo dei programmi di trascrizione assistita (Computer Aided Transcription), essendo la gestione dei segni grafici da parte dei personal computer dell'epoca piuttosto complessa essi sono stati sostituiti con segni letterali (senza alterarne il valore fonico).

Tecnica e funzionamento[modifica | modifica wikitesto]

Tastiera della macchina Michela con segni stenografici
Tastiera della macchina Michela con rappresentazione tasti letterali

I venti tasti della tastiera Michela sono raggruppati in due parti o emitastiere, formate da dieci tasti, una di competenza della mano sinistra e l'altra di competenza della mano destra, ognuna delle quali divisa in due zone o serie ideali: l'emitastiera sinistra è formata dai sei tasti della 1ª serie (segni F, S, C, Z, P, N) e dai quattro tasti della 2ª serie (segni R, X, I, U); l'emitastiera destra è formata dai quattro tasti della 3ª serie (segni u, i, e, a) e dai sei tasti della 4ª serie (segni n, p, z, c, s, f), speculari rispetto a quelli della 1ª serie. L'uso dei tasti “F” e “S” della 1ª serie compete al mignolo della mano sinistra, l'uso dei tasti “C” e “Z” compete all'anulare della mano sinistra, l'uso dei tasti “P” e “N” compete al medio della mano sinistra. Lo stesso dicasi per i tasti “R” e “X”, nonché “I” e “U”, della 2ª serie, il cui uso compete, rispettivamente, all'indice e al pollice della mano sinistra. Identiche regole valgono per le serie 3ª e 4ª e per la mano destra.

La suddivisione della tastiera in quattro serie è stata concepita in funzione delle caratteristiche fondamentali del sistema Michela, che è fonico-sillabico, pertanto, ad ogni combinazione di tasti sulla tastiera corrisponde la riproduzione fonica di una sillaba. A tal fine, ogni serie è deputata a registrare una parte ben determinata della sillaba: la prima serie le consonanti (o vocali) iniziali; la seconda serie le consonanti (o vocali) intermedie; la terza serie le vocali toniche (quelle su cui cade l'accento) e la quarta serie (speculare rispetto alla prima) le consonanti (o vocali) finali. Essendo il sistema fonico esso è in grado di registrare in forma stenografica il parlato di qualsiasi lingua basandosi sul suo suono; è pertanto possibile stenografare anche lingue non conosciute, purché si sia in grado di percepirne chiaramente i suoni. I fonemi rappresentabili sulla tastiera sono ottenuti con la pressione di tasti singoli o di loro combinazioni, secondo il seguente schema:

Valore fonico dei singoli tasti
Segno Serie Suono Diteggiatura
F F mignolo sinistro
f F mignolo destro
N N medio sinistro
n N medio destro
R R indice sinistro
a A indice destro
S S (aspra) mignolo sinistro
s S (aspra) mignolo destro
C SC digr. anulare sinistro
c SC digr. anulare destro
e E indice destro
Z S (dolce) anulare sinistro
z S (dolce) anulare destro
I I pollice sinistro
i I pollice destro
P P medio sinistro
p P medio destro
X S indice sinistro
U U pollice sinistro
u U pollice destro


Valore fonico delle combinazioni di due tasti
Segni Serie Suono Diteggiatura Note
FP T mignolo-medio sinistro
pf T medio-mignolo destro
ie O pollice-indice destro
ua E accentata pollice-indice destro
ia E muta (francese) pollice-indice destro
CP C dura (anche Q e K) anulare-medio sinistro [Nota 1]
pc C dura (anche Q e K) medio-anulare destro
SP C dolce mignolo-medio sinistro
ps C dolce medio-mignolo destro
ZP G dolce anulare-medio sinistro
pz G dolce medio-anulare destro
FZ J o G dolce francese mignolo-anulare sinistro
zf J o G dolce francese anulare-mignolo destro
ue UÉ (EU francese / Ö tedesco) pollice-indice destro
ui UÒ (U francese / Ü tedesco) pollice su due tasti
FC H mignolo-anulare sinistro
cf H mignolo-anulare destro
SC V mignolo-anulare sinistro
cs V mignolo-anulare destro
RI L indice-pollice sinistro
XI F o V indice-pollice sinistro [Nota 2]
IU P o B pollice su due tasti [Nota 2]
XU N indice-pollice sinistro
RU M indice-pollice sinistro
SZ Z mignolo-anulare sinistro
zs Z anulare-mignolo destro
ZN I anulare-mignolo sinistro
nz I medio-anulare destro
CN U anulare-medio sinistro
nc U medio-anulare destro
FN GN mignolo-medio sinistro
nf GN medio-mignolo destro
SN GL mignolo-medio sinistro
ns GL medio-mignolo destro

