Incantesimo tragico (Oliva)

Incantesimo tragico (Oliva)
	María Félix e Rossano Brazzi in una sequenza del film
Lingua originale	italiano
Paese di produzione	Italia
Anno	1951
Durata	90 min
Dati tecnici	B/N; rapporto: 1,37:1;
Genere	drammatico, storico, sentimentale
Regia	Mario Sequi
Soggetto	Luigi Bonelli
Sceneggiatura	Luigi Bonelli, Vinicio Marinucci, Mario Sequi
Produttore	Toni Roma
Casa di produzione	Epic film
Distribuzione in italiano	Lux Film
Fotografia	Piero Portalupi
Montaggio	Guido Bertoli
Musiche	Roman Vlad
Scenografia	Saverio D'Eugenio
Costumi	Dario Cecchi
Interpreti e personaggi
	María Félix: Oliva; Rossano Brazzi: Pietro; Massimo Serato: Berto; Charles Vanel: Bastiano; Irma Gramatica: La nonna Orsola; Italia Marchesini: Adele, madre di Pietro; Giulio Donnini: orafo Golia; Fausto Guerzoni: zio Saverio, detto Girasole; Fiorella Betti: Cleofe; Paola Quattrini: Camilla; Ada Dondini: signora Gesuina; Franco Coop: cavaliere; Giovanni Barrella: amministratore del conte; Angelo Dessy: contadino; Maria Piazzai: Zaira; Vittoria Febbi: Maria; Lita Perez: Marta; Cristina Thorer: Marcella; Ettore Vincelli: Ettore; Wanda Carpentieri: fidanzata di Berto; Maria Zanoli: fattucchiera; Anna Maestri: domestica di Oliva; Armando Annuale: oratore al ballo; Nino Capozzi: invitato alla festa di nozze; Gino Cervi: voce narrante;
Doppiatori originali
	Lydia Simoneschi: Oliva; Mario Besesti: Bastiano; Giovanna Scotto: Adele, madre di Pietro; Augusto Marcacci: L'orafo Golia; Carlo Romano: zio Saverio, detto Girasole; Renato Turi: amministratore del conte; Mario Corte: oratore al ballo;

Incantesimo tragico (Oliva) è un film del 1951 diretto da Mario Sequi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Maremma, 1865. Pietro, figlio maggiore di Bastiano, sposa la bellissima Oliva. Per caso, in un sepolcro sperduto nella campagna, Bastiano scopre un tesoro di gioielli molto antichi di gran valore. Ne parla con sua madre Orsola che lo prega di donare tutto alla Madonna, perché su quei gioielli pesa una forte maledizione. Naturalmente lui non considera minimamente le parole della madre e subito nella famiglia si sparge un senso di malcontento, tra le donne nascono recriminazioni, specialmente nei riguardi di Oliva, dubbi e insicurezze per la coltivazione dei terreni, invidie e dissidi di ogni tipo. La passione di Pietro per Oliva si va spegnendo, il cognato Berto si innamora di lei e le regala un magnifico gioiello, altri gioielli riesce ad avere dal suocero con il ricatto, perché lo ha visto rubare, finché non studia di portare via tutto il tesoro cedendo ai desideri di Berto e fuggendo con lui. Nel buio sepolcro Bastiano arriva proprio al momento del furto e spara sul ladro. Quando si rende conto di avere ucciso suo figlio impazzisce di dolore. Oliva fugge, Pietro la insegue. Finiscono in un burrone dove trovano la morte.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, ascrivibile al filone strappalacrime (ribattezzato in seguito dalla critica neorealismo d'appendice), in voga in quegli anni tra il pubblico italiano, è stato girato negli studi di Cinecittà, con esterni in Maremma.