Governo Lenin II

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Governo Lenin II
StatoBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Capo del governoVladimir Lenin
(Partito Comunista dell'Unione Sovietica)
Giuramento6 luglio 1923
Dimissioni21 gennaio 1924
Governo successivoRykov I
21 gennaio 1924

Il secondo governo Lenin fu il gabinetto istituito nel 1923 in seguito alla creazione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e vedeva Vladimir Lenin de facto come capo del governo (ufficialmente, la sua carica era quella di Presidente del Consiglio dei commissari del popolo dell'Unione Sovietica).

Fu istituito il 6 luglio 1923, con apposito decreto del neocostituito Congresso dei Soviet dell'Unione Sovietica dopo la fondazione dell'URSS[1][2], e terminò il 21 gennaio 1924, a seguito della morte di Lenin.

Composizione[3][modifica | modifica wikitesto]

Commissario del Popolo Incaricato Partito
Presidente Vladimir Lenin PCUS
Vicepresidenti Lev Borisovič Kamenev PCUS
Aleksej Ivanovič Rykov PCUS
Aleksandr Dmitrievič Cjurupa PCUS
Vlas Jakovlevič Čubar' PCUS
Grigorij Konstantinovič Ordžonikidze PCUS
Mamia Orakhelashvili PCUS
Segretario del governo Nikolai Gorbunov PCUS
Affari esteri Georgij Vasil'evič Čičerin PCUS
Commercio e Industria Leonid Krasin PCUS
Ferrovie Feliks Ėdmundovič Dzeržinskij PCUS
Affari militari e marittimi Leon Trotski PCUS
Finanze Grigorij Jakovlevič Sokol'nikov PCUS
Commercio con l'Estero Leonid Krasin PCUS
Lavoro Vasili Schmidt PCUS
Poste e Telegrafi Ivan Nikitič Smirnov PCUS
Approvvigionamenti alimentari Nikolaj Briujanov PCUS
Consiglio Supremo dell'Economia Nazionale Aleksej Ivanovič Rykov PCUS
Ispettore dei Lavoratori e dei Contadini Valerian Vladimirovič Kujbyšev PCUS
Gosplan Gleb Maksimilianovič Kržižanovskij PCUS

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RU) Декларация об образовании Союза Советских Социалистических Республик — Викитека, su ru.wikisource.org. URL consultato il 31 gennaio 2022.
  2. ^ Wayback Machine, su web.archive.org, 4 dicembre 2009. URL consultato il 31 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2009).
  3. ^ SOV, su web.archive.org, 16 luglio 2011. URL consultato il 12 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).