Considerato che per le combinazioni a tre tasti si usano tutte le dita per ciascuna serie, non saranno riportate le dita da utilizzare; nel caso della seconda e terza serie, si useranno l'indice per pigiare il tasto nero o il primo tasto bianco e il pollice per pigiare contemporaneamente uno o due tasti bianchi.

Valore fonico delle combinazioni di tre tasti
Segni Serie Suono Note
SCP D
pcs D
FZN NT (latino)
nzf NT (latino)
SCN L
ncs L
FZP G dura [Nota 1]
pzf G dura [Nota 1]
XIU C dura o G dura [Nota 2]
SZP M
pzs M
RIU T o D [Nota 2]
FCP B
pcf B
FCN R
ncf R
SZN X
nzs X
uia UA (OI francese)
uie UI (OUI francese)


Segni di interpunzione e altre indicazioni
Segni Serie Simboli/Indicazioni Note
n .
N ,
nz ,
NX 1ª e 2ª :
ZN ;
SPps 1ª e 4ª ?
CPpc 1ª e 4ª !
Nn 1ª e 4ª -
Ff 1ª e 4ª ( )
Uu 2ª e 3ª "
XU n.
ia spazio (e muta)
nzf / pcs a capo
p lacuna/parola non percepita ripetuto più volte
X / U tasto di correzione ultima combinazione digitata

Note

  1. ^ a b c Essendo il sistema fonetico, la "H" muta presente in alcuni fonemi inizianti con suoni cosiddetti duri, ad es. "che" o "chi", non verrà rappresentata; es: "che = CPe"; "chi = CPi" etc.. Lo stesso avverrà per il suono "G dura".
  2. ^ a b c d A seconda che il complesso di segni sia preceduto da S aspra o da S dolce.

Scrittura delle cifre[modifica | modifica wikitesto]

Sono previste diverse possibilità. Si può utilizzare anzitutto, il sistema numerico tipico del sistema che prevede l'utilizzo dei tasti della prima serie (per le centinaia), della seconda (per le decine) e della quarta serie (per le unità) con il seguente valore: F=1, S=2, C=3, Z=6, P=9 (prima serie); R=1, X=2, I=3, U=6 (seconda serie); p=9, z=6, c=3, s=2, f=1 (terza serie). In tal caso si utilizzerà in ognuna delle tre serie in oggetto il valore numerico tipico del tasto singolo o il valore numerico di combinazioni di tasti singoli, nel caso di cifre non direttamente rappresentate, con un sistema molto simile al sistema numerico binario (es: 4 = “FC”), per scrivere numeri con un massimo di tre cifre (centinaia, decine, unità). Le cifre superiori a 999 verranno espresse con battute successive. Ad esempio, la cifra "632.199" verrà scritta in due battute: "ZIs" "FIUp".

Come sistema alternativo, si possono stenografare le cifre così come sono pronunciate (ad esempio, 1.300 = "SZPincs" "SCNe" "FPRe" "SPen" "FPie" oppure, abbreviando, "SZPincs" "FPRe" "SPenzf").

Scrittura delle parole[modifica | modifica wikitesto]

Come detto, ad ogni sillaba di parola corrisponde sulla tastiera Michela una combinazione di tasti. Si può avere una prima idea delle possibilità del sistema ove si tenga presente che, mentre per riprodurre le parole con una tastiera dattilografica occorre scrivere una lettera per volta, con la tastiera Michela il contenuto di una sillaba si esaurisce, come si è detto, in una battuta. Ad esempio, alle undici lettere della parole «f-e-l-i-c-e-m-e-n-t-e» corrispondono le cinque sillabe «fe-li-ce-men-te» e le cinque combinazioni sulla tastiera Michela: “Fe” “SCNi” “SCe” “SZPen” “Fpe”, senza considerare le possibili abbreviazioni che, per il caso in questione, possono ridurre le battute a due soltanto (FRIi SPepzs).

