Haigui

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"Tartaruga marina" in cinese (海龟) è una parola gergale che indica uno studente ritornato dall'estero

Haigui (cinese: 海归; pinyin: hǎiguī; letteralmente "tartaruga marina") è un termine gergale della lingua cinese per indicare i Cinesi che sono ritornati nella Cina continentale dopo aver studiato all'estero per parecchi anni, ma il termine effettivo è 海归.[1] Questi laureati di università straniere sono molto ricercati nell'industria cinese, e possono così ottenere l'impiego prima di quelli che si sono laureati nelle università cinesi.[1] Tuttavia, le richieste di stipendio degli haigui sono considerate irrealisticamente alte da alcuni datori di lavoro.[2]

Motivazioni e conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni haigui sono ritornati in Cina a causa della grande recessione negli Stati Uniti e in Europa.[3] Secondo le statistiche del governo cinese, solo un quarto degli 1,2 milioni di Cinesi che sono andati all'estero a studiare negli ultimi 30 anni sono ritornati,[3] anche se secondo altre fonti questo numero è aumentato negli ultimi dieci anni, che hanno visto il rientro di 500.000 persone.[4] Il professor Yasheng Huang della MIT Sloan School of Management attribuisce tale fatto al carattere troppo tradizionale e rigido del sistema educativo cinese.[5] Tuttavia, se la Cina è a volte ancora diffidente nei confronti di certi modelli occidentali, è pur vero che il paese sta conoscendo negli ultimi anni un grande e deciso processo di modernizzazione (anche nel settore educativo), sia pure con una serie di inevitabili contraddizioni, dovute anche al carattere fortemente accentrato di quella società.[6]

Un contributo fondamentale alla modernizzazione potrebbe venire proprio dagli haigui, che già stanno occupando alcuni dei posti chiave della società cinese. In un recente articolo sull'Economist si osservava ad esempio come l'industria tecnologica cinese sia dominata dalle "tartarughe marine", che controllano anche i think-tank che consigliano il governo e stanno scalando i ranghi del Partito Comunista, al punto che, secondo alcune stime, nel 2012 essi costituiranno il 15-17% del Comitato Centrale, rispetto al 6% del 2002. Questo potrebbe favorire anche la diffusione di idee più democratiche, anche se per ora pochi haigui si sbilanciano apertamente in questo senso.[4]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'espressione è un gioco di parole, perché hai (海) significa "oceano" e gui (龟) è un omofono di gui (归) che significa "ritornare". Il nome fu usato per la prima volta da Ren Hong, un giovane che ritornava in Cina come laureato dell'Università di Yale sette anni dopo essere partito a bordo di un mercantile carico di da Canton agli Stati Uniti.[7]

Haigui celebri[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cindy Fan, Materialism and Social Unrest, New York Times, 7 marzo 2010.
  2. ^ Overseas Chinese Try to Build a Community in Homeland, su china.org.cn, China Daily.
  3. ^ a b Wanfeng Zhou, China goes on the road to lure "sea turtles" home, Reuters, 17 dicembre 2008.
  4. ^ a b The magic of diasporas, The Economist, 19 novembre 2011.
  5. ^ Yasheng Huang, A Terrible Education System, New York Times, 7 marzo 2010.
  6. ^ China’s long march to the modern world, Abu Dhabi Media Company, 19 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2010).
  7. ^ Hai Gui: The Sea Turtles Come Marching Home, su apmforum.com, Asia Pacific Management Forum (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2013).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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