Impensa romanorum pontificum

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Impensa romanorum pontificum
Bolla pontificia
Stemma di Papa Leone XII
Stemma di Papa Leone XII
PonteficePapa Leone XII
Data1824
Anno di pontificatoI
Traduzione del titoloLa zelante [sollecitudine] dei Romani Pontefici
Argomenti trattatiriorganizzazione delle diocesi cattoliche del regno di Hannover
Mappa delle circoscrizioni ecclesiastiche tedesche nell'ancien régime (tratteggio in nero), e dopo il congresso di Vienna (sezioni colorate).
Mappa del regno di Hannover (Königreich Hannover) dopo il congresso di Vienna.

Impensa romanorum pontificum è una bolla di papa Leone XII pubblicata il 26 marzo 1824, con la quale il pontefice riorganizzò le circoscrizioni ecclesiastiche del regno di Hannover.

Appartiene ad un gruppo di documenti pontifici noti in storiografia come Bolle di circoscrizione (in tedesco: Zirkumskriptionsbulle), ossia un insieme di bolle pubblicate dai papi tra il 1818 e il 1824, con le quali la Santa Sede riorganizzò le circoscrizioni ecclesiastiche nella maggior parte degli Stati membri della Confederazione germanica in seguito ai cambiamenti politici decisi dal congresso di Vienna.

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Le trattative per regolarizzare la situazione dei cattolici nel regno di Hannover erano iniziate già nel 1817 con papa Pio VII, ma le cose andarono per le lunghe a causa delle difficoltà poste dai sovrani; furono portate a termine solo con il successore Leone XII nel 1824.

Nel territorio del regno fu confermata l'esistenza di due diocesi, Hildesheim e Osnabrück, i cui confini furono fatti coincidere con quelli dello Stato, separate fra loro dal fiume Weser.[1] Le due diocesi furono rese immediatamente soggette alla Santa Sede[2] per l'opposizione del sovrano ad una loro dipendenza da un metropolita straniero.[3]

Ai capitoli delle cattedrali fu concesso il diritto di eleggere i propri vescovi: appena iniziata la sede vacante, i canonici avevano un mese di tempo per presentare una lista di candidati al sovrano, il quale aveva facoltà di espungere gli "indesiderati", purché fosse lasciato un numero sufficiente di eleggibili; all'elezione fatta dal capitolo seguiva, come di consueto, la nomina formale e canonica ad opera della Santa Sede.[4]

Le trattative precedenti alla pubblicazione della bolla non risolsero tuttavia la questione della dotazione dei vescovi, del capitolo e del seminario di Osnabrück. La Impensa romanorum pontificum si limitò a confermare la situazione, ossia che «al presente la dotazione della mensa vescovile, del capitolo e del seminario rimane sospesa»[5] e che non è possibile nominare un vescovo per la diocesi di Osnabrück, a pluribus annis orbata Pastore.[6] Karl Klemens von Gruben, vescovo titolare di Paro e suffraganeo di Osnabrück[7], fu confermato a vita nei suoi incarichi; alla sua morte il vescovo di Hildesheim nominerà un vicario generale residente in Osnabrück, al quale la Santa Sede assegnerà un titolo in partibus.[8] Solo nel 1856, grazie ad una convenzione stabilita l'11 novembre, furono definitivamente risolte le questioni lasciate in sospeso con la Impensa romanorum, e si poté procedere alla nomina di un vescovo per Osnabrück dopo quasi un secolo di sede vacante nella persona di Paul Ludolf Melchers.[9]

Franz Egon von Fürstenberg, vescovo di Hildesheim, fu incaricato dell'esecuzione della bolla.[10]

La nuova organizzazione ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

Il regno di Hannover comprendeva due diocesi immediatamente soggette alla Santa Sede.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 227, nº 19.
  2. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 225, nº 13.
  3. ^ Storia della Chiesa, ed. H. Jedin, VIII/1, p. 155.
  4. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, pp. 225-226, nnº 13-14.
  5. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 224, nº 9.
  6. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 226, nº 19.
  7. ^ Notizie per l'anno 1822, p.310.
  8. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, pp. 224-225, nº 11.
  9. ^ Mercati, Raccolta di concordati…, p. 690, nota a piè di pagina.
  10. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 229, nº 25.
  11. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 227, nº 20.
  12. ^ Convenzione tra Santa Sede e la Bassa Sassonia del 26 febbraio 1965, articolo 2, comma 1.
  13. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 228, nº 21.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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