Luciano Pietronero

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Luciano Pietronero (Roma, 15 marzo 1949) è un fisico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Luciano Pietronero si è laureato in Fisica nel 1971 a Roma.[1] Dopodiché si è trasferito presso lo Xerox Research Center Webster di New York e successivamente al Brown Boveri Research Center, dove è rimasto fino al 1983. Da lì si è trasferito al Dipartimento di Fisica dell'Università di Groninga come professore di fisica dello stato solido fino al 1987. Attualmente è professore ordinario di Fisica della Materia Condensata, Università di Roma "La Sapienza".[2]

Nel 2007 è stato il presidente a Genova della 23ª edizione della conferenza STATPHYS e nel 2008 ha vinto il premio Enrico Fermi, il più importante della Società Italiana di Fisica.[3]

Ricerca[modifica | modifica wikitesto]

È autore o coautore di circa 350 pubblicazioni scientifiche, per lo più sulle principali riviste scientifiche internazionali, come N Nature, Phys. Rev. Letters, Rev. Mod. Phys., Physics Reports, Phys. Rev. B ed E; Europhys. Lett., Physica A; J. of Physics ecc... (superiore a 5000 ISI citazioni).[4] È anche autore di un volume monografico ed editor di diversi volumi di proceedings. Nel 1987 ha introdotto il concetto di cosmologia frattale.

Istituto dei sistemi complessi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 ha fondato l'Istituto dei sistemi complessi (ISC) del CNR.[5] L'istituto comprende più di 200 scienziati (in varie zone di Roma e Firenze) provenienti da diversi gruppi del CNR, INFM, INOA e università.

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Statistical Physics for Cosmic Structures, di A. Gabrielli, F. S. Labini, M. Joyce e L. Pietronero, pubblicato da Springer nel 2004.
  • Complessità ed altre storie, Di Renzo Editore 2007.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) About Luciano Pietronero, su lucianopietronero.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  2. ^ CURRICULUM of LUCIANO PIETRONERO (PDF), su lucianopietronero.it.
  3. ^ Premio "Enrico Fermi", su sif.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  4. ^ https://www.worldcat.org/identities/lccn-n82-60623/
  5. ^ (EN) CNR-ISC – Institute for Complex Systems, su isc.cnr.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN316022937 · ISNI (EN0000 0001 1572 1925 · SBN RMSV000775 · ORCID (EN0000-0001-6424-8863 · LCCN (ENn82060623 · GND (DE1045975885 · BNF (FRcb12358769t (data)