Lithops dinteri

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Lithops dinteri
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineCaryophyllales
FamigliaAizoaceae
SottofamigliaRuschioideae
TribùRuschieae
GenereLithops
SpecieL. dinteri
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineCaryophyllales
FamigliaAizoaceae
GenereLithops
SpecieL. dinteri
Nomenclatura binomiale
Lithops dinteri
Schwantes

Lithops dinteri Schwantes è una pianta succulenta della famiglia delle Aizoacee, diffusa in Namibia e Sudafrica.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'epiteto specifico è un omaggio al botanico tedesco Moritz Kurt Dinter, il quale possedeva una collezione di succulente esotiche che contava oltre 8400 esemplari[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie di L.dinteri sono spesse, quasi sempre prive di fusto e crescono in coppie, le quali formano piccoli gruppi. La piccola fessura tra le due foglie ospita, durante la fioritura, un fiore di un color giallo acceso. Il colore della parte superiore delle foglie può essere determinato dal colore del terreno sul quale la pianta cresce: si va dal rosso al crema, passando per il marrone e per il grigio[3]. Talvolta la parte superiore della foglia presenta delle piccole macchie rosse, mentre il lato della foglia è di color verde tendente al viola.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è originaria degli habitat desertici del Sudafrica, dove le precipitazioni sono in media di 484 millimetri annui[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Lithops dinteri, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 21/9/2022.
  2. ^ Lithops - History, su floweringstones.co.za. URL consultato il 13 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2017).
  3. ^ Lithops dinteri var. multipunctata, su llifle.com. URL consultato il 13 marzo 2019.
  4. ^ Geography and climate | South African Government, su gov.za. URL consultato il 13 marzo 2019.

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