Massimo Zucchetti

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Massimo Zucchetti (sulla destra) con Noam Chomsky al MIT, 2010

Massimo Zucchetti (Torino, 11 novembre 1961) è un ingegnere e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Massimo Zucchetti si laurea al Politecnico di Torino nel 1986 con 110 e lode in ingegneria nucleare. Nel 1990 consegue il dottorato di ricerca in energetica, e nello stesso anno passa all'insegnamento presso la Facoltà di Ingegneria.

Tra il 1999 e il 2002 è membro del Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Torino.

Nel 2002 è nominato professore ordinario di impianti nucleari, diventando il terzo più giovane professore ordinario del Politecnico.

Attualmente è docente presso il Politecnico di Nuclear Technologies, Radiation Protection e Storia dell’energia.

È membro e coordinatore del Comitato Scienziate e Scienziati contro la Guerra. È attualmente vicepresidente del MESAEP (Mediterranean Scientific Association for Environmental Protection)[1].

Dal 2005 è Research affiliate e Visiting scientist presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston[2]. È stato, dal 2008 al 2009, professore aggiunto presso l'Università di Shiraz[3]. Ha inoltre svolto collaborazioni internazionali con l'Universidad Politécnica de Madrid e con le università di Salonicco e Patrasso. Nell'anno accademico 2012/2013 ha insegnato come Visiting professor presso l'UCLA[4].

Nel 2007 visita la Repubblica Popolare Democratica di Corea come Coordinatore del Comitato Scienziati contro la guerra.

È autore di circa 300 pubblicazioni scientifiche sui temi della fusione termonucleare e dell'ambiente[5].

È stato consulente del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati[6] sul tema dell'uranio impoverito. Sullo stesso tema è consulente tecnico in diversi procedimenti giudiziari.[7]

È stato consulente tecnico gratuito per i lavoratori al processo ThyssenKrupp[4]. Ha assunto posizioni di contrarietà al MUOS[8] e alla TAV[9].

Attivo anche politicamente, nel 2011 aderisce al Partito Comunista[10], del cui Comitato centrale fa parte dal 2011 al 2016[11], e di cui è stato responsabile del settore "Scienza e società"[12]. Attualmente è iscritto a Rifondazione Comunista, ed è membro del comitato scientifico dell'Associazione Culturale "La Poderosa"di Torino.

Si occupa di Storia della Resistenza, sul quale tema ha pubblicato diversi articoli e due volumi. È iscritto all'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ExCo Members - MESAEP, su mesaep.org.
  2. ^ MIT - people directory, su web.mit.edu. URL consultato l'8 marzo 2018.
  3. ^ Massimo Zucchetti, su Ilfattoquotidiano.it, 8 aprile 1999.
  4. ^ a b Lo scienziato borderline, su Ilmanifesto.it. URL consultato il 12 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2018).
  5. ^ (EN) Massimo Zucchetti | PhD | Politecnico di Torino, Turin | polito | DENERG - Department of Energy | ResearchGate, su ResearchGate. URL consultato l'8 marzo 2018.
  6. ^ Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito - Comunicato delle Giunte e delle Commissioni - giovedì 28 gennaio 2016, su documenti.camera.it. URL consultato l'8 marzo 2018.
  7. ^ Un agnello a due teste. Venti pastori morti riesumati. Storie di Uranio impoverito. E di povera Italia. (di Maurizio Santoloci) (PDF), su dirittoambiente.net.
  8. ^ Zucchetti, dal Muos alla candidatura per il Nobel. Nella short list per un lavoro sul reattore green, su Meridionews.it, 14 ottobre 2015.
  9. ^ La sconfitta del TAV in Val Susa di Massimo Zucchetti, su Notav.info, 16 novembre 2012.
  10. ^ Verso il PARTITO COMUNISTA , 500 nuove adesioni a COMUNISTI SINISTRA POPOLARE, su Ilpartitocomunista.it, 10 luglio 2011. URL consultato il 12 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2017).
  11. ^ Il Comitato Centrale del PARTITO COMUNISTA, su Ilpartitocomunista.it, 21 gennaio 2014. URL consultato il 12 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2017).
  12. ^ Le decisioni prese il 21 Gennaio a Roma, su Ilpartitocomunista.it, 23 gennaio 2012. URL consultato il 12 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2017).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]