Loggia di San Gaetano

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Loggia di San Gaetano
Altri nomiLoggia Teatina
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia dei Pescioni 11r
Coordinate43°46′21.36″N 11°15′07.92″E / 43.7726°N 11.2522°E43.7726; 11.2522
Informazioni generali
CondizioniIn uso

La loggia di San Gaetano, o loggia Teatina, è una struttura architettonica civile del centro storico di Firenze, situata in via de' Pescioni 11r, quasi in angolo con via de' Pecori.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La loggia prima della creaizone della strada, quando si trovava nella corte degli Agli

Edificata su disegno di Bernardo Buontalenti nel 1592-1594, la loggia faceva parte del convento dei Teatini della chiesa di San Gaetano (qui appunto dal 1592)e un tempo si apriva sul cortile interno del complesso già relativo alla famiglia degli Agli. Con la sistemazione tardo ottocentesca di questa zona e il drastico taglio al complesso religioso per l'ampliamento di via de' Pescioni, la loggia venne a trovarsi lungo la nuova strada, perdendo ogni carattere claustrale.

Chiostro di San Gaetano, verso est
Chiostro di San Gaetano, verso nord

Per lungo tempo accecata, fu restaurata dall'architetto Forlai nel 1970, e recuperata, chiudendo le aperture con vetrate, come spazio commerciale, a lungo occupato dall'Anonima Castelli (centro di arredamento). Si presenta come un "elegante loggiato a quattro fornici, con semplice architettura in pietra di ordine toscano. Le tre colonne poggiano su alti plinti e tra questi intercorre un muretto a balustra, nel quale sono praticate le aperture che danno luce al seminterrato. Il pavimento della loggia è perciò più alto del piano stradale"[1]. Inizialmente la loggia venne chiusa da un muretto e cancellate, sostituiti nel 1969 da una struttura in ferro e vetro, e oggi da grandi vetrate.

Sorte simile ebbe anche il chiostro di San Gaetano, oggi facente parte degli stessi fondi ciommerciali, dopo essere stato per decenni un'autorimessa. In esso sono particolarmente significativi i peducci sui quali poggiano le volte, di fattura diversa a seconda di quale lato: a piramide rovesciata verso est, con una doppia voluta verso nord.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marcello Jacorossi in Palazzi 1972.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, pp. 528-532, n. 251;
  • La via Teatina, in "Arte e Storia", XXVIII, 1909, 4, pp. 121-122.
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 465;
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 61, n. 99;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, III, 1978, p. 71;
  • Osanna Fantozzi Micali, Piero Roselli, Le soppressioni dei conventi a Firenze. Riuso e trasformazioni dal sec. XVIII in poi, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1980, pp. 214-215, n. 72.

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