Linda Tripp

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Linda Rose Tripp

Linda Rose Tripp nata Carotenuto (24 novembre 19498 aprile 2020) è stata una funzionaria statunitense nota per il suo coinvolgimento nello scandalo Clinton-Lewinsky del 1998, la vicenda politico-sessuale che coinvolse il presidente degli Stati Uniti d'America Bill Clinton e che portò poi all'impeachment.[1]

La vicenda[modifica | modifica wikitesto]

Linda Tripp registrò le telefonate di Monica Lewinsky in cui quest'ultima le forniva dettagli sulla sua relazione con il presidente.[2] Quando nel 1998 la giornalista Paula Jones accusò Clinton di averla molestata sessualmente nel periodo in cui questi era governatore dell'Arkansas,[3] Linda Tripp decise di consegnare i nastri delle telefonate a Ken Starr, che indagava sui comportamenti di Bill Clinton.[4]

Linda Tripp affermò di avere registrato le telefonate e poi consegnato i nastri per motivazioni patriottiche e morali, oltre a voler evitare alla sua amica e collega Monica Lewinsky ulteriori conseguenze dannose derivanti dal suo coinvolgimento sentimentale con Clinton. Il suo contributo alle accuse contro quest'ultimo le evitò di essere incriminata per intercettazioni telefoniche operate illegalmente.[5]

Morta di tumore del pancreas nel 2020,[4] è tra i protagonisti di Impeachment, terza stagione della serie televisiva antologica American Crime Story.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Who was Linda Tripp?, su The Independent, 19 ottobre 2021. URL consultato il 5 novembre 2021.
  2. ^ (EN) Elaine Sciolino e Don van Natta Jr, TESTING OF A PRESIDENT: THE CONFIDANT; Linda Tripp, Elusive Keeper Of Secrets, Mainly Her Own, in The New York Times, 15 marzo 1998. URL consultato il 5 novembre 2021.
  3. ^ la Repubblica/cultura_scienze: Utet - Sesso, su repubblica.it. URL consultato il 5 novembre 2021.
  4. ^ a b (EN) Linda Tripp, whose tapes exposed Clinton affair, dies at 70, su AP NEWS, 20 aprile 2021. URL consultato il 5 novembre 2021.
  5. ^ (EN) Linda Tripp wanted to make history, but it nearly destroyed her, su The Seattle Times, 9 aprile 2020. URL consultato il 5 novembre 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN801154741629553110002 · LCCN (ENno2019001958 · BNE (ESXX5412140 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2019001958
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