Ikue Mori

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Ikue Mori
Ikue Mori durante un'esibizione al Moers Festival (2017).
NazionalitàBandiera del Giappone Giappone
GenereMusica sperimentale[1]
Periodo di attività musicale1977 – in attività
EtichettaTzadik
Sito ufficiale

Ikue Mori (Tokyo, 17 dicembre 1953[2]) è una musicista e compositrice giapponese.

Dopo essere entrata a far parte di alcuni gruppi no wave nuovaiorchesi negli anni settanta, l'artista è divenuta celebre per le sue sperimentazioni basate sulla drum machine, strumento che non ha adottato come semplice mezzo ritmico di accompagnamento ma che ha usato per creare combinazioni e stratificazioni di pattern ritmici in maniera creativa.[2][3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi trasferita a New York nel 1977, Ikue Mori ha iniziato a collaborare con i gruppi della scena no wave fra cui i Mars e soprattutto con i DNA insieme ad Arto Lindsay e Tim Wright.[2] Dopo aver inciso un solo EP con gli Electrified Fukuko nel 1985 e dopo aver ottenuto la sua prima drum machine, l'artista ha abbandonato definitivamente il rock per dedicarsi alla musica d'avanguardia.[2] Nel 1992 è uscito il suo video album 8 Million, diretto da Abigail Child.[4] A partire dal 2000, l'artista ha iniziato ad adottare anche un computer portatile.[2] Nel 2007 è uscito Bhima Swarga, un film artistico che riproduce immagini di dipinti tradizionali balinesi accompagnati dalla musica di Mori.[2] Lungo il suo percorso artistico, Ikue Mori ha collaborato con molti artisti di estrazione sperimentale e jazz fra cui John Zorn, Tom Cora, Fred Frith, Zeena Parkins, Julianna Barwick, Catherine Jauniaux, DJ Olive e Dave Douglas. Si è esibita, fra i tanti luoghi, presso la Civitella Ranieri Foundation di Umbertide, la Foundation for Contemporary Arts di New York e la Tate Modern di Londra.

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Album solisti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1995 – Hex Kitchen
  • 1996 – Garden
  • 1998 – B/Side
  • 2000 – One Hundred Aspects of the Moon
  • 2001 – Labyrinth

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Autori vari, How to Write About Music: Excerpts from the 33 1/3 Series, Magazines, Books and Blogs with Advice from Industry-leading Writers, Bloomsbury Publishing, 2015, p. 119.
  2. ^ a b c d e f (EN) Tara Rodgers, Pink Noises: Women on Electronic Music and Sound, Duke University, 2010, pp. 73-80.
  3. ^ Rob Young, La guida alla musica moderna di Wire, Isbn, 2010, p. 58.
  4. ^ (EN) Abigail Child: Films, su abigailchild.com. URL consultato il 20 luglio 2018.

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Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN76526140 · ISNI (EN0000 0000 5519 7585 · Europeana agent/base/148906 · LCCN (ENnr95001157 · GND (DE134841719 · BNF (FRcb14208748x (data) · J9U (ENHE987010984362905171 · NDL (ENJA031977394 · WorldCat Identities (ENlccn-nr95001157