Griselinia
Griselinia | |
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Griselinia littoralis | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi II |
Ordine | Apiales |
Famiglia | Griseliniaceae (Wangerin) Takht., 1987 (secondo IPNI)[1]; J.R.Forst. & G.Forst. ex A.Cunn., 1839 (secondo APG III)[2] |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Apiales |
Genere | Griselinia G.Forst., 1786[3] |
Specie | |
Griselinia G.Forst., 1786[3] è l'unico genere di piante della famiglia Griseliniaceae. Comprende sette specie di arbusti e alberi.
In passato, questo genere era spesso assegnato alla famiglia Cornaceae, tribù Griselinieae[4], dai cui membri differisce però per molte caratteristiche.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Le foglie sono sempreverdi, lisce e lucide sulla superficie superiore, spesso più pallide in quella inferiore.
I fiori sono molto piccoli, con cinque sepali, cinque stami e un singolo stigma. I petali sono lunghi 2–3 mm. Comunque, il fiore femminile di G.lucida è privo di petali.
Il frutto è una piccola bacca ovale di colore viola, lunga 5–10 mm.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
Le piante di questo genere presentano una distribuzione fortemente divisa: sono infatti native della Nuova Zelanda e dell'America Meridionale.
Sono un classico esempio di flora antartica.
Caratteristiche chimiche[modifica | modifica wikitesto]
L'acido petroselinico è l'acido grasso principale presente nelle specie, cosa che indica la relazione con le Apiaceae e le Araliaceae[5].
Recenti prove genetiche dell'Angiosperm Phylogeny Group hanno dimostrato che il genere Griselinia è correttamente assegnato all'ordine Apiales[6].
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
Specie della Nuova Zelanda[modifica | modifica wikitesto]
Le due specie presenti in Nuova Zelanda sono grandi cespugli o alberi, alti circa 4–20 m. Entrambe possono presentare alberi epifiti o emiepifiti.
La giovane pianta spesso colonizza aree dell'alta canopia della foresta, in mezzo ad altre epifite quali Collospermum e Astelia; successivamente crescono radici aeree che scendono lungo il tronco della pianta ospite. Al contatto con il suolo, le radici possono accrescersi, fino a 25 cm di spessore, e sono facilmente identificabili per le loro marcate corrugazioni longitudinali.
G. lucida raramente diventa un albero autonomo se ha iniziato la vita come pianta epifita; può capitare di osservare piante collassate nei casi in cui la pianta ospite è morta.
La crescita epifita è meno comune in G. littoralis, ma avviene comunque nelle aree a clima più umido.
I nomi vernacolari in lingua māori sono:
- G. littoralis – Kapuka; ha foglie lunghe circa 6 cm.
- G. lucida – Puka, akapuka; ha foglia larga e lucida (rispetto a G. littoralis le foglie sono più larghe) e lunga circa 12 cm.
Specie sudamericane[modifica | modifica wikitesto]
Le cinque specie presenti in Sud America sono piccoli cespugli, alti circa 1–5 m. Sono tutte note con il nome di yelmo.
- G. carlomunozii – area costiera del Cile settentrionale (Antofagasta)
- G. jodinifolia – Cile
- G. racemosa – Cile meridionale (Los Lagos, Aisén) e area adiacente dell'Argentina (Chubut occidentale)
- G. ruscifolia – Argentina, Cile, Brasile sudorientale
- G. scandens – Cile centrale e meridionale
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Walther (Leonhard) Wangerin, in: Armen Leonovich Takhtajan, Sistema Magnoliofitov, Leningrad, Russia, 209 (1987).
- ^ Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the orders and families of flowering plants: APG III (PDF), in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 161, n. 2, 2009, pp. 105–121, DOI:10.1111/j.1095-8339.2009.00996.x. URL consultato il 6 luglio 2013.
- ^ a b Johann George Adam Forster, Florulae Insularum Australium Prodromus, 75, 1786 [ottobre-novembre 1786].
- ^ Griseliniaceae, su IPNI.
- ^ B. Breuer, T. Stuhlfauth, H. Fock and H. Huber, Fatty acids of some cornaceae, hydrangeaceae, aquifoliaceae, hamamelidaceae and styracaceae, in Phytochemistry, vol. 26, n. 5, 1987, pp. 1441–1445, DOI:10.1016/S0031-9422(00)81830-0.
- ^ Maas, P.J.M. & Maas-van de Kamer, H. (2012). Neotropical Griseliniaceae. In: Milliken, W., Klitgård, B. & Baracat, A. (2009 onwards), Neotropikey - Interactive key and information resources for flowering plants of the Neotropics. [1]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Griselinia
- Wikispecies contiene informazioni su Griselinia
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Immagini di Griselinia jodinifolia e Griselinia racemosa da Chilebosque.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh2005020440 · J9U (EN, HE) 987007539969405171 |
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