Criteri abbreviativi[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Michela Zucco, nel suo primo e conciso manuale sul sistema stenografico di sua ideazione ("Stenografia Michela – Processo sillabico istantaneo ad uso universale mediante piccolo e portatile apparecchio a tastiera" op. cit.), precisava: “...L'erudizione di detto processo (conoscenza della tastiera e dei segni) dà campo allo stenografo di farsi un concetto esatto di quanto sente pronunciare per trascriverlo correttamente, ciò che si ottiene anche con certe abbreviazioni che gli suggerirà la pratica, pur conservando la fedeltà di riproduzione...”. A differenza degli altri sistemi stenografici dell'epoca, l'ideatore non prevedeva uno specifico sistema abbreviativo, anche perché la particolare ergonomia della tastiera e la ridotta competenza di ciascun dito (due tasti), già di per sé, consentivano ad un operatore sufficientemente allenato di raggiungere velocità ragguardevoli utilizzando la semplice scrittura fonetica.

Anche dopo l'adozione della macchina da parte del Senato del Regno, l'utilizzo delle abbreviazioni rimase piuttosto limitato: vennero introdotte solo alcune sigle per rappresentare i termini più ricorrenti in ambito parlamentare e il criterio abbreviativo dell'eliminazione della vocale finale per alcune parole. Occorre considerare che all'epoca non era infrequente il caso che le note stenografiche venissero trascritte da soggetti diversi dagli stenografi che le avevano riprese, in alcuni casi anche in luoghi diversi e piuttosto distanti, proprio traendo vantaggio dalle caratteristiche peculiari del sistema, che nasceva come "fonografico", studiato cioè per rappresentare graficamente il suono di qualsivoglia fonema pronunciabile in qualsiasi lingua, e “meccanico” e quindi, a differenza dei sistemi manuali dell'epoca, in grado di produrre strisce stenografiche perfettamente intelligibili da parte di qualsiasi operatore a conoscenza del metodo.

Si può dire che il campo delle abbreviazioni sia rimasto del tutto inesplorato quasi fino ai giorni nostri. Il cavalier Celeste De Alberti, valente stenografo del Senato del Regno, precisava ancora nel 1932, nella seconda edizione del suo manuale ("Manuale di stenografia – sistema "Michela" op. cit.): "Per istenografare colla macchina Michela non è necessario fare uso di abbreviazioni, (questo lo dichiaro innanzi tutto) giacché, senza soverchia fatica, si arriva a scrivere per esteso quanto un oratore, anche molto veloce, può pronunziare".

Fu solo con la partecipazione ai primi campionati di stenografia italiani e mondiali del dopoguerra che si iniziò ad avvertire l'importanza delle abbreviazioni. Anche se alcuni stenografi riuscirono ad ottenere alle gare risultati eccezionali (gli stenografi del Senato hanno conseguito ai campionati di stenografia tre titoli mondiali — 1983, 1985 e 1995 — e dal 1977 al 1996 tutti i titoli italiani) pur abbreviando molto poco, con il passare degli anni si cominciò ad affermare in quella sede una scuola di pensiero orientata ad un uso più esteso di abbreviazioni e sigle, in analogia con gli altri sistemi stenografici mondiali.

Di seguito verranno sommariamente indicati i criteri abbreviativi più diffusi nell'ambito degli utilizzatori del metodo Michela. (Per maggiore chiarezza espositiva, le note stenografiche corrispondenti ai diversi termini verranno indicate in forma fonetica, avendo cura di indicare in lettere maiuscole eventuali suoni cosiddetti "dolci").

Eliminazione della vocale finale[modifica | modifica wikitesto]

Un'abbreviazione “storica” effettuata dai “michelisti” di tutte le generazioni è quella che consiste nell'eliminare l'ultima vocale delle parole (ad esempio, cam-min = cammino, pit-tor = pittore e così via) ed assorbire la consonante dell'ultima sillaba nella sillaba precedente. Tale criterio abbreviativo, che deriva dalla stenografia manuale, è di facile e pressoché universale applicazione e consente di ridurre di un'unità le sillabe di quasi tutte le parole. Rispetto ad altri criteri, ha il grande pregio di poter essere applicato molto rapidamente alla maggior parte delle parole, anche quelle meno frequenti.

