Leonore Annenberg

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Leonore Annenberg

23° capo del protocollo degli Stati Uniti
Durata mandato20 marzo 1981 - 6 gennaio 1982
PredecessoreAbelardo Valdez
SuccessoreSelwa Roosevelt

Dati generali
Partito politicoRepubblicano

Leonore "Lee" Annenberg, nata Cohn, precedentemente Katleman e Rosensteil (New York, 20 febbraio 1918Rancho Mirage, 12 marzo 2009), è stata una filantropa e diplomatica statunitense, capo del protocollo dal 1981 al 1982 sotto l'amministrazione Reagan.

La Annenberg è stata sposata per oltre cinquant'anni con Walter Annenberg, ex-ambasciatore statunitense nel Regno Unito, fino alla morte dell'uomo nel 2002.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nipote di una coppia di immigrati ebrei,[1] Leonore Cohn nacque a New York nel febbraio 1918 da "Lee" Maxwell Cohn, che gestiva un'attività tassile, e Clara Cohn.[2] Aveva 7 anni quando sua madre morì.[3] Lei e sua sorella Judith furono cresciute dallo zio Harry (fondatore della Columbia Pictures) a Fremont Place, un quartiere altolocato di Los Angeles.[3] La moglie di Harry, Rose, allevò le bambine come cristiane scientiste.[3]

Leonore e sua sorella frequentarono il Page Boarding School for Girls a Pasadena. Quindi Leonore si laureò alla Stanford University nel 1940.[4] Dopo la laurea, sposò Beldon Katleman, la cui famiglia possedeva proprietà immobiliari e una catena nazionale di parcheggi; avevano una figlia, Diane, ma il matrimonio finì con il divorzio dopo pochi anni.[3] Nel 1946 sposò Lewis Rosenstiel, il multimilionario fondatore della distilleria di liquori Schenley ed ebbero una figlia di nome Elizabeth.[5] Anche quel matrimonio finì con il divorzio.[3]

Lei e Walter Annenberg, allora direttore del Philadelphia Inquirer, si incontrarono nel 1950 a una festa in Florida[3] e si sposarono l'anno successivo.[6]

Nel 1969 Walter venne nominato ambasciatore nel Regno Unito e Leonore lo seguì a Londra. Ordinò la ristrutturazione di Winfield House, la residenza ufficiale dell'ambasciatore, spendendo circa un milione di dollari.[7] Mentre era a Londra, Leonore fondò gli American Friends of Covent Garden,[4] un'organizzazione progettata per promuovere la buona volontà tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna attraverso l'espressione musicale.[8]

Capo del Protocollo con Reagan[modifica | modifica wikitesto]

Walter e Leonore Annenberg con il Presidente Ronald Reagan, 1981

Leonore e Walter Annenberg furono grandi sostenitori della campagna presidenziale di Reagan del 1980 e in seguito alla sua vittoria, Leonore fu nominata dal presidente come capo del protocollo. Si occupò in pratica di aiutare Reagan ad accogliere i diplomatici e i capi di stato esteri in visita negli Stati Uniti.[9] Annenberg supervisionò uno staff di 60 persone che hanno lavorato su una miriade di dettagli, dalla scelta dei doni statali che verranno consegnati all'ospite, ai bagni che la delegazione straniera potrà visitare.[10] Ha detto della sua posizione: "L'importante è far sentire i tuoi ospiti rispettati e benvenuti".[11]

Annenberg suscitò alcune polemiche durante il suo mandato quando fece un inchino davanti al principe Carlo in visita al suo arrivo per una visita diplomatica, i commentatori affermarono che era sconveniente in una repubblica che ottenne la sua indipendenza dalla stessa monarchia.[12]

Come Capo del Protocollo raggiunse il grado di ambasciatrice.[9] Amici di Ronald e Nancy Reagan, gli Annenberg ospitavano i Reagan ogni anno nella loro tenuta Sunnylands a Rancho Mirage, in California.[7] La Annenberg si dimise dal suo incarico nel 1982, dichiarando di voler dedicare più tempo a suo marito.[13]

Filantropia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver lasciato il Dipartimento di Stato, Leonore Annenberg si è occupata prevalentemente di sostenere associazioni e iniziative benefiche,[14][15] fino a ricevere nel 2001 la Andrew Carnegie Medal of Philantrophy.[16]

Leonore e Walter Annenberg con il presidente Ronald Reagan e Nancy Reagan, 1988

Dopo la morte del marito nel 2002, all'età di 94 anni,[6] Leonore gli subentrò come presidente della Annenberg Foundation, un'organizzazione che si occupa di finanziare associazioni no profit. Fu impegnata in molte organizzazioni di beneficenza e in molti comitati.[14] Fu fiduciaria emerita e membro del comitato per le acquisizioni del Metropolitan Museum of Art, membro del consiglio di amministrazione del Philadelphia Museum of Art, uno dei gestori del Metropolitan Opera, amministratrice fiduciaria onoraria ed ex presidente del consiglio del Palm Springs Art Museum e membro dell'American Philosophical Society.[14]

