Ignazio Renato Birago di Borgaro

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Ignazio Renato Birago di Borgaro, nome completo Ignazio Renato Camillo Birago di Borgaro (Torino, 13 settembre 1721Torino, 2 gennaio 1783), è stato un architetto italiano.

Stemma dei Birago

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ignazio Renato Birago di Borgaro nacque a Torino il 13 settembre 1721, figlio di Enrico Secondo Lorenzo Birago, marchese di Candia, e di Vittoria Claudia Doria del Maro.[1]

Il 2 gennaio 1745 venne adottato da Augusto Renato Birago di Borgaro, per seguire tutta la carriera militare fino a diventare capo del corpo reale di artiglieria, il 27 marzo 1781.[1] L'attività di architetto del Birago di Borgaro venne confermata dalle fonti storico-artistiche solamente dal 1767.[1]

Nel 1750 disegnò una veduta del salone adibito per le nozze di Vittorio Amedeo III di Savoia e di Maria Antonia di Borbone-Spagna.[1]

Nel 1767 progettò la cappella di San Uberto nella palazzina di caccia di Stupinigi per la quale l'anno dopo creò un disegno di ampliamento non attuato;[1][2] guidò successivamente poi la realizzazione di alloggiamenti, scuderie e canili. Lavorò inoltre al completamento dei quartieri militari di Torino (1769-1770), nei quali disegnò la facciata, addolcendo la squadratura delle caserme, oltre a sopraelevare l'intera struttura.[1][3]

Nel 1770 ricevette la carica di architetto di corte.[1]

In quello stesso anno ricostruì parte dell'altare maggiore della chiesa della Madonna del Carmine di Torino (1770).[1]

Dal 1771 al 1775 eresse la parrocchiale di Sant'Anna,[2] ed ampliò, dalla parte della piazza, il castello ducale di Agliè per conto del duca del Chiablese Benedetto Maurizio:[4][2][5] le due costruzioni rappresentarono le sue realizzazioni più importanti. Il castello era stato devastato dai francesi nel 1706,[4] e l'opera di ampliamento e ristrutturazione del Birago di Borgaro, si concretizzò in un palazzo dalle linee eleganti e severe che costituì un unico complesso monumentale,[4] di grande interesse anche dal punto di vista urbanistico, con la piazza e la parrocchiale di Sant'Anna (1775-1777).[4][6]

Nel 1781 intervenne nella fabbrica dell'Arsenale di Torino, per una sala destinata alla raccolta di armi antiche.[1]

I suoi lavori si caratterizzarono per l'aggiunta di elementi classici su una basa tendenzialmente juvarriana.[2]

Ignazio Renato Birago di Borgaro morì a Torino il 2 gennaio 1783.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Cappella di San Uberto nella palazzina di caccia di Stupinigi (1767);
  • Completamento dei quartieri militari di Torino, facciata oltre a sopraelevazione della struttura (1769-1770);
  • Altare maggiore chiesa della Madonna del Carmine di Torino (1770);
  • Parrocchiale di Sant'Anna di Agliè (1771-1775);
  • Castello ducale di Agliè (1775-1777);
  • Fabbrica dell'Arsenale di Torino (1781).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Nino Carboneri, Birago, Ignazio Renato Camillo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 10, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1968. URL consultato il 12 giugno 2019.
  2. ^ a b c d Birago di Borgaro, Ignàzio Renato, su sapere.it. URL consultato il 12 giugno 2019.
  3. ^ Il Borgo dei Narratori per scoprire il territorio che ospiterà il Polo del '900, su torinostoria.com. URL consultato il 12 giugno 2019.
  4. ^ a b c d e Ignazio Birago di Borgaro, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 271.
  5. ^ Il Castello Ducale di Agliè, su vincenzoreda.it. URL consultato il 12 giugno 2019.
  6. ^ Storia, su comune.aglie.to.it. URL consultato il 12 giugno 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. I. Arneudo, Torino sacra, Torino, 1898.
  • C. Boggio, Lo sviluppo edilizio di Torino dall'assedio del 1706 alla Rivoluzione francese, Torino, 1909.
  • C. Boggio, Le chiese del Canavese, Ivrea, 1910.
  • C. Brayda, L. Coli e D. Sesia, Ingegneri e architetti del Sei e Settecento in Piemonte, in Atti e rassegna tecnica della Società degli ingegneri e architetti in Torino, XVII, 1963, p. 89.
  • G. Casalis, Dizionario storico, statistico, commerciale degli Stati di Sua Maestà il Re di Sardegna, I, Torino, 1833.
  • G. Chevalley, Gli architetti, l'architettura e la decorazione delle ville piemontesi nel secolo XVIII, Torino, 1912.
  • Renato De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari, Laterza, 1999, ISBN 978-88-420-4295-2.
  • O. Derossi, Nuova guida per la città di Torino, Torino, 1871.
  • N. Gabrielli, M. Tagliapietra Rasi e L. Tamburini, Museo dell'arredamento, Stupinigi..., Torino, 1966.
  • L. Mallè, Le arti figurative in Piemonte, Torino, 1962.
  • M. Marocco, La real chiesa parrocchiale di Nostra Signora del Carmine, Torino, 1871.
  • Werner Muller e Gunter Vogel, Atlante d'architettura. Storia dell'architettura dalle origini all'età contemporanea. Tavole e testi, Milano, Hoepli, 1997.
  • Nikolaus Pevsner, John Fleming e Hugh Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 2005.
  • V. Vercelloni, Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica, Roma, 1969.
  • David Watkin, Storia dell'architettura occidentale, Bologna, 1990.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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