Occorre tener presente che, perdendosi in questo modo le informazioni relative al genere ed al numero delle parole, (es: con Cet = concetto\concetti) le stesse andranno ricostruite in base al contesto al momento della rielaborazione del testo stenografico da parte dello stenografo o automaticamente dal computer, nel caso si utilizzi un programma di trascrizione assistita. Alcuni operatori, per evitare un'inutile proliferazione di detti conflitti preferiscono utilizzare detto criterio solo per i sostantivi, gli aggettivi ed i participi passati singolari, sia femminili che maschili, indicando invece la sillaba finale delle parole plurali, anche in considerazione del fatto che in diversi casi è possibile utilizzare a tal fine la quarta serie. Ad esempio: prat = prato; pioG = pioggia; ra-gion = ragione; fi-nal = finale; cam-pion = campione; pra-ti = prati; pioG-Ge = piogge; ra-gioi = ragioni; fi-nai = finali: cam-pioi = campioni

Eliminazione della vocale intermedia[modifica | modifica wikitesto]

Come la vocale finale, anche le vocali situate all'interno della parola possono essere in molti casi soppresse, utilizzando a tal fine la seconda serie per scrivere la consonante restante, senza che ciò comprometta la loro interpretazione. Ad esempio: in-Ctar = incitare; in-dcar = indicare; cris-pdent = corrispondente.

Tale soppressione può riguardare anche eventuali consonanti doppie successive alla vocale: in-csar = incassare; ab-bsar = abbassare.

In molti casi è possibile eliminare anche eventuali vocali doppie, a condizione che non si tratti di vocali delle cosiddette sillabe toniche o che non si comprometta l'interpretazione della parola: maG-Gri-tar = maggioritario; tec-no-craz = tecnocrazia.

Eliminazione della sillaba intermedia[modifica | modifica wikitesto]

In diversi casi è possibile sopprimere addirittura un'intera sillaba; anche in questo caso non deve però trattarsi di sillaba tonica o di sillaba comunque significativa ai fini dell'interpretazione. Ad esempio: par-Cpant = partecipante; par-Cpar = partecipare; in-csar = incassare; eC-znal = eccezionale; eS-Gen = esigenza. suf-Cient = sufficiente

Suffissi integrali[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni suoni della 4ª serie possono essere utilizzati per abbreviare alcune desinenze finali piuttosto frequenti. Essi vengono definiti "suffissi integrali", poiché vengono inseriti nella sillaba come sua parte integrante e non invece in una sillaba a parte:

-b = -bile (a-mab = amabile)

-d = -dine (a-bi-tud = abitudine)

-G = -gine\-geno (in-daG = indagine; al-lu-Ci-noG = allucinogeno)

-et = -età (se-riet = serietà; ter-ziet = terzietà)

-is = -ista (fon-dis = fondista; ot-tmis = ottimista)

-it = -ità (le-ga-lit = legalità)

-m = -mento\-mente (spos-tam = spostamento; con-cre-tam = concretamente).

-n = -nza (par-ten = partenza)

-nt = -nte (fen-dent = fendente)

-S = -smo\-esimo (con-su-miS = consumismo; u-ma-neS = umanesimo)

-v = -vole (va-lev = valevole)

-z = -zione (con-Cez = concezione)

-x = -ndo (par-tex = partendo)

Fusione di parole[modifica | modifica wikitesto]

Altra abbreviazione piuttosto frequente è quella effettuata attraverso la crasi, ossia la fusione tra l'ultima vocale di una parola e la prima della parola seguente (ad esempio: con-tril-qual = contro il quale). Questo criterio è molto applicato per le sequenze avverbio\articolo, al fine di abbreviare alcune espressioni ricorrenti.

In passato si sconsigliava un suo utilizzo generalizzato, cioè anche per le sequenze articolo\preposizione, preposizione articolata-sostantivo\verbo, a causa della difficoltà di prevedere nei dizionari dei primi programmi di trascrizione assistita tutte le necessarie entrate aggiuntive. Ad esempio: dlant-Cpaz = dell'anticipazione; plant-Cpaz = per l'anticipazione; llant-Cpaz = all'anticipazione; clant-Cpaz = con l'anticipazione; slant-Cpaz = sull'anticipazione; ddant-Cpaz = dall'anticipazione; dlin-se-gnam = dell'insegnamento; plin-se-gnam = per l'insegnamento; slin-se-gnam = sull'insegnamento etc.). Attualmente questa limitazione non ha più ragion d'essere, poiché i software di trascrizione odierni sono ormai in grado, al momento dell'immissione nel dizionario di un termine dato, di suggerire all'utente tutte le necessarie entrate aggiuntive create sulla base di regole prefissate.

