Granuli di Birbeck

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

I granuli di Birbeck sono granuli citoplasmatici a forma di "racchetta", caratterizzati da una porzione vacuolare e da una a bastoncello[1] che presentano una densità centrale lineare e un'apparenza striata. Costituiscono anche una caratteristica microscopica importante, individuata in una malattia conosciuta come istiocitosi a cellule di Langerhans.

La formazione di questi granuli è indotta dalla langerina.[2]

Funzione[modifica | modifica wikitesto]

La funzione dei granuli di Birbeck non è ancora totalmente determinata ma, secondo una teoria, essi migrano alla periferia delle cellule di Langerhans e scaricano i loro contenuti nella matrice extracellulare. Secondo un'altra teoria, i granuli di Birbeck partecipano all'endocitosi mediata da recettori, simile alle "fossette rivestite" formate dalla clatrina (le cosiddette coated-pits in lingua inglese).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I granuli di Birbeck sono stati scoperti da Michael Stanley Clive Birbeck (1925-2005), uno scienziato britannico che ha lavorato presso il Chester Beatty Cancer Research Institute, a Londra, dal 1950 fino al 1981.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mc Dermott R, Ziylan U, Spehner D, et al, Birbeck granules are subdomains of endosomal recycling compartment in human epidermal Langerhans cells, which form where Langerin accumulates, in Mol. Biol. Cell, vol. 13, n. 1, gennaio 2002, pp. 317–35, DOI:10.1091/mbc.01-06-0300, PMC 65091, PMID 11809842.
  2. ^ Kissenpfennig A, Aït-Yahia S, Clair-Moninot V, et al, Disruption of the langerin/CD207 gene abolishes Birbeck granules without a marked loss of Langerhans cell function, in Mol. Cell. Biol., vol. 25, n. 1, gennaio 2005, pp. 88–99, DOI:10.1128/MCB.25.1.88-99.2005, PMC 538791, PMID 15601833.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Image at ouhsc.edu, su moon.ouhsc.edu. URL consultato il 7 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2006).