Luciano De Nardis

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Livio Carloni

Livio Carloni noto sotto lo pseudonimo di Luciano De Nardis (Forlì, 25 ottobre 1895Forlì, 27 giugno 1959) è stato un pittore e poeta italiano.


Carloni Livio (Luciano De Nardis) Scrittore, nato a Forlì il 25 ottobre 1895. Laureato in Scienze chimiche, è dal 1934 analista presso il Laboratorio di chimica agraria di Forlì, ma gli studi scientifici si mescolano in lui con la passione letteraria. Il periodo futurista inizia verso il 1911 con le visite a casa Pratella a Lugo, dove incontra Marinetti e altri futuristi romagnoli. Il lungo rapporto con Pratella è testimoniato da un carteggio conservato presso il Fondo Piancastelli della Biblioteca Comunale di Forlì. Il foglio satirico forlivese "E spraj ad Cranvël" allude il 15 marzo 1914 a un certo "Luciano che è totalmente futurista". Alla vigilia della prima guerra mondiale è schierato a favore dell'intervento e circola per le vie cittadine con un panciotto variopinto firmato dai futuristi romagnoli. Durante gli anni del conflitto, cui non prende parte, pubblica articoli di natura politica, dove il suo futurismo affiora dall'aggressività del linguaggio. In questi anni si colloca la sua maggiore produzione di natura futurista: tavole parolibere e parole in libertà che pubblica nel 1917 su "L'Italia futurista" (Sonno sul n. 6 e Compenetrazione sul n. 9). Marinetti legge Compenetrazione e lo cita nei suoi Taccuini, alla data del 26 aprile 1917. A Forlì partecipa nel 1919 alla redazione di due numeri unici di inclinazione futurista, "Luce" e "Fior d'azzurro". Sue tavole parolibere sono esposte nelle mostre futuriste di quegli anni. In particolare, partecipa nel novembre-dicembre 1921 con un quadro e quattro "poesie murali" alla Mostra d'arte futurista e d'avanguardia di Ravenna. Nel 1923 Carloni figura ufficialmente negli organigrammi del futurismo come poeta parolibero e propagandista del movimento. Dopo l'avventura futurista Carloni è diventato un noto studioso del folklore romagnolo e redattore de "La Piê". È scomparso a Forlì il 27 giugno 1959.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

De Nardis fece presto amicizia con il musicista Francesco Balilla Pratella, per la cui musica scrisse diversi testi. Nel 1916 venne citato per la prima volta come rappresentante delle "Parolibere" ("Parole libere") e partecipò anche a diverse mostre futuriste. Un contatto con Giacomo Balla, nel 1916, lo ispirò a produrre giocattoli futuristici. Per molti anni lavorò come redattore presso la rivista culturale La Pié. Nulla è sopravvissuto dei suoi dipinti.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ingo Bartsch, Maurizio Scudiero (a cura di): „… auch wir Maschinen, auch wir mechanisiert! …“ Die zweite Phase des italienischen Futurismus 1915–1945. Bielefeld 2002, ISBN 3-933040-81-7.
  • Evelyn Benesch, Ingried Brugger: Futurismus. Radikale Avantgarde. Milano 2003.
  • Caroline Tisdall, Angelo Bozzola: Futurism. Londra 2000, ISBN 0-500-20159-5.
  • Christa Baumgarth: Geschichte des Futurismus. Reinbek vicino ad Amburgo 1966.
  • Evelyn Benesch, Ingried Brugger: Futurismus – Radikale Avantgarde. catalogo della mostra. Milano 2003, ISBN 88-202-1602-7.
  • Hansgeorg Schmidt-Bergmann: Futurismus – Geschichte, Ästhetik, Dokumente.Reinbek vicino ad Amburgo 1993, ISBN 3-499-55535-2.
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