Esempi:

cè = che è

cei = che i

ciè = chi è

Ciè = ci è

cla = con la

cle = con le

cli = con gli

clo = con lo

Cne = ce ne

cnil = con il

cnon = che non

cnun = con un

Csi = ci si

dcui = di cui

diun = di un

dnon = di non

ei = e i

èt = è stato

mla = me la

mle = me le

mli = me li

mlo = me lo

nnè = non è

nèt = non è stato

nson = non sono

nsont = non sono stato

pla = per la

ple = per le

pli = per gli

plo = per lo

pril = per il

prun = per un

siè = si è

snon = se non

sont = sono stato

sson = si sono

tla = te la

tle = te le

tli = te li

tlo = te lo

viè = vi è

vla = ve la

vle = ve le

vli = ve li

vlo = ve lo

Utilizzo alternativo di alcuni suoni della 1ª serie[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni suoni della 1ª serie possono essere proficuamente adoperati in modo alternativo (cfr. Evoluzione del sistema di stenotipia Michela, op. cit.).

Innanzi tutto, il suono nt di 1ª serie può essere utilizzato per abbreviare la desinenza iniziale “int-“ presente in molte parole. Questa abbreviazione risulta molto utile per abbreviare le parole di una certa lunghezza (oltre le tre sillabe) per lasciare libera la seconda serie, che risulta così disponibile per abbreviazioni ulteriori. Ad esempio: ntli-Gent = intelligente; ntro-gtor = interrogatorio; ntnal-zaz = internazionalizzazione.

In secondo luogo, è possibile usare i suoni i e u della 1ª serie per scrivere con una sola battuta alcune sequenze di sillabe che cominciano con le corrispondenti vocali. Ad esempio: ina-dem-pim = inadempimento; inat-tual = inattuale; utent = utente.

Sigle e abbreviazioni di parole ricorrenti[modifica | modifica wikitesto]

Nell'esperienza corrente, specie in quella parlamentare, ove il sistema è maggiormente usato, sono state poi introdotte una grande quantità di sigle e di abbreviazioni per i termini più ricorrenti. Non essendo possibile un'elencazione completa in questa sede, se ne riportano solo alcuni esempi:

ad-eS = ad esempio

lla = alla

lle = alle

lli\agl = agli

lle = alle

ppen = appena

as-bleu = Assemblea

as-blei = Assemblee

cam-dep = Camera dei deputati

cap-stat = Capo dello Stato

cat-gor = categoria

cat-grii = categorie

cdi-zion = condizione

cdi-zioi = condizioni

cmuc = comunque

cod = codice

csi-draz = considerazione

csi-dra-zioi = considerazioni

con-min = Consiglio dei ministri

con-sup-maG = Consiglio superiore della magistratura

cor-cos-tuz = Corte costituzionale

Cret = certo

cret = corretto

Cric = circa

croz = criminalità organizzata

Csar = cessare

Cson = cessione

csigl = consiglio

cuac = qualche

cuai = quali

cual = quale

Cuè = cioè

cuin = quindi

dda = dalla

dde = dalle

ddi\dagl = dagli

ddo = dallo

dac-crod =d'accordo

deC-sioi = decisioni

deC-sion = decisione

dep = deputato

dep-ti = deputati

dla = della

dle = delle

dli = degli

dlo = dello

dfiC = difficile

dfi-Cli = difficili

dib = dibattito

dib-ti = dibattiti

di-chiaz = dichiarazione

dic-zioi = dichiarazioni

di-chiaz-vot = dichiarazione di voto

dmo-craz\dmoz = democrazia

do-cum\dcum = documento

do-cum-ti\dcum-ti = documenti

drant = durante

drez = direzione

dre-zioi = direzioni

dsat-zion = disattenzione

dsat-zioi = disattenzioni

dver = dovere

ef-caC = efficace

em = emendamento

em-ti = emendamenti

èp = È approvato

es = esso

eS-Cit = esercito

eS-ctiv = Esecutivo

eS-Gen = esigenza

eu = euro

eu-pa = Europa

eu-pei = europei

eu-pio = europeo

fac-ta = facoltà

fov = favorevole

ftur = futuro

ftui = futuri

fvor = favore

GdiC = giudice

Gdiz = giudizio

Gen = generale

Ge-nrai = generali

Gior = giorno

grax = grande

Grid-cam = giuridicamente

Gri-dic = giuridico

Gri-diC = giuridici

gver = Governo

gver-ni = Governi

gver-ntiv = governativo

iei = ieri

im-diat = immediato

in-pes = INPS

i-tai\itai = Italia

lcui = alcuni

llor = allora

lmit = limite

lvei = livelli

lvel = livello

lvoi = lavori

lvor = lavoro

min = Ministro

min-gius-tiz = Ministro della giustizia

min-tri = Ministri

mioi = migliori

mior = migliore

mloi = milioni

mlon\mion = milione

mlot = molto

mnis = Ministero

mnis-gius-tiz = Ministero della giustizia

mnis-tei = Ministeri

mom\mment = momento

mox = mondo

mtiv = motivo

mvim = movimento

nan-tut = innanzi tutto

nche = anche

ncor = ancora

ndus = industria

neC = necessità

nèp = Non è approvato

nfat = infatti

nmen = nemmeno

npur = neppure

nsa = nostra

nse = nostre

nsi = nostri

nso = nostro

nsom = insomma

nsun = nessuno

ntant = intanto

ntent = intento

ntev = notevole

ntres = interesse

ntval = intervallo

ntvent = intervento

ntven-ti = interventi

ntnal = internazionale

ntnai = internazionali

ntnal-zaz = internazionalizzazione

nnal = nazionale

nnai = nazionali

nnal-zaz = nazionalizzazione

num = numero

nveC = invece

op-tun = opportuno

op-tui = opportuni

or-gniz-zaz = organizzazione

par-clai = particolari

par-clar = particolare

pcent = per cento

pché = perché

pdot = prodotto

pduz = produzione

pieS = Paese

PieS-vlup = Paesi in via di sviluppo

plaz = palazzo

pli-tic = politico

pli-tiC = politici

ppor = proporre

ppos = proposto

preC-Sar = precisare

preC-Saz = precisazione

preC-Sa-zioi = precisazioni

près-con-min = Presidente del Consiglio dei ministri

pres-den = Presidenza

près-dent = Presidenti

près = Presidente

pre-Sem = per esempio

près-rep = Presidente della Repubblica

prob-blim = probabilmente

prod = periodo

prop = proprio

psent = presente

pses = possesso

psib = possibile

ptant = pertanto

pter = potere

ram pam = ramo del Parlamento

riai = reali

rial = reale

riaz = reazione

rlat = relatore

rla-toi = relatori

scox = secondo

si-cram = sicuramente

sior = signor

si-tuaz\stuaz = situazione

sit-zioi\stua-zioi = situazioni

sluz = soluzione

slu-zioi = soluzioni

smep = sempre

snat = Senato

snat-rep = Senato della Repubblica

snez = senza

snit = sanità

snor = senatore

snoi = senatori

sop-tut = soprattutto

sos-ziam = sostanzialmente

sot-seg = Sottosegretario

spès = Signor Presidente,

sreb = sarebbe

srem = saremo

sret = sarete

ssa = essa

sse = esse

ssi = essi

sso\es = esso

Svov = sfavorevole

tab = tabella

tai = tali

tmep = tempo

tot-ment = totalmente

tsor = Tesoro

ttai = totali

ttal = totale

un-nmit = unanimità

vlont = volontà

vlor = valore

