Lyla

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Lyla
singolo discografico
La band al completo nel videoclip ufficiale
ArtistaOasis
Pubblicazione16 maggio 2005
Durata5:12
Dischi3
Tracce3 (CD), 2 (7"), 3 (DVD)
GenereBritpop
Rock alternativo
EtichettaBig Brother
ProduttoreNoel Gallagher, Dave Sardy
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[1]
(vendite: 200 000+)
Dischi d'oroBandiera dell'Italia Italia[2]
(vendite: 10 000+)
Oasis - cronologia
Singolo precedente
(2003)

Lyla è un brano della band inglese Oasis, primo singolo estratto dall'album Don't Believe the Truth, pubblicato il 16 maggio 2005, due settimane prima del lancio del disco.

Fa parte del greatest hits della band Stop the Clocks, del 2006 ed è presente nel videogioco FIFA 06.

Influenze[modifica | modifica wikitesto]

La critica ha sottolineato le analogie con la canzone Confrontation Camp dei Soundtrack of Our Lives e, in misura minore, con Street Fighting Man dei Rolling Stones. Il primo verso della canzone, inoltre, ricorda molto uno dei La's.

Circa le svariate influenze della canzone Gallagher ha affermato che "è un po' come ... se i Soundtrack of Our Lives suonassero gli Who dopo aver bevuto una Skol in una città psichedelica nel cielo, o qualcosa del genere"[3].

Noel ha anche scherzato sul testo, dicendo che Lyla è la sorella di Sally, menzionata nel singolo Don't Look Back in Anger[3] del 1996.

Genesi e responso[modifica | modifica wikitesto]

La canzone è stata scritta da Noel Gallagher, che l'ha variamente descritta come "concepita specificamente per il pogo", "fastidiosamente orecchiabile", e "la cosa più pop da Roll With It". Nel DVD dell'edizione speciale di Stop the Clocks ha detto a proposito del brano:

«Non mi rendevo conto di quanto fosse bella finché non la suonammo dal vivo. In tutti i concerti in giro per il mondo la gente andava in visibilio per questa canzone.»

Come dichiarato da Noel, la canzone esisteva già sotto forma di una demo chiamata Sing, risalente alle registrazioni dell'album Heathen Chemistry, ma era stata accantonata fino all'ultimo minuto[4]. La canzone avrebbe dovuto chiamarsi Smiler, ma si decise di cambiare nome perché la band in cui suonava Gem Archer, gli Heavy Stereo, avevano già pubblicato una canzone dallo stesso titolo.

L'insistenza della Sony, che intendeva a tutti i costi lanciare Lyla come primo singolo di Don't Believe the Truth, condusse la casa discografica a tensioni con la band, che non avrebbe rinnovato il contratto con la casa discografica dopo l'uscita dell'album.

Il brano trapelò su Internet verso la fine di marzo del 2005, alcune settimane prima della pubblicazione ufficiale (avvenuta a maggio), dopo la programmazione sull'emittente radiofonica polacca Radiowej Trójce. Fu poi diffuso l'11 aprile 2005 da alcune radio statunitensi[5].

Pubblicato il 16 maggio 2005, Lyla diventò, già a una settimana dalla pubblicazione, il settimo singolo degli Oasis piazzatosi al primo posto nel Regno Unito. Esordì poi al 31º posto nella Modern Rock Tracks chart statunitense, in cui raggiunse anche il 19º posto. Era dai tempi di Go Let It Out, piazzatosi nel 2000 alla 14ª posizione, che gli Oasis non comparivano in una classifica degli USA.

Esibizioni dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'esibizione della band a Top of the Pops, nel maggio 2005, Liam Gallagher non fece mistero di cantare in playback, come da tradizione del programma. In alcuni frangenti si allontanò dal microfono e rimase con la bocca chiusa mentre Lyla proseguiva, creando un effetto comico. Fu l'ultima esibizione di Liam a Top of the Pops, prima della chiusura del programma, avvenuta verso la fine del 2006. Noel e il resto della band vi sarebbero ritornati qualche mese dopo per eseguire The Importance of Being Idle.

I Foo Fighters hanno realizzato una cover dal vivo della canzone il 23 agosto 2005, durante un'esibizione negli studi della BBC a Maida Vale, per il programma The Jo Whiley Show.

Video[modifica | modifica wikitesto]

Il videoclip del brano, diretto da Tim Qualtrough, è ambientato nella Round Chapel di Hackney, nella East London. Nella clip la band si esibisce durante una festa in maschera.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  • CD RKIDSCD 29
  1. "Lyla" (Noel Gallagher) - 5:12
  2. "Eyeball Tickler" (Gem Archer) - 2:47
  3. "Won't Let You Down" (Liam Gallagher) - 2:48
  • 7" RKID 29
  1. "Lyla" (Noel Gallagher) - 5:12
  2. "Eyeball Tickler" (Gem Archer) - 2:47
  • DVD RKIDSDVD 29
  1. "Lyla" - 5:14
  2. "Lyla" (demo) - 5:29
  3. "Can You See It Now?" (Documentario) - 9:22

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2005) Posizione
massima
Australia[6] 23
Austria[6] 38
Belgio (Fiandre)[6] 63
Belgio (Vallonia)[6] 60
Canada[7] 4
Danimarca[6] 5
Finlandia[6] 3
Francia[6] 81
Germania[6] 33
Giappone[7] 12
Irlanda[8] 5
Italia[6] 2
Norvegia[6] 10
Paesi Bassi[6] 52
Regno Unito[9] 1
Spagna[6] 3
Stati Uniti (alternative)[7] 19
Stati Uniti (digital)[7] 74
Svezia[6] 18
Svizzera[6] 26

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Oasis, Lyla, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 4 giugno 2016.
  2. ^ Le cifre di vendita - 2005 (PDF), su musicaedischi.it, Musica e dischi. URL consultato l'8 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2015).
  3. ^ a b Oasis Play Club Shows & Hear The New Single - Xfm
  4. ^ http://www.femalefirst.co.uk/celebrity_interviews/37052004.htm
  5. ^ FMQB Airplay Archive: Modern Rock, su fmqb.com, Friday Morning Quarterback Album Report, Incorporated (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2013).
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n (NL) Oasis - Lyla, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  7. ^ a b c d (EN) 277052 – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 23 febbraio 2016. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  8. ^ Irish Recorded Music Association, Search the Charts - Lyla, su irishcharts.ie, Fireball Media. URL consultato il 24 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  9. ^ (EN) Official Singles Chart Top 100: 22 May 2005 - 28 May 2005, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 24 febbraio 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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