Kevin Randleman

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
33
Kevin Randleman
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 178 cm
Peso 93,2 kg
Arti marziali miste
Specialità Lotta libera
Categoria Pesi massimi
Pesi mediomassimi
Squadra Bandiera degli Stati Uniti Team Hammer House
Bandiera degli Stati Uniti Xtreme Couture
Carriera
Incontri disputati
Soprannome The Monster
Combatte da Bandiera degli Stati Uniti Columbus, Stati Uniti
Vittorie 17
per knockout 9
per decisione 8
Sconfitte 16
per knockout 4
per sottomissione 8
per decisione 4
 

Kevin Christopher Randleman (Sandusky, 10 agosto 1971[1]San Diego, 11 febbraio 2016[2]) è stato un lottatore di arti marziali miste statunitense.

Nonostante un non esaltante record di carriera (17-16), Randleman è stato campione dei pesi massimi UFC riuscendo a difendere il titolo una volta ed è stato per due volte campione di lotta libera NCAA. Viene considerato da molti come uno dei migliori lottatori della UFC nella categoria dei pesi massimi e ricordato per il suo grande atletismo, la sua potenza esplosiva, che gli sono valsi il soprannome The Monster, e sopratutto per essere stato uno dei pionieri della UFC.

È morto per le complicazioni di una polmonite[3].

Carriera nelle arti marziali miste[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi in Brasile[modifica | modifica wikitesto]

La carriera nelle arti marziali miste di Randleman inizia nel 1996 con i tornei di vale tudo organizzati in Brasile: qui combatte nei tornei Universal Vale Tudo Fighting e Brazil Open '97 segnando un record di 6-2.

Ultimate Fighting Championship[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 torna in patria per combattere nella UFC.

Al suo esordio convince tutti sconfiggendo l'ex campione Maurice Smith ai punti e può quindi lottare subito per il vacante titolo dei pesi massimi: la sfida per il titolo si tiene a UFC 20 il 7 maggio 1999 contro il veterano olandese Bas Rutten; Randleman perde per decisione non unanime un incontro che lo aveva visto in vantaggio praticamente in ogni momento e infatti il verdetto venne ritenuto scandaloso o comunque controverso, come venne definito dallo stesso team di Randleman e dalla giornalista Maggie Hendricks.

Successivamente Rutten lasciò il titolo vacante per poter cambiare categoria e quindi Randleman ebbe un'altra chance, questa volta contro Pete Williams, e non la fallì vincendo in Giappone per decisione dopo cinque round e venendo quindi incoronato campione dei pesi massimi UFC.

Nel 2000 riesce a difendere il titolo contro Pedro Rizzo ma lo stesso anno lo perde per mano di Randy Couture, che mette lo KO. In seguito passa ai pesi mediomassimi.

Pride Fighting Championships[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 passa all'organizzazione giapponese Pride e nei primi due anni mette a segno 3 vittorie e 2 sconfitte.

Nel 2004 prende parte all'Heavyweight Grand Prix e al primo turno realizza una delle più prestigiose vittorie della sua carriera, mettendo KO al primo round l'ex campione K-1 Mirko Filipović. Ai quarti di finale dovrà arrendersi allo strapotere di Fedor Emelianenko, nonostante ad inizio incontro riesca a stendere il russo con uno spettacolare suplex.

Il proseguimento nella lega nipponica è negativo e Randleman perde quattro incontri di seguito: Filipović ottiene la rivincita e nel 2006, nell'ultimo incontro per Pride, viene sconfitto da Mauricio Rua.

Finale di carriera: WVR e Strikeforce[modifica | modifica wikitesto]

Randleman resta comunque in Giappone grazie ad un contratto con l'organizzazione World Victory Road, con la quale combatte un paio di incontri, e contemporaneamente prende parte a match negli Stati Uniti con la Strikeforce.

Il finale di carriera è ancor più negativo e dall'abbandono del Pride ottiene un record parziale di 1-5.

Riconoscimenti postumi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2020 è stato inserito nella UFC Hall of Fame nella sezione "Pionieri".

