Megabelodon

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Megabelodon
Scheletro di Megabelodon lulli
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineProboscidea
FamigliaGomphotheriidae
GenereMegabelodon

Il megabelodonte (gen. Megabelodon) è un mammifero estinto, appartenente ai proboscidati. Visse nel Miocene superiore (circa 9 – 7 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica, in particolare in Nevada e Nuovo Messico.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era simile agli odierni elefanti, ma il cranio era molto diverso, e soprattutto la mandibola aveva un aspetto peculiare. In generale, la morfologia del cranio ricordava quella del ben noto Gomphotherium, con due zanne superiori relativamente corte e leggermente ricurve verso il basso. La mandibola era priva di zanne, ma era dotata di una sinfisi allungata e non appuntita, con la parte distale leggermente espansa. Quest'ultima era caratterizzata da una scanalatura simmetrica e ruvida nella sua superficie dorsale.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Megabelodon venne descritto per la prima volta da Barbour nel 1914, sulla base di resti fossili ritrovati in Nebraska; la specie tipo è Megabelodon lulli. Altre specie attribuite a questo genere sono M. minor del Nevada e M. joraki del Nuovo Messico.

Megabelodon era assai simile a Eubelodon, e anche meglio conosciuto di quest'ultimo, a causa del rinvenimento di due scheletri completi. Secondo alcuni autori (Tobien, 1973; Shoshani e Tassy, 1996) Megabelodon sarebbe un sinonimo di Gomphotherium;[3] tuttavia, altri autori rimarcano la notevole differenza nella mandibola tra i due generi. In ogni caso, Megabelodon doveva essere parte di un clade di gonfoteridi piuttosto specializzati, privi di difese inferiori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fossilworks: Megabelodon, su fossilworks.org. URL consultato il 17 dicembre 2021.
  2. ^ (EN) Henry Fairfield Osborn, Proboscidea, Рипол Классик, 1º gennaio 1936, ISBN 9785871481677.
  3. ^ (EN) Christine M. Janis, Kathleen M. Scott e Louis L. Jacobs, Evolution of Tertiary Mammals of North America: Volume 1, Terrestrial Carnivores, Ungulates, and Ungulate Like Mammals, Cambridge University Press, 28 maggio 1998, ISBN 9780521355193.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mawby, J. E. (1968). Megabelodon minor (Mammalia, Proboscidea), a new species of mastodont from the Esmeralda Formation of Nevada. Paleobios.A. 1-10.
  • H. Tobien. 1973. On the Evolution of Mastodonts (Proboscidea, Mammalia); Part 1, The bunodont trilophodont Groups. Notizblatt des Hessischen Landesamtes fuer Bodenforschung zu Wiesbaden, 101:202-276.
  • W. D. Lambert. 1996. The Biogeography of the Gamphotheriid and Amebelodontid Probiscideans of North America. In: J. Shoshani and P. Tassy (eds.), The Proboscidea: evolution and palaeoecology of elephants and their relatives, p. 143-148.
  • J. Shoshani and P. Tassy. 1996. Summary, conclusions, and a glimpse into the future. In: J. Shoshani and P. Tassy, eds., The Proboscidea: Evolution and Palaeoecology of Elephants and Their Relatives, p. 335-348.
  • W. D. Lambert and J. Shoshani. 1998. Proboscidea. In: C. M. Janis, K. M. Scott, and L. L. Jacobs (eds.), Evolution of Tertiary mammals of North America, p. 606-621.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi