Lemovici

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Elmo di bronzo a forma di cigno rinvenuto nel sito archeologico di Tintignac-Naves

I Lemovici erano un popolo gallico. Il loro nome viene da Lemoolmo») e vices («vince»), con il significato di «vincitori con l'olmo». Hanno anche dato il loro etnonimo a Limoges e al Limosino.

Città[modifica | modifica wikitesto]

Il loro capoluogo era Durotincum (Villejoubert, nel comune di Saint-Denis-des-Murs), spostato poi ad Augustoritum (Limoges) in epoca gallo romana. Altri luoghi conosciuti sono: Acitodunum (Ahun), Argentate (Argentat), Blatomagus (Blond), Briva Curretia (Brive-la-Gaillarde), Cassinomagus (Chassenon), Carovicus (Château-Chervix), Roncomagus (Rancon), Excingidiacum (Yssandon) et Uxellum (Ussel).

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Estensione del territorio dei Lemovici

Il territorio dei Lemovici si estendeva sugli odierni dipartimenti dell'Alta Vienne, della Creuse e della Corrèze, oltre che su una parte del dipartimento della Charente. Si trattava di un'area ricca di miniere d'oro potendosene contare attualmente 200.

Abili commercianti, essi erano soprattutto specializzati nell'esportazione e il loro commercio si estendeva fino alle coste atlantiche.

Conquista romana[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Conquista della Gallia.

Nel 52 a.C. circa 10 000 combattenti Lemovici furono inviati in soccorso di Vercingetorige assediato ad Alesia da Cesare. Nella battaglia che ne seguì rimase ucciso il loro capo Sedullo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Cesare, De bello Gallico, vii.4, vii.75, vii.88 e viii.46.
  • Strabone, Geografia, Libro IV, II, 2.
  • Jean-Paul Brethenoux, L'insurrection d'un peuple. Les Lémovice et la guerre des Gaules, dans Histoire Antique, hors-série n° 5: La guerre des Gaules. Vergingétorix et le sursaut celtique, éd. Harnois, p. 50-57.
  • Béatrice Cauuet, L'or des Celtes du Limousin, Culture et Patrimoine en Limousin, 2004.
  • Jean-Michel Desbordes, Les Lémovices gallo-romains, dans Atlas du Limousin, éd. Presses Universitaires de Limoges, 1994, p. 38-41.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Who Was Who in Roman Times, su romansonline.com. URL consultato il 23 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2016).
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