Risultati nelle arti marziali miste[modifica | modifica wikitesto]

Risultato Record Avversario Metodo Evento Data Round Tempo Città Note
Sconfitta 17–16 Bandiera della Russia Baga Agaev Sottomissione (armbar) Mayor's Cup 7 maggio 2011 1 4:05 Bandiera della Russia Chabarovsk, Russia
Sconfitta 17–15 Bandiera del Brasile Roger Gracie Sottomissione (rear naked choke) Strikeforce: Heavy Artillery 15 maggio 2010 2 4:10 Bandiera degli Stati Uniti Saint Louis, Stati Uniti
Sconfitta 17–14 Bandiera della Bulgaria Stanislav Nedkov Decisione (non unanime) World Victory Road Presents: Sengoku 11 7 novembre 2009 3 5:00 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Sconfitta 17–13 Bandiera degli Stati Uniti Mike Whitehead Decisione (unanime) Strikeforce: Lawler vs. Shields 6 giugno 2009 3 5:00 Bandiera degli Stati Uniti Saint Louis, Stati Uniti Debutto in Strikeforce
Vittoria 17–12 Bandiera del Giappone Ryo Kawamura Decisione (unanime) World Victory Road Presents: Sengoku 2 18 maggio 2008 3 5:00 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Sconfitta 16–12 Bandiera del Brasile Mauricio Rua Sottomissione (kneebar) Pride 32: The Real Deal 21 ottobre 2006 1 2:35 Bandiera degli Stati Uniti Las Vegas, Stati Uniti
Vittoria 16–11 Bandiera della Turchia Fatih Kocamis Decisione (unanime) Bushido Europe-Rotterdam Rumble 9 ottobre 2005 2 5:00 Bandiera dei Paesi Bassi Rotterdam, Paesi Bassi
Sconfitta 15–11 Bandiera del Giappone Kazuhiro Nakamura Decisione (unanime) Pride Total Elimination 2005 23 aprile 2005 3 5:00 Bandiera del Giappone Osaka, Giappone
Sconfitta 15–10 Bandiera della Croazia Mirko Filipović Sottomissione (ghigliottina) Pride Shockwave 2004 31 dicembre 2004 1 0:42 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Sconfitta 15–9 Bandiera degli Stati Uniti Ron Waterman Sottomissione (keylock) Pride Final Conflict 2004 15 agosto 2004 1 7:44 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Sconfitta 15–8 Bandiera della Russia Fedor Emelianenko Sottomissione (kimura) Pride Critical Countdown 2004 20 giugno 2004 1 1:33 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Pride 2004 Heavyweight Grand Prix, Quarti di finale
Vittoria 15–7 Bandiera della Croazia Mirko Filipović KO (pugni) Pride Total Elimination 2004 25 aprile 2004 1 1:57 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Pride 2004 Heavyweight Grand Prix, Primo turno
Sconfitta 14–7 Bandiera del Giappone Kazushi Sakuraba Sottomissione (armbar) Pride Final Conflict 2003 9 novembre 2003 3 2:36 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Sconfitta 14–6 Bandiera degli Stati Uniti Quinton Jackson KO (ginocchiata e pugni) Pride 25: Body Blow 16 marzo 2003 1 6:58 Bandiera del Giappone Yokohama, Giappone
Vittoria 14–5 Bandiera del Brasile Murilo Rua KO Tecnico (ferita) Pride 24: Cold Fury 3 23 dicembre 2002 3 0:20 Bandiera del Giappone Fukuoka, Giappone
Vittoria 13–5 Bandiera del Giappone Kenichi Yamamoto KO Tecnico (ginocchiate) Pride 23: Championship Chaos 2 24 novembre 2002 3 1:16 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Vittoria 12–5 Bandiera del Giappone Michiyoshi Ohara Decisione (unanime) Pride 22: Beasts From The East 2 29 settembre 2002 3 5:00 Bandiera del Giappone Nagoya, Giappone Debutto in Pride
Vittoria 11–5 Bandiera degli Stati Uniti Brian Dohl KO (pugno) RFC: The Beginning 13 luglio 2002 1 0:20 Bandiera degli Stati Uniti Las Vegas, Stati Uniti
