Il mio piede sinistro

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Il mio piede sinistro
Christy Brown (Daniel Day-Lewis) in una scena del film
Titolo originaleMy Left Foot: The Story of Christy Brown
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneIrlanda, Regno Unito
Anno1989
Durata106 min
Generebiografico, drammatico
RegiaJim Sheridan
SoggettoChristy Brown, Shane Connaughton, Jim Sheridan
SceneggiaturaShane Connaughton, Jim Sheridan
Distribuzione in italianoAcademy Pictures
FotografiaJack Conroy
MontaggioPatrick Ovfener
Effetti specialiGerry Johnston, Michael Kearns, Gay O'Reilly
MusicheElmer Bernstein
ScenografiaAustin Spriggs
CostumiJoan Bergin
TruccoSherry De Burgh, Bernie Dooley, Eileen Doyle, Anne Dunne, Carole Dunne, Ken Jennings, Ailbhe Lemass, Maire O'Sullivan
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il mio piede sinistro (My Left Foot: The Story of Christy Brown) è un film del 1989 diretto da Jim Sheridan, tratto dall'omonimo libro che racconta la vita di Christy Brown, scrittore e pittore irlandese, nato con un handicap fisico molto grave: l'unica parte del corpo di cui possiede ogni funzione è il piede sinistro.

Il film è interpretato da Daniel Day-Lewis, che per l'occasione ha voluto imparare a scrivere con l'estremità del piede.[1] L'interpretazione gli varrà il suo primo Oscar come miglior attore protagonista.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Christy Brown, tredicesimo figlio di famiglia operaia e affetto da paralisi cerebrale, riesce progressivamente a controllare il piede sinistro e a utilizzarlo per diventare un apprezzato pittore e scrittore. Sostenuto amorevolmente dalla famiglia e soprattutto dalla madre, Christy diventerà una persona rispettata da tutti e riuscirà a convolare a nozze con la sua infermiera.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 il British Film Institute l'ha inserito al 53º posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Robin Lynch, Dottor Daniel e mister Lewis [collegamento interrotto], su graziamagazine.it, Grazia, 18 gennaio 2010. URL consultato il 21-11-2010.
  2. ^ (EN) The BFI 100: 51-60, su bfi.org.uk, BFI. URL consultato il 21-11-2010 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2008).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]