Guccio dei Tarlati
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Guccio dei Tarlati di Pietramala (... – ...; fl. XIII secolo) fu signore di Pietramala in territorio aretino; visse nella seconda metà del secolo XIII.
Dante lo cita in Purgatorio - Canto VI (L'altro ch'annegò correndo in caccia).
Secondo alcuni antichi commentatori, morì annegato nell'Arno inseguendo i suoi nemici, i Bostoli, guelfi fuorusciti d'Arezzo (1289 o 1291); secondo altri, inseguito dai nemici nella battaglia di Campaldino. La doppia interpretazione è possibile, perché correre in caccia può avere significato attivo («inseguire») o passivo («fuggire, essere inseguito»).