Ibla Maggiore
Hybla Major | |
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Nome originale | Ὕβλα ἡ μείζων |
Territorio e popolazione | |
Nome abitanti | Iblei Megaresi |
Lingua | sicano, siculo |
Hybla Major (in greco Ὕβλα ἡ μείζων) fu una delle città chiamate Hybla, e il suo nome è menzionato in greco da Stefano di Bisanzio e da Pausania il Periegeta.
Stefano di Bisanzio precisa[1] come gli abitanti di questa Hybla si chiamino Megaresi, per distinguersi dagli abitanti delle altre città che si chiamano Hybla, in quanto esiste persino una Hybla in Italia.
Invece Pausania il Periegeta[2] si limita a dire che questa città, nel territorio di Catania, è ormai interamente disabitata.
Entrambi gli autori fanno presupporre dunque che la città fosse Megara Hyblaea, in quanto secondo l'archeologia (monetazione ritrovata) risulta che la città si chiamasse in realtà Hybla Megala (cioè Grande Hybla).
L'opinione prevalente (di storici come François Villard e Georges Vallet) è che Hybla Major fosse l'antico regno di Pantalica, governato da Iblone. Regno di origine sicana, che poi fu preso dai Siculi e si espanse verso il mare colonizzando anche la costa, che fu poi data ai Megaresi per fondare Megara Hyblaea.
Secondo l'opinione dell'abate Maurolico, autore del Sicanicarum Rerum Compendium, e di Vincenzo Littara autore di De rebus netinis, Hybla Major era invece il sito archeologico di Avola Antica, che comprendeva l'abitato e le necropoli circostanti[3].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Stefano di Bisanzio, Ethnikà, H10..
- ^ Pausania, Periegesi della Grecia, 5, XXIII, §6.
- ^ Avola Antica- Archeologia, su siciliafotografica.it.