Jacob Gretser

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Jacob Gretser

Jacob Gretser (Markdorf, 27 marzo 1562Ingolstadt, 28 gennaio 1625) è stato un drammaturgo, teologo e storico tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Markdorf, nella diocesi di Costanza ed entrò a far parte della Compagnia di Gesù dal 1578 dopo aver effettuato il seminario a Innsbruck.[1] Visse prevalentemente a Ingolstadt, dove insegnò per tre anni filosofia, per quattordici anni teologia dogmatica e per sette anni teologia morale, e per qualche tempo a Friburgo, in Svizzera, dove insegnò lettere.[2]

Come religioso scrisse numerosi lavori teologetici-apologetici, a sostegno della Chiesa cattolica e del Bellarmino ai tempi della Controriforma.[1] Fu coinvolto pienamente nelle più importanti controversie religiose e politiche del suo tempo, dimostrandosi un grande estimatore del papa Clemente VIII e dell'imperatore Ferdinando II. I suoi scritti religiosi più significativi risultarono la Controversiarum Roberti Bellarmini S. R. E. cardinalis amplissima defensio (1606) e il De cruce Christi (1598), nel quale polemizzò con i Protestanti ed il loro rifiuto del culto della Croce.[3]

Molti dei più importanti e potenti uomini, a lui contemporanei, lo consultavano prima di assumere decisioni e tenevano con lui assidui carteggi.[4]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Gretser ha composto più di cento opere latine in vari campi, in particolare nella filologia e nella storia della Chiesa. Ha tradotto e curato la pubblicazione di autori greci,[5] ha pubblicato una grammatica greca, ha scritto ventitré opere teatrali latine e dato un contributo significativo alla letteratura della Controriforma. Nel 1596 pubblicò con il confratello Fronton du Duc la prima edizione greca con traduzione latina e note critiche delle opere di Gregorio di Nissa.[6]

Gretser si distinse soprattutto per essere risultato uno dei primi drammaturghi del teatro gesuitico, ambito nel quale realizzò testi in latino, nel periodo in cui si trovava nel collegio dei Gesuiti a Friburgo.[1]

Tra i suoi lavori più significativi si possono citare la Timon Comoedia (1584), incentrata sul personaggio che ispirò successivamente Shakespeare, la Comoedia de caeco illuminato, la Comoedia de Nicolao Myrensi episcopo, che descrive usi e costumi svizzeri, e quello che viene ritenuto il suo capolavoro, il Dialogus de Udone archiepiscopo, basato sulla tematica dell'anima condannata alla dannazione eterna a causa di un eccesso di ambizione, affrontata con una rigorosità pienamente barocca.[1]

Opere (selezione)[modifica | modifica wikitesto]

Frontespizio delle Institutiones linguae graecae di Jacob Gretser, 1593

Edizioni contemporanee[modifica | modifica wikitesto]

  • Sonja Fielitz (Hrsg.): Jakob Gretser, Timon. Comoedia imitata (1584). Erstausgabe von Gretsers Timon-Drama mit Übersetzung und einer Erörterung von dessen Stellung zu Shakespeares Timon of Athens. Fink, München 1994, ISBN 3-7705-2917-0
  • Dorothea Weber (Hrsg.): Augustinus conversus. Ein Drama von Jakob Gretser. Einleitung, Text, Übersetzung und Kommentar. Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, Wien 2000, ISBN 3-7001-2878-9 (edizione critica)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 392.
  2. ^ Stadtmuseum Ingolstadt: Doctor Doctorum – Zum 400. Todestag des Gregor von Valencia (von Gerd Treffer)
  3. ^ Jacob Gretser, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 ottobre 2015.
  4. ^ Jacob Gretser nella Biblioteca Universitaria di Genova (PDF), su bibliotecauniversitaria.ge.it. URL consultato il 28 settembre 2015.
  5. ^ (EN) Irena Dorota Backus, The Reception of the Church Fathers in the West: From the Carolingians to the Maurists, vol. 1, Brill, 1996, pp. 904-5. URL consultato il 20 luglio 2019.
  6. ^ (EN) Ken Parry (a cura di), Wiley Blackwell Companion to Patristics, John Wiley & Sons, 1996, p. 323. URL consultato il 20 luglio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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