Kostas Krystallis

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Kostas Krystallis nel 1890

Kostas Krystallis, pseudonimo di Kostas Kroustallis (in greco: Κώστας Κρυστάλλης; Sirako, 1868Arta, 22 aprile 1894), è stato uno scrittore e poeta greco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Targa nel luogo in cui la casa del poeta Kostas Krystallis era situata in via Karapanou ad Arta.

Figlio del ricco mercante Dimitris Krystallis e di sua moglie Giannoula Psallida,[1] Krystallis ha frequentato la scuole a Giannina.[2]

Nel 1887 ha pubblicato la prima raccolta di poesie dal titolo Ombre di Ade, ispirato da Dante e Omero,[2] le cui tematiche patriottiche rivoluzionarie, i riferimenti agli episodi della Rivoluzione del 1821, gli hanno causato problemi con le autorità turche che lo hanno condannato in contumacia a venticinque anni di esilio e quindi è stato costretto a fuggire nel 1889 ad Atene.[1]

Ad Atene, ha cambiato il suo cognome in Krystallis, inoltre ha lavorato come tipografo per due anni,[3] come autore di voci enciclopediche, come segretario per il periodico La settimana, come impiegato delle ferrovie del Peloponneso,[3] ha collaborato con il giornale Voce dell'Epiro (1892-1894),[3] manifestando tutti i suoi ideali per la libertà del suo paese, che era ancora sotto il controllo ottomano.[1]

A causa del peggioramento del suo stato di salute si è trasferito dapprima a Corfù e poi ad Arta in casa della sorella, dove è morto all'età di ventisei anni, il 22 aprile 1894.[1]

Krystallis è morto in giovane età, a causa della tubercolosi, dopo una breve esistenza dolorosa, confortata dal ricordo delle persone care e dal canto delle montagne.[4]

Stile e pensiero poetico[modifica | modifica wikitesto]

Le sue prime opere epico-liriche e patriottiche, quali Ombre di Ade e Il monaco di Kleisoura di Missolonghi (1890), scritte in un linguaggio arcaico, sono state influenzate dal Romanticismo ateniese e dal poeta Aristotelis Valaoritis,[3] invece con le opere successive, dal 1891 con Poesie agresti e Canti del villaggio e dello stazzo (1893), si è avvicinato al circolo della nuova scuola ateniese, ben rappresentata da Kostis Palamas, giungendo alla lingua greca volgare e alla canzone popolare neoellenica,[1] intrisa di riferimenti teocritei, fatto che gli ha attirato scarse simpatie da parte dei critici letterari amanti della lingua colta.[4]

Diversamente dall'anonimo autore della Pastorella cretese (XVII secolo), che ha convertito in poesia popolare un genere colto e straniero, Krystallis ha preferito proseguire e approfondire il canto folclorico con lo stile del poeta d'arte,[4] che da un punto di vista espressivo ha condotto l'autore ad una sapienza tecnica e a un candore lirico.[4]

Il suo linguaggio poetico è stato ricco di elementi dialettali e Krystallis si è avvicinato al modello di Virgilio, assimilando la tradizione e innovandola.[4]

Le sue liriche si sono caratterizzate per le immagini ispirate dalla natura, dalla vita rurale, dalla vita lavorativa quotidiana, avvolte dai suoni della flora e della fauna, oltre che dagli eventi naturali, dal mondo della favola e dell'incantesimo, che consentono di dimenticare le sofferenze quotidiane e le passioni. Queste immagini hanno costituito la premessa della realizzazione di un mondo lirico intuìto con una genuinità, una sincerità, una inventività che diradano il pathos.[4]

Anche nelle sue prose rurali e bucoliche,[2] le sue influenze risalgono al campo delle tradizioni popolari.[1] Tra le sue prose menzionamo Vie De Montage, pubblicata a Parigi nel 1895, in cui si mescolano satira, tradizioni e politica greca.

Krystallis ha ispirato numerosi scrittori, tra i quali Ghiannis Kambysis e D. Paparrigoulos, ed è accostabile allo stile del poeta Spyridon Vasiliadis.[2]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Σκιαί του Άδου (Ombra di Ade);
  • Ο καλόγηρος της Κλεισούρας του Μεσσολογγίου (Il monaco di Kleisoura di Missolonghi);
  • Αγροτικά (Poesie agresti);
  • Τραγουδιστής του χωριού και της Στάνης (Canti del villaggio e dello stazzo);
  • Πεζογραφήματα (Novelle);
  • Γκόλφω (Golfo);
  • Ψωμοπάτης (Psomopatis);
  • Αρπαγή (Sequestro);
  • Αθάνατο νερό (Acqua immortale);
  • Θάνατος της βοσκοπούλας (La morte della pastorella);
  • Αναμνήσεις (Ricordi);
  • Όνειρο (Sogno).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EL) Kristallis Kostas, su ekebi.gr. URL consultato il 16 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).
  2. ^ a b c d (EN) Encyclopedia of Modern Greek Literature, su books.google.it. URL consultato il 16 settembre 2018.
  3. ^ a b c d (EL) Kristallis Kostas, su biblionet.gr. URL consultato il 16 settembre 2018.
  4. ^ a b c d e f le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 306.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Kimon Friar, Modern Greek Poetry, Anixi, Efstathiadis, 1995.
  • (EL) Giannis Apostolakis, Ο Κρυστάλλης και το δημοτικό τραγούδι, 1937.
  • (EL) A. Karantonis, Φυσιογνωμίες, Atene, Papadima, 1977.
  • (DE) Linos Politis, Geschichte der neugriechischen Literatur, Colonia, 1977.
  • (EL) Giannis Valletas, Introduzione: la vita e il lavoro di Krystallis. Un agonista spirituale, Atene, Pericle Sypsas Siamantas-Christos, 1959.
  • (EL) Marina Lypourli, Introduzione alla vita e al lavoro, Kostas Krystallis, Atene, Zitros, 2005.
  • (EL) Konstantinos Skokos, Scott Calendar, Atene, Anestis Konstantinidou, 1900.
  • (EL) Maria Trichia-Zura, Canzoni Kostas Krystallis e folk, Atene, Epetiris, 1979.
  • (EL) Evangelos Avdikos, Il progetto, al termine del centenario della sua morte, Preveza, Public Library di Preveza, 1994.
  • (EL) Leandros Vranoussis, Gioventù di K. Krystallis, Atene, A.N.Mavridis, 1946.

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