John Hubley

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John Kirkham Hubley
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior cortometraggio d'animazione 1960
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior cortometraggio d'animazione 1963
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior cortometraggio d'animazione 1967

John Kirkham Hubley (Marinette, 21 maggio 1914New Haven, 21 febbraio 1977) è stato un regista, sceneggiatore, animatore, direttore artistico e produttore cinematografico statunitense.

Pioniere e innovatore dell'industria d'animazione americana, fu una delle figure chiave della United Productions of America (UPA),[1] nonché fondatore dello studio indipendente Storyboard, Inc. (successivamente rinominato Hubley Studio).[2] Hubley tentò di creare opere più complesse, da un punto di vista emozionale e visivo, rispetto a quelle prodotte da studi contemporanei quali Walt Disney Company e Warner Brothers Animation.[3]

Hubley sviluppò un interesse nei confronti dell'arte fin da piccolo, anche grazie al fatto che sia sua madre che sua nonna materna erano pittrici professioniste.[4] Dopo le scuole superiori si iscrisse all'ArtCenter College of Design per studiare pittura. Dopo tre anni di frequentazione dei corsi, a ventidue anni venne preso dalla Walt Disney Animation Studios.[5] Sebbene il suo talento fosse stato immediatamente riconosciuto tanto da assumere subito il ruolo di direttore dell'animazione di Fantasia, Hubley si sentì costretto dall'approccio conservatore all'animazione dell'azienda, che dunque lasciò nel 1941 in seno allo sciopero degli animatori. Si unì alla First Motion Pictures Unit, per poi seguire altri colleghi ed ex-colleghi nella fondazione dell'Industrial Poster Service (poi United Productions of America). Alla UPA Hubley svolse svariati ruoli e diresse numerosi cortometraggi, tra cui The Ragtime Bear (1949), che per la prima volta presentava il personaggio di Mr. Magoo, da lui co-creato.

Nel 1952, Hubley venne costretto a lasciare la UPA in seguito al rifiuto di denunciare chi nell'azienda fosse vicino al comunismo, portando a un'eventuale investigazione su di lui condotta dalla House Un-American Activities Committee. Riuscì però a fondare subito dopo un proprio studio d'animazione, per capitalizzare sull'industria degli spot pubblicitari.[6] Nel 1954 il Solomon R. Guggenheim Museum lo contattò per realizzare un cortometraggio d'animazione, il primo finanziato dal museo.[7]

Hubley collaborò con jazzisti come Dizzy Gillespie, Benny Carter e Quincy Jones e spesso usò per i suoi film dialoghi improvvisati dai doppiatori, creando in questo modo uno stile d'animazione nuovo e inusitato per esprimere emozioni e sentimenti e contribuendo all'evoluzione del modernismo postbellico.[8] John e Faith Hubley sono infatti spesso considerati i più importanti animatori indipendenti americani e, in generale, due tra i più influenti della storia del medium.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Walt Disney Productions[modifica | modifica wikitesto]

Screen Gems[modifica | modifica wikitesto]

  • Wolf Chases Pigs (1942)
  • Old Blackout Joe (1942)
  • The Dumbconscious Mind (1942)
  • King Midas, Junior (1942)
  • The Vitamin G-Man (1943)
  • Professor Small and Mister Tall (1943)
  • He Can't Make It Stick (1943)

UPA[modifica | modifica wikitesto]

  • Flat Hatting (1946)
  • Robin Hoodlum (1948)
  • The Magic Fluke (1949)
  • Ragtime Bear (1949)
  • Spellbound Hound (1950)
  • Punchy de Leon (1950)
  • Gerald McBoing-Boing (1951)
  • Fuddy Duddy Buddy (1951)
  • Rooty Toot Toot (1952)

Format Films[modifica | modifica wikitesto]

  • The Tale of Old Whiff (1959)

Storyboard/Hubley Studios[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

  • Sesamo apriti (Sesame Street) ("Imagination E", 1969)
  • Sesamo apriti ("O Song", 1969)
  • Sesamo apriti ("Polar Bear & Exit", 1970)
  • Sesamo apriti ("Small V", 1970)
  • Sesamo apriti ("F for Football", 1971)
  • Sesamo apriti ("Baby Fantasy", 1971)
  • Sesamo apriti ("Birds 1-20", 1971)
  • Sesamo apriti ("Penguin Rhythms", 1971)
  • Sesamo apriti ("Hungry M", 1971)
  • Sesamo apriti ("Letter S", 1972)
  • The Electric Company ("The Adventures of Letterman", 1972)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Adam Abraham, When Magoo Flew: The Rise and Fall of Animation Studio UPA, Wesleyan University Press, 2012, ISBN 978-0-8195-7270-7.
  2. ^ (EN) Overview for John Hubley, su tcm.com. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  3. ^ (EN) John Hubley e Zachary Schwartz, Animation Learns A New Language, in Hollywood Quarterly, vol. 1, 4ª ed., luglio 1946, 360–363, DOI:10.2307/1209495, JSTOR 1209495.
  4. ^ (EN) John Hubley e Faith Hubley, Animation: A Creative Challenge, Mid-America Film Center and the Kansas City Art Institute, 1974.
  5. ^ Filmato audio (EN) Screening Room with John and Faith Hubley, WGBH Boston. Film, aprile 1973. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  6. ^ (EN) The Red Scare Killed an Animator's Career, So He Took Over TV, su animationobsessive.substack.com, 18 maggio 2021. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  7. ^ (EN) Sarah Haug, A Joyful, Animated Mid-Century Film from the Guggenheim's Archives, su guggenheim.org, 8 gennaio 2015. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  8. ^ (EN) Amid Amidi, Cartoon Modern: Style and Design in 1950s Animation, Chronicle Books, 2006, ISBN 0811847314.
  9. ^ (EN) Cartoons Considered For An Academy Award 1964 -, su cartoonresearch.com. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  10. ^ (EN) Cartoons Considered For An Academy Award 1972 -, su cartoonresearch.com. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  11. ^ (EN) Cartoons Considered For An Academy Award 1973 -, su cartoonresearch.com. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  12. ^ (EN) Vincent Canby, SCREEN: 'COSMIC EYE,' ANIMATION AND MUSIC, in The New York Times, 6 giugno 1986. URL consultato il 4 febbraio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN5127410 · ISNI (EN0000 0000 8352 6390 · LCCN (ENn50028588 · GND (DE1169149731 · BNF (FRcb13992057f (data) · J9U (ENHE987007444329805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50028588