Krishnaraja Wodeyar III

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Mummadi Krishnaraja Wodeyar III
Maharaja di Mysore
In carica30 giugno 1799 –
27 marzo 1868
Incoronazione30 giugno 1799
PredecessoreKhasa Chamaraja Wodeyar IX
SuccessoreChamaraja Wodeyar
NascitaSriranagapatna, 14 luglio 1794
MorteMysore, 27 marzo 1868 (73 anni)
DinastiaWodeyar

Mummadi Krishnaraja Wodeyar III (Sriranagapatna, 14 luglio 1794Mysore, 27 marzo 1868) fu maharaja di Mysore dal 1799 al 1868.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Mummadi Krishnaraja Wodeyar, nato a Srirangapatna, era figlio di Khasa Chamaraja Wodeyar IX e di sua moglie, Maharani Kempa Nanja Ammani Avaru.[1] Chamaraja Wodeyar IX venne adottato come figlio da Maharani Lakshmi Ammani Devi, vedova di Krishnaraja Wodeyar II. Maharani Lakshmi Ammani Devi giocò un ruolo fondamentale nella crescita del suo nipote adottato per la sua futura ascesa al trono di Mysore.[2] I Wodeyars avevano perso il trono di Mysore nel 1766 in favore di Hyder Ali.[3] Maharani Lakshmi Ammani Devi stava attendendo il cambio di sede per restituire il trono alla legittima dinastia dei Wodeyars. Quando Tipu Sultan morì e le sue terre passarono al governatorato britannico nel 1799, ella ebbe da discutere circa la successione al trono di Mysore ed ottenne che la successione spettasse a Mummadi Krishnaraja Wodeyar di appena cinque anni, che venne incoronato Maharaja di Mysore il 30 giugno 1799.[4] La cerimonia ebbe luogo in uno speciale padiglione costruito presso il tempio di Lakshmiramana Swamy a Mysore.[4] Dewan Purnaiah venne prescelto quale suo primo Dewan.

Regnante dello stato[modifica | modifica wikitesto]

Mummadi Krishnaraja Wodeyar, una volta raggiunta l'età di 16 anni nel 1810 venne ritenuto abile a ottenere il trono ufficialmente. Dopo una discussione col residente A. H. Cole, le redini dello stato vennero trasferite dal Dewan Purnaiah al re stesso.[5] In quello stesso anno però egli perse la nonna che morì nel 1810.

Contributi alla cultura[modifica | modifica wikitesto]

Mummadi Krishnaraja Wodeyar fu responsabile della crescita culturale del regno di Mysore. Egli stesso era uno scrittore ed aveva composto alcune opere in Kannada come Sritattvanidhi e Sougandhikaparinaya.[6], accogliendo anche numerosi scrittori alla sua corte.[7] Tra le opere che fiorirono alla sua corte ricordiamo Mudramanjusha di Kempu Narayana, Kalavati Parinaya di Yadava e Vachana Kadamabari.[7] Come molti dei suoi successori, egli era particolarmente portato per le lingue e per la musica, suonando regolarmente il veena.[6] Egli era un giocatore esperto di giochi da tavolo e lo si ritiene ad oggi l'inventore del Ganjifa.[8][9].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere Gran Commendatore dell'Ordine della Stella d'India (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Annals of The Mysore Royal Family Part-1: A publication by the Royal Family of Mysore: 1916
  2. ^ Rajakaryaprasakta Rao Bahadur (1936), p265
  3. ^ Fountainhead of Carnatic music, in Online Edition of The Hindu, dated 2000-12-02. URL consultato l'8 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2011).
  4. ^ a b Rajakaryaprasakta Rao Bahadur (1936), p266
  5. ^ Rajakaryaprasakta Rao Bahadur (1936), p383
  6. ^ a b Krishnaraja Wodeyar III, in Kamat's Potpourri. URL consultato il 22 settembre 2007.
  7. ^ a b K. M. George (1994), p167
  8. ^ Laura Durnford, Games afoot, in Online webpage of Radio Netherlands, dated 2004-12-15. URL consultato l'8 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2007).
  9. ^ Mary Quattlebaum, Fun Is the Name Of the Game, in Online Edition of The Washington Post, 2005-03-25, 25 marzo 2005. URL consultato il 27 settembre 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni (in inglese)[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Maharaja di Mysore Successore
Khasa Chamaraja Wodeyar IX 17991868 Chamaraja Wodeyar
sotto la tutela della Compagnia delle Indie Orientali britanniche
Controllo di autoritàVIAF (EN30342800 · ISNI (EN0000 0000 1368 7447 · CERL cnp02149350 · LCCN (ENn89298160 · GND (DE1089682891 · J9U (ENHE987008713274305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n89298160
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