Johann August Krafft

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Ritratto di Jakob Wilders, 1819

Johann August Krafft (Altona, 28 aprile 1798Roma, 19 dicembre 1829) è stato un pittore e incisore tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un vecchio mendicante alla porta assieme ai molti figli della casa, Statens Museum for Kunst, Copenaghen

Rimasto orfano fin dalla tenera età dopo la morte del mercante Johann Heinrich Krafft e di Maria Catharina Feddersen,[1] Krafft fu educato dai genitori adottivi.[2]

Già da giovane si appassionò all'arte e i suoi disegni convinsero i concittadini a pagargli le spese per gli studi alla Accademia di Copenaghen nel 1816,[2] dove si mise in evidenza vincendo, negli anni seguenti, numerosi premi.[2]

Nella città danese strinse amicizia, tra gli altri, con il collega Eckersberg,[3] seppur non partecipando attivamente alla sua scuola, oltre che con lo scultore Herman Wilhelm Bissen.[4]

Ritornato ad Altona nel 1819, grazie alle entrate per alcuni ritratti e il sostegno di amici, ben presto si trasferì a Dresda, per frequentare l'Accademia locale guidata dallo storico dell'arte Hartmann, anche se i due avevano un temperamento differente e Krafft prediligeva la pittura en plein air.[4]

Successivamente si spostò a Monaco di Baviera, dove realizzò dipinti storici e disegni sulla natura, ad Innsbruck e a Vienna nel 1823, dove rimase per tre anni circa, eseguendo pregevoli acquerelli, alcuni dei suoi capolavori, tra i quali La donna anziana in un cappello di pelliccia e La compagnia quotidiana nella Coffee House londinese.[4][3]

Dopo un viaggio in Ungheria, a causa delle non buone condizioni di salute, soggiornò a Roma, dall'ottobre del 1826, sia per la ricerca di climi caldi sia per approfondire le sue competenze, eseguendo importanti disegni e alcuni dipinti a olio, in particolare rappresentazioni rurali della zona intorno alla città.[2]

Tra i disegni realizzati nella città capitolina, si annoverano una serie di 'scene infantili' ed il celebre dipinto Carnevale romano (1828, Museo Thorvaldsen di Copenaghen).[2]

Krafft si dedicò anche ai ritratti, tra i quali il più significativo risultò quello del mugnaio Jacob Wilder (Kunsthalle di Amburgo), caratterizzatosi per l'immediatezza e freschezza in stile romantico Biedermeier.[4][1]

Krafft eseguì anche scene di genere e non ultimò il dipinto dei Mendicanti tirolesi (Kunstmuseum di Copenaghen).[4]

La maggior parte della raccolta di disegni di Krafft è conservata al Museo Thorvaldsen e al Kupferstichkabinett di Copenaghen.[3]

Di Krafft si ricordano la personalità nobile, calorosa e un talento non comune per la pittura.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (DA) Johann August Krafft, su rosekamp.dk. URL consultato il 16 settembre 2018.
  2. ^ a b c d e (DA) Johann August Krafft, su gravsted.dk. URL consultato il 16 settembre 2018.
  3. ^ a b c d (DA) Johann August Krafft, su rosekamp.dk. URL consultato il 16 settembre 2018.
  4. ^ a b c d e le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 302.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Wessely Andresen, Die deutschen Maler-Radirer, peintres-graveurs, des neunzehnten Johrhunderts, 1866.
  • (DE) Constantin von Wurzbach, Krafft, August, in Biographisches Lexikon des Kaiserthums Oesterreich, XIII, Vienna, Kaiserlich-königliche Hof- und Staatsdruckerei, 1865, p. 111.
  • (DE) Carl V. Petersen, Italien i dansk Malerkunst, 1932.
  • (DE) Hyacinth Holland, Krafft, Johann August, in Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), XVII, Lipsia, Duncker & Humblot, 1883, p. 15.
  • (DE) Paul Ferdinand Schmidt, Biedermeiermalerei, Monaco di Baviera, 1921.
  • (DE) Hans Vollmer, Johann August Krafft, in Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis zur Gegenwart, XXI, Lipsia, Knip–Krüger. E. A. Seemann, 1927, pp. 393–394.
  • (DE) Haavard Rostrup, H. W. Bissen, 1945.
  • (DE) Knud Voss, Kopenhagen – Hamburg – Altona. Künstlerische Beziehungen 1750–1850, in Katalog zur Ausstellung der Dänisch-Deutschen Akademie, Amburgo, Altonaer Museum, 1968.
  • (DE) Lilli Martius, Die schleswig-holsteinische Malerei im 19. Jahrhundert, 1956.
  • (DE) Ulrich Schulte-Wülwer, Der Maler und Zeichner Johann August Krafft, in Nordelbingen - Beiträge zur Kunst- und Kulturgeschichte, n. 63, 1994, pp. 91–118.
  • (DA) Carl Frederik Bricka, Johann August Krafft, in Dansk biografisk Lexikon. Tillige omfattende Norge for Tidsrummet 1537–1814, IX, Copenhagen, Gyldendalske Boghandels Forlag, 1895, p. 414.

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