Hanuš Hachenburg

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Hanuš Hachenburg (Praga, 12 luglio 1929Birkenau, 10 luglio 1944) è stato un giovane poeta ceco, di origine ebraica, vittima dell'Olocausto, le cui opere sono comparse sul settimanale Vedem pubblicato nel 1942-44 nel campo di concentramento di Theresienstadt (Terezín). Deportato nel campo per le famiglie di Terezín a Auschwitz-Birkenau nel dicembre 1943, vi trova la morte nelle camere a gas il 10 luglio 1944.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Hanuš Hachenburg nasce nel 1929 a Praga (nel distretto di Bubeneč) in Cecoslovacchia.[1] Poco si sa della sua infanzia, che egli trascorre con la madre. A otto anni lo troviamo all'orfanotrofio ebraico di Praga (nel distretto di Vinohrady). E' lì che compone le sue prime poesie come un mezzo per poter confidare i propri pensieri e i propri sentimenti.

Il 24 ottobre 1942 è anch'egli trasferito con gli altri bambini dell'orfanotrofio e con i loro educatori al campo di concentramento di Theresienstadt (Terezin).[2] Colpito dal suo talento, Valtr Eisinger riesce a farlo trasferire nella stanza 1 della casa L417, la stessa dove vivono Petr Ginz e Pinta Mühlstein (uno dei giovani protagonisti dell'opera Brundibar). Il gruppo di ragazzi diventa il cuore del settimanale Vedem, in cui Hachenburg pubblica le proprie poesie e scrive articoli di politica e cultura.

Le eccezionali qualità del precocissimo poeta lo rendono una celebrità non solo tra i propri coetanei ma nell'intero campo di Terezín. Tra i bambini di Terezín è, assieme a Petr Ginz, direttore della rivista Vedem, e al giovane cantante-attore Honza Treichlinger (indiscusso protagonista dell'opera Brundibar), quello che ha il maggior impatto nella vita sociale e culturale del ghetto. Hachenburg scrive anche un'opera per il teatro dei burattini Hledame strasidlo (Cercando un fantasma). La sua poetica mostra una padronanza matura della lingua, libera da schemi e regole formali, e una straordinaria consapevolezza e maturità nel confrontarsi con la propria esperienza di vita.[3]

Il 18 dicembre 1943 Hachenburg è deportato con la madre nel campo per le famiglie di Terezín a Auschwitz-Birkenau.[2] Non sappiamo se abbia frequentato la baracca dei bambini (aveva già compiuti i 14 anni ed era quindi sottoposto al lavoro coatto). Sappiamo però che anche a Birkenau continuò a scrivere poesie, nonostante le terribili condizioni di vita. Si racconta che una sua composizione Gong divenne così famosa al campo che molti dei prigionieri la impararono a memoria. Il gong svegliava al mattino i prigionieri dai loro sogni di tornare a casa e li riportava alla realtà spietata del campo di concentramento con la fame, la sporcizia e la continua minaccia della morte.[4]

Quando il campo fu smantellato ai primi di luglio del 1944, Hachenburg, già troppo provato nel fisico per superare le selezioni, fu inviato alle camere a gas dove morì il 10 luglio 1944. Non aveva ancora compiuti i 15 anni.

La memoria[modifica | modifica wikitesto]

Circa 700 pagine del settimanale Vedem sono sopravvissute e con esse molte delle poesie e degli scritti di Hachenburg.[5] Essi sono oggi oggetto di studio e pubblicati in volumi e antologie.

Da una poesia di Hanuš Hachenburg[modifica | modifica wikitesto]

...Un tempo ero un bambino,

tre anni fa.

Quel bambino sognava altri mondi.

Ma ora non sono più un bambino,

perché ho imparato a odiare.

Sono una persona adulta adesso,

ho conosciuto la paura...[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fifty-Five Dress Rehearsals for Death.
  2. ^ a b Yad Vashem Database.
  3. ^ Hanuš Hachenburg.
  4. ^ The young poet Hanuš Hachenburg.
  5. ^ Vedem.cz.
  6. ^ I never saw another butterfly… Children’s Drawings and Poems from Terezin Concentration Camp 1942-1944. New York: McGraw-Hill, 1971, pp. 22-23, 78.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Hanuš Hachenburg, Hned vedle bílá barva mráčků (sbírka básní Hanuše Hachenburga), Vydal v Praze Baobab: Přírodní škola, 2010, ISBN 978-80-87060-34-6
  • Marie Rút Křížková, Kurt Jiří Kotouč, Zdeněk Ornest. Je mojí vlastí hradba ghett? Básně, próza a kresby terezínských dětí (contiene la raccolta di tutte le poesie di Hachenburg)
  • Baptiste Cogitore, Le Fantôme de Theresienstadt, 2019 (film documentario) www.sanchoetcompagnie.fr

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN96947456 · ISNI (EN0000 0001 1953 2718 · LCCN (ENno2011118626 · GND (DE1048656721 · BNF (FRcb169584071 (data) · J9U (ENHE987007518742505171