Legge di Brandolini

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La legge di Brandolini è un principio secondo cui l'energia necessaria a confutare una sciocchezza è molto superiore a quella necessaria a produrla.[1] Nel mondo anglosassone è conosciuto anche con il nome di "bullshit asymmetry principle".[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Questo principio deriva il suo nome da Alberto Brandolini, un programmatore italiano, che nel 2013 sul suo account Twitter scrisse: "The bullshit asimmetry: the amount of energy needed to refute bullshit is an order of magnitude bigger than to produce it."[3] Tradotto: "Asimmetria della stronzata: la quantità di energia necessaria per confutare una stronzata è un ordine di grandezza maggiore che per produrla". Questa formula divenne rapidamente virale. Sembra che questo aforisma sia stato ispirato dalla lettura di Pensieri lenti e veloci, scritto dal premio Nobel Daniel Kahneman, e dalla visione di un dibattito fra Silvio Berlusconi e Marco Travaglio.[4]

Questo principio è strettamente legato al dibattito sulle fake news e sul bias cognitivo.[5] Nel suo libro La démocratie des crédules, che ha ricevuto nel 2013 il Prix de la Revue des Deux Mondes, il sociologo e membro dell'Académie nationale de médecine e dell'Académie des technologies, Gérald Bronner, afferma che per smentire una falsità è necessario presentare argomenti molto solidi, mentre la sciocchezza sfrutta spesso i pregiudizi cognitivi del nostro cervello e appare dunque più plausibile delle spiegazioni scientifiche spesso più complicate.[6]

Come ricordato in un articolo pubblicato su Nature di Philip Williamson, professore alla University of East Anglia, le false notizie e le teorie complottiste hanno una diffusione rapida e inquietante nella nostra società, ma questo non deve scoraggiare gli scienziati a battersi contro tale propagazione, anzi dovrebbe essere un loro dovere, nonostante la legge di Brandolini.[7] Laurent Vercueil, neurologo e ricercatore presso l'Istituto di Neuroscienze di Grenoble, ricorda in un suo articolo che la legge di Brandolini si riferisce a:

  • Asimmetria dell'impatto: la diffusione conferisce alla sciocchezza un impatto maggiore rispetto a qualsiasi disinnesco che segue.
  • Asimmetria della ritenzione della memoria: la traccia lasciata nella memoria dal discorso è molto più profonda di qualsiasi informazione che poi la contraddica.
  • Asimmetria dell'unzione: colui che diffonde il discorso è unto di un'aura vantaggiosa, mentre quello che cerca di portare alla ragione, è un guastafeste che non capisce nulla dell'importanza dell'informazione.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Di Fatto, utili idioti di Putin. Il giornale di Travaglio e la disinformatija, su www.ilfoglio.it. URL consultato il 7 giugno 2023.
  2. ^ (EN) Brian D. Earp, THE UNBEARABLE ASYMMETRY OF BULLSHI, su researchgate.net, Febbraio 2016. URL consultato il 4 febbraio 2021.
  3. ^ (EN) twitter.com, 11 gennaio 2013, https://twitter.com/ziobrando/status/289635060758507521. URL consultato il 3 febbraio 2021.
  4. ^ (FR) La loi de Brandolini: qu’est-ce que c’est?, su laculturegenerale.com, 20 novembre 2020. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  5. ^ (FR) Le principe de Brandolini et les fake news (PDF), su medecinesciences.org, 2020. URL consultato il 3 febbraio 2021.
  6. ^ (FR) Marie-Christine Imbault, Deux Mondes pour Gérald Bronner, su livreshebdo.fr, 28 maggio 2013. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  7. ^ (EN) Phil Williamson, Take the time and effort to correct misinformation, su nature.com, 2016. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  8. ^ (FR) Laurent Vercueil, La loi de Brandolini ou le principe d'asymétrie du baratin: un défi pour les scientifiques, su echosciences-grenoble.fr, 9 dicembre 2016. URL consultato il 5 febbraio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]