Gruppo del Rocciamelone

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Gruppo del Rocciamelone
La parte orientale del gruppo (tra Civrari e Musinè) vista dalla Punta Cristalliera
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Francia Francia
Catena principaleAlpi
Cima più elevataRocciamelone (3.538 m s.l.m.)

Il Gruppo del Rocciamelone è un massiccio montuoso delle Alpi di Lanzo e dell'Alta Moriana nelle Alpi Graie. Si trova in Italia (Piemonte) ed in misura minore in Francia (Savoia). Prende il nome dal Rocciamelone che ne è la montagna più alta.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo si sviluppa principalmente a cavallo dello spartiacque Dora Riparia/Stura di Lanzo, in Provincia di Torino. La sua parte più occidentale ricade però in territorio francese, nel bacino del fiume Arc (Savoia).

I suoi confini sono rappresentati ad ovest dal Col des Trois Dents e dalla Selle du Ribon (che lo separano rispettivamente dagli altri due gruppi della Catena Rocciamelone-Charbonnel, ovvero il Gruppo Roncia-Lamet e il Gruppo del Charbonel), nonché dal Colle dell'Autaret, che lo divide dal Gruppo Autaret-Ovarda (quest'ultimo appartenente al supergruppo Arnas-Ciamarella). Il confine meridionale è costituito dai torrenti Cenischia e Dora Riparia, quello settentrionale da Stura di Viù e Stura di Lanzo e quello orientale dalla Pianura Padana.

Nella parte più orientale le montagne si aprono a ventaglio verso la pianura formando la Val Casternone e la Val Ceronda, le cui acque sono raccolte dalla Stura di Lanzo nei pressi di Venaria Reale.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

La SOIUSA definisce il gruppo del Rocciamelone come un gruppo alpino e vi attribuisce la seguente classificazione:

Suddivisione[modifica | modifica wikitesto]

La catena viene suddivisa in due sottogruppi[1]:

  • Nodo del Rocciamelone (a)
  • Cresta Lunella-Arpone (b)

I due sottogruppi sono separati tra loro dal Colle della Croce di Ferro.

Montagne principali[modifica | modifica wikitesto]

Il Rocciamelone innevato

Valichi[modifica | modifica wikitesto]

Colle del Colombardo
Nome luoghi collegati tipo altezza (m)
Colle del Moncenisio da Susa a Lanslebourg-Mont-Cenis strada asfaltata 2.083
Colle dell'Autaret da Bessans a Usseglio sentiero 3.070
Colle della Forcola da Viù a Condove tracce di sentiero 2.460
Colle del Colombardo da Lemie a Condove strada sterrata 1.888
Col des Trois Dents dalla Val Cenischia al Vallon du Ribon percorso alpinistico 3.146[2]
Colle Croce di Ferro da Bussoleno a Usseglio sentiero 2.546
Colle del Lys da Viù a Rubiana strada asfaltata 1.311
Passo della Croce da Vallo Torinese a Viù e Germagnano sentiero 1.254

Rifugi alpini[modifica | modifica wikitesto]

Il rifugio Tazzetti

Per favorire l'escursionismo e la salita alle vette il gruppo è dotato dei seguenti rifugi alpini:

Esistono inoltre alcuni punti d'appoggio come quelli del Colle della Portia (il rifugio Portia nei pressi del Monte Arpone) o del Passo della Croce.

Sport invernali[modifica | modifica wikitesto]

Sul versante nord del gruppo, in comune di Usseglio, si trova la piccola stazione sciistica di Pian Benot. Anche sul Colle del Lis esistevano alcuni brevi impianti di risalita, poi dismessi, mentre è attivo uno snowpark.[3] A partire dal colle è stata anche realizzata una pista di fondo.

Protezione della natura[modifica | modifica wikitesto]

L'Orrido di Foresto

Due aree protette regionali sono presenti sul versante valsusino del gruppo:

Nella sua zona più orientale sono invece state istituite altre tre piccole aree protette:

La piccola porzione francese del gruppo montuoso ricade invece nel Parco nazionale della Vanoise.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tra parentesi viene riportato il codice SOIUSA dei due sottogruppi.
  2. ^ Giulio Berutto, Lino Fornelli, Alpi Graie Meridionali, Club Alpino Italiano - Touring Club Italiano, 1980, p. 120.
  3. ^ Baby Snow Park, scheda su www.turismocolledellys.it (consultato nel marzo 2011)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.

Cartografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]