Vittoria 10–5 Bandiera del Brasile Renato Sobral Decisione (unanime) UFC 35: Throwdown 11 gennaio 2002 5 5:00 Bandiera degli Stati Uniti Uncasville, Stati Uniti
Sconfitta 9–5 Bandiera degli Stati Uniti Chuck Liddell KO (pugni) UFC 31: Locked and Loaded 4 maggio 2001 1 1:18 Bandiera degli Stati Uniti Atlantic City, Stati Uniti Passa ai Pesi Mediomassimi
Sconfitta 9–4 Bandiera degli Stati Uniti Randy Couture KO Tecnico (colpi) UFC 28: High Stakes 17 novembre 2000 3 4:13 Bandiera degli Stati Uniti Atlantic City, Stati Uniti Perde il titolo dei Pesi Massimi UFC
Vittoria 9–3 Bandiera del Brasile Pedro Rizzo Decisione (unanime) UFC 26: Ultimate Field Of Dreams 9 giugno 2000 5 5:00 Bandiera degli Stati Uniti Cedar Rapids, Stati Uniti Difende il titolo dei Pesi Massimi UFC
Vittoria 8–3 Bandiera degli Stati Uniti Pete Williams Decisione (unanime) UFC 23: Ultimate Japan 2 19 novembre 1999 5 5:00 Bandiera del Giappone Urayasu, Giappone Vince il titolo dei Pesi Massimi UFC
Sconfitta 7–3 Bandiera dei Paesi Bassi Bas Rutten Decisione (non unanime) UFC 20: Battle for the Gold 7 maggio 1999 1 21:00 Bandiera degli Stati Uniti Birmingham, Stati Uniti Per il titolo dei Pesi Massimi UFC
Vittoria 7–2 Bandiera degli Stati Uniti Maurice Smith Decisione (unanime) UFC 19: Ultimate Young Guns 5 marzo 1999 1 15:00 Bandiera degli Stati Uniti Bay St. Louis, Stati Uniti Debutto in UFC
Sconfitta 6–2 Bandiera degli Stati Uniti Tom Erikson KO (pugni) Brazil Open '97 15 giugno 1997 1 1:11 Bandiera del Brasile Brasile Torneo Brazil Open '97, Finale
Vittoria 6–1 Bandiera del Brasile Gustavo Homem de Neve KO Tecnico (sottomissione alle gomitate) Brazil Open '97 15 giugno 1997 1 2:21 Bandiera del Brasile Brasile Torneo Brazil Open '97, Semifinale
Sconfitta 5–1 Bandiera del Brasile Carlos Barreto Sottomissione tecnica (triangolo) Universal Vale Tudo Fighting 6 3 marzo 1997 1 22:24 Bandiera del Brasile Brasile Torneo UVTF 6, Finale
Vittoria 5–0 Bandiera del Brasile Mario Neto KO Tecnico (sottomissione ai pugni) Universal Vale Tudo Fighting 6 3 marzo 1997 1 11:24 Bandiera del Brasile Brasile Torneo UVTF 6, Semifinale
Vittoria 4–0 Bandiera del Brasile Ebenezer Fontes Braga Decisione Universal Vale Tudo Fighting 6 3 marzo 1997 1 20:00 Bandiera del Brasile Brasile Torneo UVTF 6, Quarti di finale
Vittoria 3–0 Bandiera degli Stati Uniti Dan Bobish KO Tecnico (sottomissione ai pugni) Universal Vale Tudo Fighting 4 22 ottobre 1996 1 5:50 Bandiera del Brasile Brasile Vince il torneo UVTF 4
Vittoria 2–0 Bandiera del Canada Geza Kalman KO Tecnico (pugni) Universal Vale Tudo Fighting 4 22 ottobre 1996 1 7:37 Bandiera del Brasile Brasile Torneo UVTF 4, Semifinale
Vittoria 1–0 Bandiera del Brasile Luiz Carlos Macial KO Tecnico (sottomissione ai pugni) Universal Vale Tudo Fighting 4 22 ottobre 1996 1 5:14 Bandiera del Brasile Brasile Torneo UVTF 4, Quarti di finale

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Randleman era solito, appena entrato nel ring e prima dell'incontro, effettuare dei salti a piedi pari che raggiungevano una notevole altezza per un atleta della sua mole, a dimostrazione della sua potenza muscolare.
  • Era uno dei pochi lottatori di arti marziali miste che, se gli era consentito da regolamento, durante gli incontri indossava scarpe, in genere Asics da lotta libera.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàEuropeana agent/base/156764


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]