Massacro della Cittadella

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Con massacro della Cittadella si intende un'imboscata realizzata a Il Cairo il 1º marzo 1811 nei confronti dei capi mamelucchi invitati dal sultano Mehmet Ali allo scopo di trucidarli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Memet Ali aveva deciso di eliminare i capi mamelucchi, per poter regnare incontrastato, contro i tentativi di indipendenza di questi rispetto all'Impero ottomano. Il 1º marzo 1811 invitò i capi mamelucchi ad una celebrazione tenuta alla Cittadella del Cairo in onore di suo figlio Tusun, che era stato incaricato di guidare una spedizione militare in Arabia. Quando i mamelucchi giunsero ai piedi della Cittadella, vennero presi in trappola in una stretta strada tra le mura e quasi tutti uccisi.[1] Dopo l'uccisione dei capi mamelucchi, Memet Ali sguinzagliò il suo esercito per tutto l'Egitto per sbaragliare il resto delle forze mamelucche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le fonti danno diverse cifre sul numero dei morti. William Cleveland ne dichiara 74 mentre H. Wood Jarvis circa 500. Qualunque sia il numero dei morti, è chiaro che l'evento diede un grande colpo al declino dei mamelucchi.
    Cleveland, 67. H. Wood Jarvis, Pharaoh to Farouk, (London: John Murray, 1956), 124.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jarvis, H. Wood. Pharaoh to Farouk. London: John Murray Limited, 1956.