Fu anche presidente emerita della Fondazione per l'arte e la conservazione nelle ambasciate e membro del Comitato per la preservazione della Casa Bianca,[14] membro delle Distinguished Daughters of Pennsylvania e amministratrice emerita dell'Università della Pennsylvania.[14] Fu anche eletta membro dell'American Academy of Arts and Sciences nel 2004.[17]

Annenberg, nel 2007, era la 165esima persona più ricca degli Stati Uniti, secondo Forbes, con un patrimonio netto di 2,5 miliardi di dollari.[18] Nel maggio di quell'anno Annenberg si recò a Washington, DC per partecipare alla cena di stato per la regina Elisabetta II, ospitata dal presidente George W. Bush.[19] Il mese successivo, accettò il prestigioso Philadelphia Award, un onore assegnato a coloro che nella regione di Filadelfia hanno lavorato per migliorare l'area.[20] Prima della sua morte, Annenberg diventò membro onorario del consiglio della Fondazione Richard Nixon e membro onorario della Royal Academy of Arts.[14]

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Leonore Annenberg è morta nel marzo 2009 all'Eisenhower Medical Center per cause naturali, all'età di 91 anni.[21] Abitava con il marito Walter nella loro tenuta di «Sunnylands» (Rancho Mirage, California), dove entrambi sono sepolti.[22] All'annuncio della sua morte, sono state rilasciate dichiarazioni dall'ex presidente George H.W. Bush e Barbara Bush, nonché dall'ex first lady Nancy Reagan, che hanno definito Annenberg "una cara amica di lunga data" e hanno elogiato il suo lavoro filantropico come se avesse "lasciato un'impronta indelebile sull'istruzione negli Stati Uniti".[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Linda L. Meierhoffer, Palm Spring Life: "Return to Sunnylands", su palmspringslife.com, febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2013).
  2. ^ (EN) Leonore Annenberg: philanthropist, in The Times of London, 16 marzo 2009. URL consultato il 16 marzo 2009.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Nelson, Valerie J, Leonore Annenberg dies at 91; philanthropist was Reagan's protocol chief, in The Los Angeles Times, 12 marzo 2009. URL consultato il 12 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2009).
  4. ^ a b (EN) Leonore Annenberg, in Council of American Ambassadors, 2004. URL consultato il 24 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2007).
  5. ^ ling, Miss Rosenstiel, And J.H. Kabler 3d, Lawyer, Are Wed, in The New York Times, 18 febbraio 1979.
  6. ^ a b (EN) Publisher, Philanthropist Walter Annenberg Dies, in The Washington Post, 2 ottobre 2002. URL consultato il 24 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2002).
  7. ^ a b (EN) Grace Glueck, Walter Annenberg, 94, Dies; Philanthropist and Publisher, in The New York Times, 2 ottobre 2002, p. 4. URL consultato il 24 novembre 2007.
  8. ^ (EN) British-American Organizations in the New York Area, in American British Embassy. URL consultato il 25 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2006).
  9. ^ a b (EN) Peter Gerhard, Nomination of Leonore Annenberg To Have the Rank of Ambassador While Serving as Chief of Protocol for the White House, su americanpresidency.org. URL consultato il 24 novembre 2007.
  10. ^ (EN) Gamarekian, Barbara, Why It's Black Tie at White House, in The New York Times, 2 dicembre 1987. URL consultato il 26 giugno 2008.
  11. ^ (EN) Schifando, Peter e J. Jonathan Joseph, Entertaining at the White House with Nancy Reagan, New York, William Morrow, 2007, p. 43.
  12. ^ (EN) Melvin Maddocks, The great curtsy controversy, in The Christian Science Monitor, 14 maggio 1981. URL consultato il 26 settembre 2011.
  13. ^ (EN) Karen Heller, Tonight, big giver will be receiving, in The Philadelphia Inquirer, 18 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2013).
  14. ^ a b c d e f (EN) Leonore Annenberg, in The Annenberg Foundation Trust at Sunnylands. URL consultato il 26 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2008).
  15. ^ (EN) #133 Leonore Annenberg, in Forbes, 2005. URL consultato il 25 novembre 2007.
  16. ^ (EN) Ambassador Leonore Annenberg, in Carnegie Corporation of New York, 2001. URL consultato il 26 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2008).
  17. ^ (EN) Book of Members, 1780-2010: Chapter A (PDF), in American Academy of Arts and Sciences. URL consultato il 19 aprile 2011.
  18. ^ (EN) 2007 'Forbes' 400 richest Americans, in USA Today, 20 settembre 2007. URL consultato l'11 aprile 2008.
  19. ^ (EN) Guests at the State Dinner, in The New York Times, 8 maggio 2007. URL consultato il 26 giugno 2008.
  20. ^ (EN) Brennan, Chris, Philadelphia Award to Leonore Annenberg, in The Philadelphia Daily News, aprile 2007. URL consultato il 26 giugno 2008.
  21. ^ (EN) Mcfadden, Robert D, Leonore Annenberg, doyenne of protocol, dies at 91, in International Herald Tribune, 12 marzo 2009. URL consultato il 12 marzo 2009.
  22. ^ (EN) Leonore “Lee” Cohn Annenberg, su it.findagrave.com. URL consultato il 22 novembre 2023.

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