Mario Mattei Orsini, barone di Paganica

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Mario Mattei Orsini
Barone di Paganica
Stemma
Stemma
In carica29 ottobre 1612 –
gennaio 1621
PredecessoreLudovico de Torres
SuccessoreGiuseppe Mattei Orsini, I duca di Paganica
Altri titoliPatrizio romano
NascitaRoma, 1571
MorteRoma, gennaio 1621
DinastiaMattei
PadreFabio Mattei
MadreFaustina Orsini
ConsortePrudenza Cenci
FigliGaspare
Giuseppe
Fabio
Carlo
Porzia
Aurora
Maria Drusilla
Lucrezia
ReligioneCattolicesimo

Mario Mattei Orsini, talvolta indicato come Mario senior per distinguerlo dall'omonimo nipote[1] (Roma, 1571Roma, gennaio 1621), è stato un nobile e politico italiano. Fu il primo membro del suo ramo della famiglia a possedere un titolo feudale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mario Mattei Orsini nacque a Roma nel 1571 da Fabio Mattei e Faustina di Vicino Orsini. Fu Mario il primo ad aggiungere al proprio cognome quello della famiglia materna, che fu poi mantenuto da tutti i suoi discendenti.

L'11 ottobre 1592[2] sposò Prudenza di Ludovico Cenci (battezzata il 25 luglio 1576 - 20 marzo 1616[2]), sorella del futuro vescovo e cardinale Tiberio,[3] dalla quale ebbe numerosi figli e figlie: Gaspare, Giuseppe, Fabio, Carlo, Porzia, Aurora, Maria Drusilla e Lucrezia.[4]

Come molti altri membri del suo casato, ricoprì diverse cariche nell'amministrazione capitolina: fu caporione di Sant'Angelo negli anni 1592,[5] 1595,[6] 1603[7] e 1607[8] e infine conservatore di Roma nel 1608.[9]

Nello stesso anno, alla morte del padre, ereditò, in quanto unico figlio maschio, tutti gli averi paterni, tra cui il palazzo di famiglia nell'Isola Mattei che, proprio a partire dalla proprietà di Mario, prenderà il nome di Palazzo Mattei di Paganica.

Nel 1609, acquistò dagli oratoriani l'attuale Villa Lancellotti di Frascati con l'annesso Parco dell'Ombrellino, che tre anni dopo rivendette al cardinale Ferdinando Gonzaga.[10][11] Con il denaro ricavato da questa vendita, nel 1612, perfezionò l'acquisto da Ludovico de Torres del feudo di Paganica (comprendente anche i centri di Tempera, Onna e San Gregorio), vicino a l'Aquila, insieme all'annesso titolo di barone. L'acquisizione del feudo abruzzese, le cui trattative erano già state avviate dal padre nel 1607, comportò per Mario un esborso totale di 32.000 scudi, 24.000 dei quali gli erano stati lasciati in eredità da Fabio per questo esatto scopo.

Mario morì neanche cinquantenne nel gennaio del 1621. Tutti i suoi figli, escluso il maggiore Gaspare, furono affidati alle cure della famiglia materna.[4] Data la numerosità della prole, che avrebbe potuto comportare il rischio di frammentazione del patrimonio, Mario decise, nel suo testamento, di abbandonare la politica di eredità in comune tipica della famiglia Mattei e di adottare, invece, quella della primogenitura. Nominò perciò erede principale il secondogenito Giuseppe, dato che il primo figlio, Gaspare, era stato avviato alla carriera ecclesiastica (nello stesso testamento, Mario invitava, tuttavia, i figli a considerare quest'ultimo come capo della famiglia). Agli altri due figli maschi minori lasciò solo la minima quota legittima.

Simile fu la sua politica verso la prole femminile: solo la figlia maggiore, Porzia, fu data in sposa al nobile napoletano Federico Pappacoda, mentre le altre furono avviate alla vita monastica presso il convento dei Santi Domenico e Sisto, onde evitare che il suo patrimonio finisse dilapidato nella creazione di ingenti doti, come era accaduto a suo zio Muzio, che aveva maritato tutte le proprie figlie con membri di rilievo della nobiltà romana.[12]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pietro Antonio Mattei Ludovico I Mattei  
 
Giovanna Capodiferro  
Ludovico II Mattei  
Antonina Capodiferro Federico Capodiferro  
 
Virginia  
Fabio Mattei  
Camillo Capranica Bartolomeo Capranica  
 
Costanza Leni  
Lucrezia Capranica  
Faustina Della Valle Bartolomeo Della Valle  
 
Cristina Rustici  
Mario Mattei Orsini  
Gian Corrado Orsini Girolamo Orsini  
 
Luisa d'Alviano  
Vicino Orsini  
Clarice Orsini Franciotto Orsini  
 
Violante Orsini  
Faustina Orsini  
Galeazzo I Farnese Pier Bertoldo Farnese  
 
Battistina dell'Anguillara  
Giulia Farnese  
Isabella dell'Anguillara Giuliano dell'Anguillara  
 
Girolama Farnese  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesca Curti, Gaspare e Giuseppe Mattei Orsini: sfarzo nobiliare nel palazzo Mattei di Paganica, in Arte e decorazione nei palazzi e nelle chiese di Roma, p. 69.
  2. ^ a b CENCI
  3. ^ (ES) Alberto Serrano Monferrer, Faustina Mattei Orsini y la Orden Tercera de san Francisco de Vila-real: episodios de piedad de una duquesa y princesa italiana delSetecientos, in Tiempos Modernos, vol. 36, n. 1, 2018, p. 119, ISSN 1699-7778 (WC · ACNP). URL consultato il 18 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2020).
  4. ^ a b Simona Feci, Giuseppe Mattei Orsini, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 72, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
  5. ^ De Dominicis, p. 94.
  6. ^ De Dominicis, p. 95.
  7. ^ De Dominicis, p. 97.
  8. ^ De Dominicis, p. 98.
  9. ^ De Dominicis, p. 47.
  10. ^ Villa Lancellotti, su irvit.it.
  11. ^ Parco dell'Ombrellino, su retedimorestorichelazio.it.
  12. ^ Simona Feci, I Mattei «di Paganica»: una famiglia romana tra XV e XVII secolo, in Dimensioni e problemi della ricerca storica, n. 1, 2011, pp. 90-91.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Barone di Paganica Successore
Ludovico de Torres 29 ottobre 1612 – gennaio 1621 Giuseppe Mattei Orsini, I duca di Paganica