Marie Dressler

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Marie Dressler
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 1931

Marie Dressler, pseudonimo di Leila Marie Corber (Cobourg, 9 novembre 1868Santa Barbara, 28 luglio 1934), è stata un'attrice canadese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Incominciò la sua carriera artistica nel 1882, debuttando a teatro come cantante di operetta. Trasferitasi negli Stati Uniti, nel 1892 si affermò a Broadway, diventando in breve tempo uno dei personaggi femminili più conosciuti nell'epoca del Vaudeville.

Il suo esordio cinematografico avvenne nel 1914, accanto a Charlie Chaplin in Il fortunoso romanzo di Tillie, diretto da Mack Sennett, ruolo che aveva interpretato già con grande successo sulle scene teatrali. All'uscita del film in Europa, il personaggio di Chaplin cominciava a diventare di moda, tanto che la pellicola fu considerata più un film di Chaplin che di Marie Dressler che pure ne era la protagonista, tanto che i titoli alternativi del film furono L'odissea di Charlot o Charlot milionario per un'ora[1]. Seguirono alcune pellicole di minor rilievo, fino al 1918, quando la Dressler si allontanò dal mondo cinematografico. Nel frattempo, diventò un'attivista del sindacato degli attori e, durante la guerra contribuì alla campagna Prestito della Libertà. Rientrò nel mondo del cinema nel 1928 con l'avvento del sonoro.

L'anno successivo ottenne il premio Oscar quale migliore attrice per l'interpretazione nel film Castigo, e una candidatura nel 1932.

Ammalatasi di cancro, morì a Santa Barbara il 28 luglio 1934, a 65 anni.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Marie Dressler con Greta Garbo nel film Anna Christie (1930)

Film o documentari dove appare Marie Dressler[modifica | modifica wikitesto]

Spettacoli teatrali[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Per il suo contributo all'industria cinematografica, le fu assegnata una stella sull'Hollywood Walk of Fame al 1731 di Vine Street.

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ J.B. Kaufman, Funny Ladies: The Comediennes of the Silent Screen, ed. Le giornate del cinema muto di Pordenone, 2002

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ray Stuart Immortals of the Screen, Bonanza Books, New York 1965

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Oscar alla miglior attrice Successore
Norma Shearer
per La divorziata
1931
per Castigo
Helen Hayes
per Il fallo di Madelon Claudet
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