Locomotiva prussiana P 6

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Locomotiva prussiana P 6
Locomotiva a vapore
Locomotiva Oi 1 (ex P 6 prussiana)
Anni di costruzione 1902 - 1910
Anni di esercizio 1902-
Costruttore Hohenzollern
Schwartzkopff
Hanomag
Henschel
Maschinenbau-Gesellschaft Karlsruhe .
Dimensioni 17.958 mm x ? x ?
Massa in servizio 57,1 t
Massa aderente 44,6
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 90 km/h
Rodiggio 1-3-0
Portanti anteriori 1.600 mm
Portanti posteriori 1.000 mm
Distribuzione Walschaerts
Tipo di trasmissione bielle
Numero di cilindri 2
Diametro dei cilindri 540 mm
Corsa dei cilindri 630 mm
Superficie griglia 2,28 
Superficie riscaldamento 134,93 m²
Superficie surriscaldamento 41,91 m²
Pressione in caldaia 12
Potenza massima 755 kW
Dati tratti da:
Mascherpa,IF 1,2,11, pp. varie

Le locomotive prussiane P 6 erano locomotive a vapore surriscaldato con tender, di rodiggio 1-3-0, a 2 cilindri esterni e a semplice espansione, per treni viaggiatori, delle ferrovie prussiane, KPEV (Koniglich Preussische Eisenbahnverwaltung)

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le locomotive prussiane P 6 vennero progettate da Robert Garbe e costruite nello stesso periodo in cui nacquero le prussiane G 8, cioè intorno al 1902, dalle industrie tedesche dell'epoca, per conto delle ferrovie prussiane. In tutto, oltre al prototipo costruito da Hohenzollern, fino al 1910 ne vennero realizzate altre 274 unità delle quali, 111 da Schwartzkopff, 30 da Hohenzollern, 90 da Hanomag, 37 da Henschel e quattro da Maschinenbau-Gesellschaft Karlsruhe.

In seguito alle ripartizioni operate dopo la fine della prima guerra mondiale 110 locomotive P 6 vennero assegnate agli stati alleati vincitori in conto riparazioni di guerra; nove unità andarono anche all'Italia; le Ferrovie dello Stato le assegnarono al gruppo 626, con progressivo da 001 a 009[1]. Un lotto di 44 locomotive furono acquisite dalle Ferrovie dello Stato della Polonia (PKP) e vennero assegnate al gruppo Oi 1.

Alla Francia furono assegnate 19 locomotive P6 di cui 3 unità per le ferrovie di Alsazia-Lorena quali AL 2100-2102 che vennero accantonate nel 1926. La Compagnie du Chémin de fer du Nord ricevette 16 macchine, che divennero NORD 3,1551-1566. Tutta la serie confluì nel parco della SNCF nel 1938 come 2-130 A 1-16. Le ultime unità furono accantonate nel 1954.

Dopo il 1923 163 locomotive, rilevate dalla Deutsche Reichsbahn, vennero reimmatricolate quali DRG 37 001-163. In Germania le locomotive vennero accantonate intorno agli anni cinquanta.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

La locomotiva era una macchina a vapore surriscaldato con surriscaldatore inizialmente posto in camera a fumo e in seguito dotata di surriscaldatore tipo Schmidt. Il motore era a 2 cilindri esterni a semplice espansione. Le due unità, 626.001 e 002, appartenevano al primo gruppo (quello con surriscaldatore in camera a fumo) e quindi avevano rendimento complessivo e prestazioni inferiori alle altre sette unità costruite con surriscaldatore posto entro la superficie tubiera della caldaia. La distribuzione era a cassetto cilindrico e sistema Walchaerts[2]. La locomotiva fu costruita con il rodiggio 1-3-0. Era costituita da un carro su cui erano disposte le tre ruote motrici accoppiate. Sul carro poggiava la caldaia per la produzione di vapore surriscaldato con pressione di esercizio a 12 bar. Il sistema di frenatura era pneumatico. Alla locomotiva era accoppiato un tender a carrelli tipo 2'2'T 16[3]. La velocità massima era di 90 km/h.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cornolò, p. 142.
  2. ^ Mascherpa,IF 11, p. 601.
  3. ^ Mascherpa, IF 1, p. 23.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel ferrovie, (IF 1) (gennaio 1977) n. 200, pp. 15-25.
  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel ferrovie, (IF 11) (novembre 1976) n. 198, pp. 592-601.
  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel ferrovie, (IF 2) (febbraio 1977) n. 201, pp. 93-96.
  • Giovanni Cornolò, Locomotive di preda bellica, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2009. ISBN 978-88-87372-74-8
  • (DE) Horst J. Obermayer, Taschenbuch Deutsche Dampflokomotiven, Stuttgart, Franckh'sche Verlagshandlung, 1970. ISBN 3-440-03643-X
  • (DE) Hütter Reimar Holzinger, Die Lokomotiven der PKP 1918–1939, Hövelhof, DGEG, 2007. ISBN 978-3-937189-27-7.

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