Memorie (Margherita di Valois)

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Memorie della regina Margherita di Valois
Titolo originaleMémoires de Marguerite de Valois, reine de France et de Navarre
La regina Margherita di Valois
AutoreMargherita di Valois
1ª ed. originale1628
1ª ed. italiana1641
GenereMemorie
Lingua originalefrancese

Memorie della regina Margherita di Valois (Mémoires de Marguerite de Valois, reine de France et de Navarre) è un'opera autobiografica di Margherita di Valois (1553-1615), regina consorte di Francia e Navarra, pubblicate postume per la prima volta secondo il manoscritto originale nel 1628 da Auger de Mauléon de Granier.[1]

Vent'anni dopo la morte della sovrana, le Memorie vennero acclamate dall'Accademia di Francia come uno dei capolavori della letteratura francese.[2]

Il libro[modifica | modifica wikitesto]

Il contesto[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla ribellione contro suo fratello Enrico III e suo marito Enrico di Navarra, la regina Margherita di Valois si schierò a fianco della Lega cattolica, nemica di entrambi, ma dopo una serie di vicissitudini, venne catturata e su ordine del fratello, fu relegata al castello di Usson, in Alvernia. Nel castello di Usson, Margherita visse per circa vent'anni: dall'ottobre 1586 al luglio 1605. Inizialmente come prigioniera, in seguito riuscì ad ottenere il controllo della fortezza convincendo il suo carceriere e riuscì a ricreare attorno a sé un vivace salotto culturale.

Con la morte del fratello nel 1589, suo marito ereditò la corona di Francia e Margherita divenne regina di Francia. Nel 1593 i due coniugi che da anni erano in conflitto fra loro ripresero a scriversi, poiché Enrico aveva intenzione di sposarsi nuovamente e cercava il suo aiuto per poter far annullare il loro matrimonio.

Fu in questa situazione che nel 1594, Margherita ricevette da Pierre de Bourdeille detto Brantôme, un panegirico intitolato Discours sur la reine de France et de Navarre. Il panegirico si esprimeva in termini enfatici nei suoi confronti, elogiandone la bellezza e la cultura, ma secondo l'opinione della sovrana l'opera dell'amico conteneva «cinque o sei errori» riguardo alla sua vita, nonché alcuni pettegolezzi calunniosi, che Brantôme aveva involontariamente trascritto.[3]

La stesura[modifica | modifica wikitesto]

«io stimo c'havrete gusto di riceverne le memorie da chi meglio le può sapere, e da chi tiene più interesse nella verità della descrizione di questo soggetto. Sono io a ciò stata costretta per cinque, o sei annotationi d'errori, ch'io trouo nel vostro discorso; cioè: quando parlate di Paù, e del mio viaggio in Francia; quando trattate del già Monsignor Marescial di Biron; quando discorrete d'Agen, e dell'uscita di questo luogo [il castello d'Usson] del Marchese di Canigliac.»

Fu in risposta all'amico e per correggerne gli errori, che la regina decise di scrivere le proprie Memorie, mettendosi all'opera probabilmente agli inizi del 1595.[4] Oltre a ciò, la sovrana voleva lasciare testimonianza di sé e delle ragioni delle sue azioni, visto che l'annullamento delle nozze era ormai prossimo, «riscrivendo la sua vita alla luce non dei suoi fallimenti ma dei valori a cui si era sempre ispirata – il coraggio, la lealtà, la generosità, l'odio per la dissimulazione, la fedeltà alla religione cattolica, [prendendo] la sua rivincita sulla storia» afferma Benedetta Craveri.[5]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il libro percorre la vita della regina dall'infanzia, da circa il 1559 al 1582. La sovrana parlando in prima persona rievoca la storia della sua vita, descrivendo situazioni o raccontando aneddoti a cui assistette. Nelle Memorie vengono narrati episodi eclatanti della storia francese di fine Cinquecento oppure aneddoti personali:

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Viennot, 1994, p. 269.
  2. ^ Haldane, 2014, p. 246.
  3. ^ Viennot, 1994, pp. 192-193.
  4. ^ Viennot, 1994, p. 192.
  5. ^ Craveri, 2008, p. 82.
  6. ^ Viennot, 1994, p. 11.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Jacques Berchtold e Marie-Madeleine Fragonard, La mémoire des guerres de religion: la concurrence des genres historiques, XVIe-XVIIIe siècles : actes du colloque international de Paris (15-16 novembre 2002), Librairie Droz, 2007, ISBN 2-600-01119-6.
  • (FR) Simone Bertière, Les reines de France au temps des Valois. Les années sanglantes, 1996, Paris, ISBN 978-2-253-13874-7.
  • (FR) Jacqueline Boucher, Deux épouses et reines à la fin du XVIe siècle: Louise de Lorraine et Marguerite de France, 1998, Saint-Étienne, Presses universitaires de Saint-Étienne, ISBN 978-2-86272-080-7.
  • Cesarina Casanova, Regine per caso. Donne al governo in età moderna, Bari, Editori Laterza, 2014, ISBN 978-88-581-0991-5.
  • (EN) Patricia Francis Cholakian, Women and the Politics of Self-Represenatation in Seventeenth-Century France, Cranbury, Delaware Press, 2000, ISBN 0-87413-735-7.
  • Benedetta Craveri, Amanti e regine. Il potere delle donne, Milano, Adelphi, 2008, ISBN 978-88-459-2302-9.
  • (FR) Janine Garrisson, Marguerite de Valois, Paris, Fayard, 1994, ISBN 978-2-213-59193-3.
  • Charlotte Haldane, Regina di cuori. Vita della sublime e infame Margherita di Valois, Città di Castello, Odoya, 2014, ISBN 978-88-6288-243-9. (ed. or. 1968)
  • Éliane Viennot, Margherita di Valois. La vera storia della regina Margot, Milano, Mondadori, 1994, ISBN 88-04-37694-5.
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