Mathieu Kérékou

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Mathieu Kérékou
Mathieu Kérékou nel 2006

Presidente del Benin
Durata mandato4 aprile 1996 –
6 aprile 2006
PredecessoreNicèphore Soglo
SuccessoreYayi Boni

Presidente della Repubblica del Dahomey
Durata mandato26 ottobre 1972 –
30 novembre 1975
PredecessoreJustin Ahomadegbé-Tomêtin
Successorecarica abolita

Presidente della Repubblica Popolare del Benin
Durata mandato30 novembre 1975 –
1º marzo 1990
Predecessorecarica istituita
SuccessoreNicèphore Soglo
(come Presidente del Benin)

Presidente del Partito della Rivoluzione Popolare del Benin
Durata mandato30 novembre 1975 –
1990
Predecessorecarica istituita
Successorecarica abolita

Dati generali
Partito politicoPartito della Rivoluzione Popolare del Benin
(1975-1990)
Fronte d'Azione per il Rinnovamento e lo Sviluppo
FirmaFirma di Mathieu Kérékou
Mathieu Kérékou
Mathieu Kérékou nel 1976
NascitaKouarfa, 2 settembre 1933
MorteCotonou, 14 ottobre 2015
Dati militari
Paese servitoBandiera della Francia Francia
Repubblica del Dahomey
Repubblica Popolare del Benin
Forza armata Armée de terre
Forze armate beninesi
Anni di servizio1960 - 1987
GradoGenerale di brigata
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Ahmed Mathieu Kérékou (Kouarfa, 2 settembre 1933Cotonou, 14 ottobre 2015) è stato un militare e politico beninese.

È stato Presidente del Benin dal 1972 al 1990 ed ancora dal 1996 al 2006.

Nato a Kouarfa nel nord-ovest della regione, suo padre era un Bariba. Dopo gli studi nell'accademia militare nel Mali e in Senegal, Kérékou prestò il servizio militare, ottenendo il grado di maggiore. Acquistò il potere militare in Benin a seguito di un colpo di Stato il 26 ottobre 1972, dando fine ad un sistema presidenziale a rotazione composto da tre membri: Hubert Maga, Justin Ahomadegbé e Paul-Émile de Souza.

Durante i suoi primi due anni al potere, Kérékou giustificò il suo colpo di Stato con ragioni nazionalistiche. Il 30 novembre 1974 annunciò l'adozione della ideologia marxista-leninista come ideologia di Stato. Un anno dopo il Paese passò dall'antico nome coloniale Dahomey nel nuovo nome di Benin e le banche e le industrie petrolifere vennero nazionalizzate. Il Partito Popolare Rivoluzionario del Benin (PRPB) divenne l'unico partito esistente. Nel 1980 Kérékou venne eletto presidente della Assemblea Nazionale Rivoluzionaria, e si ritirò dall'esercito nel 1987.

Il regime della Repubblica Popolare del Benin ha subito importanti trasformazioni durante la sua esistenza: un breve periodo di nazionalismo (1972-1974), una fase socialista (1974-1982), e una fase di apertura verso i paesi occidentali e il liberalismo economico (1982-1990). Nel 1974, sotto l'influsso dei giovani rivoluzionari, il governo ha intrapreso un programma socialista di nazionalizzazione dei settori strategici dell'economia, la riforma del sistema educativo, la creazione di cooperative agricole e di nuove strutture di governo locale, e una campagna per sradicare le "forze feudali", compreso il tribalismo[1]

Durante la sua carica Mathieu Kérékou è sopravvissuto a diversi attentati, tra i quali l'assalto da parte di forze mercenarie all'aeroporto di Cotonou nel gennaio 1977, nonché a due tentativi di colpo di Stato entrambi nel 1988.

È stato affermato che la scelta dell'ideologia marxista-leninista da parte di Kérékou sia stata dettata da motivi pragmatici, e che egli stesso non fosse affatto di idee radicali. La nuova ideologia gli permise di giustificare però diverse scelte politiche, a partire dalla distinzione del nuovo regime da quelli che lo avevano preceduto.

Ha guidato - assieme all'arcivescovo cattolico Isidore de Souza - la Conferenza nazionale delle forze vive della Nazione nel febbraio 1990, che condurrà il paese alla transizione dal marxismo verso un'economia di libero mercato[2].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Gran Maestro dell'Ordine Nazionale del Dahomey - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine Nazionale al Merito - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Encyclopædia Universalis, BÉNIN, su Encyclopædia Universalis. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  2. ^ Susanna Cannelli, Cattolici d’Africa. La nascita della democrazia in Bénin, Milano, Guerini e Associati, 2011, pp. 255 pp..

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