vlup = sviluppo

vlu-taz = valutazione

vlut-zioi = valutazioni

vrit = verità

vsa = vostra

vse = vostre

vsi = vostri

vso = vostro

xa = questa

xe = queste

xo = questo

xi = questi

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • American Shorthand Writer, Machine shorthand, Rowell § Hickox publishers, Boston june 1883, vol. III.
  • Angeloni E. Michela Zucco P., Il sistema stenografico Michela, Ed. Colombo, Roma 1984.
  • Angeloni F. e Michela Zucco P., La sperimentazione della Computer aided transcription applicata al sistema stenografico Michela, relazione per il 39º Congresso Intersteno di Bruxelles, 1991.
  • Angeloni F. e Michela Zucco P., La trascrizione computerizzata dei resoconti d'Aula e delle Commissioni: l'esperienza del Senato Italiano, relazione presentata al 44º Congresso Intersteno di Roma, 2003.
  • AA. VV., Dizionario enciclopedico. Istituto della Enciclopedia italiana. Voce: "Michela".
  • AA. VV., Enciclopedia italiana Treccani. Istituto della Enciclopedia italiana. Voce: "stenografia". VoI. XXXII, pago 698 e seguenti, e illustrazione di pag. 707, 1948-1949.
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  • Cassagnes ing. C.A., La sténographie mécanique sisteme Antoine Michela D. Bardin § Co. Saint Germain 1882.
  • Chiavenuto S., "Antonio Michela", Gazzetta del Popolo della Domenica – Torino, 4 gennaio 1885, Anno III, n. 1.
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  • De Alberti C., Manuale di stenografia sistema Michela, Agostiniana, Roma 1932.
  • Despeissis ing. L. H., La sténotélégraphie (Sisteme Cassagnes), Paris Chaix 1886.
  • Documenti archivio famiglia Michela Zucco.
  • Dorma G., Michela Zucco M., La macchina fonostenografica Michela e il suo inventore Antonio Michela Zucco, Camedda & C, Torino 2007.
  • Ferro E., Primato dell'Italia nella stenografia meccanica: macchina Michela – Conferenza tenuta all'Associazione della Stampa in Roma il 16 marzo 1890 -, L. Roux & C., Torino, 1890.
  • Ferro E., L'avvenire della stenografia in Italia, Istituto Fonografico, Roma, 1894.
  • Greco O., La stenografia e la macchina, Giornale-Album dell'Esposizione Nazionale di Torino, 1884.
  • La sténographie mécanique Michela, Annales Industrielles, Paris, 27 febbraio 1881.
  • La sténotélégraphle par G. A. Cassagnes, Imprimerie Chaix, Paris 1884.
  • La sténotélégraphie, Annales Industrielles, Paris 4 aprile 1886.
  • La télégraphie en multiplex et le sténotélégraphe Cassagnes, La Lumiere Electrique, Paris 28 marzo 1891.
  • Michela Zucco Antonio, Stenofonografia Michela a processo sillabico istantaneo ad uso universale mediante piccolo e portatile apparecchio a tastiera, Roux e Favale, Torino 1879.
  • Michela Zucco Antonio, Manualetto per l'insegnamento contemporaneo di lettura e scrittura proposto agli insegnanti elementari inferiori, F.L. Curbis, Ivrea 1864.
  • Minardi e Franchetto, il Canavese ieri e oggi, ILTE, Torino 1960.
  • Museo Civico Etnografico "Nossi Ràis" di S. Giorgio Canavese, opuscolo illustrativo.
  • Perinetti F. Un "orologiere" per Michela, La Sentinella del Canavese del 24 luglio 1991.
  • Ramondelli e Del Signore, Evoluzione del sistema di stenotipia Michela; Colombo, Roma 1993.
  • Relazione della Commissione nominata il 25 gennaio 1880 dal Presidente del Senato del Regno Tecchio (senatori Zini, Errante e Massarani).
  • Relazione della Commissione nominata nel 1880 dal Presidente della Camera Farini (on.li Baccarini Presidente, Martini Brin, Marselli, Maurigi, Perazzi, Varè e Di Sambuy).
  • Relazione del II Congresso Pedagogico Italiano, Palazzo Brera, Milano 1863, ed. Di Salvi, pag.150.
  • Società Fonografica Michela, Spiegazione della Tavolozza fonografica ossia alfabeto universale del prof. A. Michela Zucco, Lor. Garda, Ivrea 1889.
  • Vincenti G. Biografia del prof. A. Michela Zucco, seguita da alcune considerazioni relative alla invenzione del suo sistema fonografico universale e da una monografia sulla sua macchina stenofonografica. F.L.Curbis, Ivrea, 1887.
  • Vincenti G. e Pocchiola G. Breve corso sul sistema fonografico universale del prof. A. Michela Zucco, Lor. Garda, Ivrea, 1889.
  • Vincenti G. La fonografia universale Michela e la fonotelegrafia universale. Vincenti, L. Roux e c. Torino 1893.
  • Vincenti G. Il Fonotelegrafo, Ivrea 1891.

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