Meneghinite

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Meneghinite
Classificazione Strunz02.HB.05b[1]
Formula chimicaPb13CuSb7S24[1][2][3]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinorombico[2]
Parametri di cellaa=11,343, b=24,028, c=4,126, Z=1, V=1124,54[1]
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m[1]
Gruppo spazialePbnm[1]
Proprietà fisiche
Densità6,36 g/cm³[2], 6,40-6,42 g/cm³[3], 6,34-6,43[1] g/cm³
Densità calcolata6,47[1] g/cm³
Durezza (Mohs)2,5[2]
Sfaldaturaperfetta, la quale viene interrotta per via delle piegature dei cristalli[2]
Fratturaconcoide[3]
Coloregrigio acciaio[2], grigio scuro[3] grigio piombo, grigio nerastro[1]
Lucentezzametallica[1][2][3]
Opacitàopaca[1]
Strisciogrigio ferro[1]
Diffusionemolto raro[2]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La meneghinite è un minerale appartenente al gruppo dell'aikinite.

Il minerale fu scoperto nel 1852 nella miniera del Bottino presso Seravezza di Stazzema (provincia di Lucca). In seguito il nome del minerale fu dedicato al professore Giuseppe Meneghini.[3]

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Aciculare.[1]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La genesi è idrotermale o in depositi metamorfici.[1] Il minerale è associato a galena, boulangerite, calcopirite ed altri solfuri più rari[2] tra cui solfuri di stagno: stannite e franckeite.[3]

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

I cristalli sono allungati, spesso piegati, striati.[2]

Caratteristiche chimico fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Il minerale è solubile in acido nitrico con separazione di polvere bianca.[2]

Luoghi di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

La località classica di ritrovamento è quella ove fu ritrovata la prima volta nella miniera del Bottino ove viene trovata insieme alla boulangerite, blenda ed alla galena, oltre ad altri minerali. Nelle discariche di questa miniera si può reperire qualche pezzo di questo minerale degno di nota nei cantieri più alti.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m Dati Webmin
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n Carlo Maria Gramaccioli, Meneghinite in I minerali dalla A alla Z vol. I pag. 171, Peruzzo editore, 1988 Milano
  3. ^ a b c d e f g h i Autori Vari, Scheda Meneghinite in Il magico mondo di minerali e gemme, De Agostini (1993-1996)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
  Portale Mineralogia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mineralogia