Maria Santissima di Gerusalemme

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Maria Santissima di Gerusalemme è, insieme a San Secondino, uno dei due patroni di Bellona. La particolarità di questa rappresentazione della Madonna è la presenza della Croce nella mano sinistra. I festeggiamenti in suo onore sono collocati nel periodi di Pasqua e hanno il loro culmine nel martedì in Albis

Origini del culto e del nome[modifica | modifica wikitesto]

I primi elementi del culto di Maria Santissima di Gerusalemme possono individuarsi già alla fine dell'XI secolo.

Erano i tempi della prima crociata e la cristianità intera era pervasa dal mistico ardore di liberare Gerusalemme e la Terra santa. Il normanno Riccardo II, principe di Capua, non poté unirsi nell'anno 1096 agli altri principi cristiani in marcia verso Gerusalemme perché trattenuto in patria a causa dell'assedio che Landone, conte di Teano, aveva posto alla città di Capua.

Rotto l'assedio e vinta la guerra, Riccardo II volle erigere sulla cima del Monte Rageto (il cui nome significa monte sgorgante acqua) una chiesina che egli volle intitolare Sancta Jerusalem, in onore della città la cui liberazione era stata lo scopo principale della prima crociata alla quale – suo malgrado – non aveva potuto prendere parte.

Foto della statua bellonese di Maria Santissima di Gerusalemme durante una processione in anni recenti

Trascorsero più di due secoli e la chiesina – ormai dimenticata – sarebbe andata sicuramente in rovina se nel 1419 il bellonese Priamo Marra non avesse pensato di restaurarla. In quella occasione, sulla parete sinistra della cappella, fu per suo volere dipinta una Madonna che con il braccio destro sosteneva un bambino sulle ginocchia di Lei e con il braccio sinistro teneva, a mo' di bandiera, una lunga croce.

Quella immagine – alla quale originariamente non venne dato alcun nome – era destinata ad assumere, più di un secolo dopo, il nome di Maria Santissima di Gerusalemme.

Dopo l'avvenuta restaurazione, la cappella ricadde di nuovo nell'oblio, soprattutto a causa dei tempi che seguirono, pieni di tumulti e di guerre che devastarono proprio il territorio campano: la discesa di Carlo VIII in Italia, il conflitto tra Alfonso d'Aragona e Renato d'Angiò, ecc. ecc.

Se non che, nel 1534, l'immagine comparve più volte in sonno a tale Antonia Fusco di Bellona che la fantasia popolare vuole pastorella di mestiere, indicandole il punto

Immagine di Maria Santissima di Gerusalemme tratta da un antico santino

ove sul monte Rageto – coperta di rovi e di spine – si trovava sepolta la famosa chiesetta.

Il ritrovamento della chiesetta e dell'immagine fatta dipingere da Priamo Marra suscitò un incontenibile entusiasmo di fede, al punto tale che il monte Rageto divenne meta di numerosissimi pellegrinaggi. E fu in tali circostanze che i pellegrini cominciarono a chiamare quell'immagine dipinta nella cappella Sancta Jerusalem con il nome di Sancta Maria in Jerusalem e successivamente Sancta Maria de Jerusalem che è il nome che ancora oggi la Madonna conserva. Contemporaneamente anche il monte Rageto venne, da allora, chiamato, monte di Gerusalemme.

La Festa Oggi[modifica | modifica wikitesto]

Oggigiorno, la festa ha assunto un ruolo che va oltre il semplice carattere devozionale e religioso. L'occasione della festa è un appuntamento per i bellonesi emigranti per ritrovarsi nella loro cittadina natale.

Durante i giorni di festa tutte le strade vengono illuminate con archi di luminarie e si susseguono, in diverse piazze cittadine, spettacoli di musica leggera, musica classica e cabaret che tentano di soddisfare i gusti di tutte le fasce di età.

Il martedì in Albis la sacra immagine di Maria Santissima di Gerusalemme viene portata in processione in ogni singola strada della città, senza escludere nemmeno i vicoli più stretti. La statua, disposta su di un maestoso carro, viene trasportata a spalla dagli Accollatori, costituiti in associazione, ed è accompagnata da concerti bandistici di fama nazionale, da diverse associazioni cattoliche e da molti fedeli. Il carro, durante il suo tragitto, viene fermato e, poi, rivolto verso tutte le case in cui risiede un infermo, affinché la Vergine Maria ponga il suo sguardo su di lui. Le contrade cittadine offrono alla Madonna batterie pirotecniche che contribuiscono, con i loro boati, a creare un'atmosfera di festa per tutta la giornata. Alcune di queste batterie sono diventate talmente tradizionali da portare addirittura il nome di coloro che le offrono (p. es. è famosa quella dei Tabaccari), permettendo, così, implicitamente di individuare la posizione della processione.

Tutta la giornata della processione è scandita da appuntamenti fissi, che tutti i bellonesi che praticano di più la funzione della processione conoscono benissimo. Tra questi momenti vanno ricordati:

  • L'inizio della processione: è accompagnato da fuochi pirotecnici.
  • Il Piave: viene intonato come ringraziamento, presso un portone in via Giolitti dove l'immagine sacra (e relativo carro), a causa della pioggia, sostò l'intera notte del Martedì in Albis dell'anno 1979. La processione riprese il giorno seguente. Tale sito fu scelto, evidentemente, per motivi di dimensione e di opportunità. La scelta de Il Piave come ringraziamento è sconosciuta.
  • le 54 bombe: vengono esplose presso l'ossario-mausoleo dei 54 martiri di Bellona, in ricordo di questi caduti;
  • Il Volo dell'Angelo: un bambino viene calato dall'alto, mediante delle corde e un sistema di carrucole, fin sopra il carro, dove legge una preghiera
  • Il rientro in Chiesa: accompagnato dagli applausi dei fedeli e uno spettacolo pirotecnico.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Esiste una sorta di simpatica competizione tra gli abitanti di Bellona e Vitulazio, il comune confinante, riguardo alle rispettive feste patronali.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito Ufficiale del Comitato Festa di Bellona