Good Enough (Evanescence)

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Good Enough
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaEvanescence
Pubblicazione14 dicembre 2007
Durata5:31
Album di provenienzaThe Open Door
Dischi1
Tracce2/4
GenerePower ballad
Piano rock
EtichettaWind-up Records
ProduttoreDave Fortman
Registrazione2005-2006 Record Plant Studios, Los Angeles
Evanescence - cronologia
Singolo precedente
(2007)
Singolo successivo
(2010)
Logo
Logo del disco Good Enough
Logo del disco Good Enough

Good Enough è il quarto ed ultimo singolo estratto dall'album The Open Door della band statunitense Evanescence.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Good Enough è stata scritta da Amy Lee per suo marito e amico Josh Hartzler[1][2]. È stata prodotta da Dave Fortman e registrata agli Record Plant Studios di Los Angeles, California[2].

«Si chiama "Good Enough", ed è completamente, completamente, completamente diversa per me perché è una sorta di lieto fine. È l'ultima canzone che ho scritto per l'album, e in un certo senso anche la più coraggiosa, penso, perché ho dovuto dire la verità e la verità è che mi sento bene ora. Il resto dell'album è molto aggressivo, dark e tutto il resto, ma l'ultima traccia è come quel posto in cui mi volevo dirigere e ho scritto di quanto mi sia sentita bene. Si è rivelata fantastica, ma è qualcosa che non abbiamo mai fatto. Devo semplicemente scrivere con il cuore ed essere autentica, perché per cominciare penso che sia questo che le persone abbiamo amato della nostra musica, e se poi cambia, che allora cambi.[3][4]»

La canzone, che è stata l'ultima traccia composta dell'album, fu messa alla fine dell'album inoltre per "segnare un nuovo inizio" per la band, tema trattato ampiamente in The Open Door e legato alla vita privata della cantante[5][6]. Nel libretto di The Open Door, Amy ha dichiarato che l'amico di lunga data e marito, Josh Hartzler, è stato la fonte principale di ispirazione per la canzone, proprio come per uno dei precedenti singoli della band, "Bring Me to Life"[1]. Nel booklet scrive, "Josh, tu sei la mia musa. Nessun'altra cosa mi ispira come lo fai tu. Grazie per tutti i miei pezzi mancanti. Grazie alla tua forza e al tuo amore. Grazie per avermi lasciato vedere attraverso i tuoi occhi, perché solo in questo modo ho potuto comprendere di essere abbastanza adatta per te."[1] In un'intervista con VH1, Amy ha inoltre dichiarato, "Ho attraversato diverse difficoltà durante la composizione dell'album, e verso la fine, mi sono lasciata alle spalle quelle brutte situazioni. È stato veramente difficile. Bisogna veramente essere coraggiosi e forti. Dopo averlo fatto, mi sono sentita così incredibile. Per la prima volta mi sono sentita come se potessi scrivere una canzone basata sul fatto di quanto mi senta bene. Non l'avevo mai fatto prima[7]. Durante un'altra intervista con The Washington Post, Amy ha dichiarato:

«Quella canzone [...] è senza dubbio quella che mi rappresenta di più ora, il modo in cui mi sento. Se dovessimo parlare della "nuova me", quella canzone sarebbe perfetta ed è per questo che si trova alla fine dell'album. Bisogna attraversare queste situazioni e fare i cambiamenti necessari, starci e continuare, "Okay, l'ho fatto." Non è così facile. [...] Non mi sono trattenuta questa volta, e scrivere in quel modo mi ha fatto sentire veramente purificata, come se avessi avuto la possibilità di infrangere tutti i miei problemi piuttosto che sguazzarci in mezzo. Non si tratta più di tutte quelle volte che sono stata preoccupata, tormentata o triste, ma si tratta invece di esaminare meglio tutte queste situazioni e starne fuori. Mi fa sentire veramente bene cantare questa canzone ora.[5]»

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

"Good Enough" è una ballad al piano moderatamente lenta con tema felice[8]. Secondo gli spartiti pubblicati sul sito Musicnotes.com dalla Alfred Music Publishing, la canzone è impostata su un tempo comune di 4/4 ed eseguita un tempo moderatamente lento di 92 battiti al minuto[9]. "Good Enough" è stata scritta in chiave di Fa minore, mentre l'estensione vocale di Amy va dal Sol3 al Mi♭5[9]. La canzone contiene archi, pianoforte e voce come strumenti principali[10].

Il singolo[modifica | modifica wikitesto]

La pubblicazione del singolo fu programmata in Germania in versione basic e premium per il 14 dicembre 2007[11][12], ma la data non fu mai annunciata e il singolo non venne mai pubblicato.

Per la trasmissione alle radio furono create due versioni del singolo, una con l'intera introduzione orchestrale tagliata (la stessa versione del video) e un'altra ulteriormente accorciata tramite il taglio dell'ultima strofa.

  1. Good Enough (Radio edit) – 4:33
  2. Good Enough (Acoustic from Intl Live) – 4:30
  1. Good Enough (Radio edit) – 4:33
  2. Good Enough (Acoustic from Intl Live) – 4:30
  3. Your Star (Live from Tokyo) – 4:43
  4. Good Enough (Video)

Video musicale[modifica | modifica wikitesto]

Il video per la canzone è stato girato da Marc Webb e Rich Lee, per la DNA, tra l'11 giugno 2007 e il 14 giugno 2007 nella Vaci Ucta di Budapest, Ungheria[14][15]. Ricco di effetti speciali, il video vede come unica protagonista Amy Lee, la quale vaga per una casa in cui gli elementi a cui si avvicina vengono sottoposti misteriosamente ad un intenso calore e dunque prendono fuoco; presso la fine del video, il cantare della Lee sembra invocare la pioggia che spegne tutto il fuoco creatosi attorno a lei durante l'esecuzione della canzone. La lista degli elementi della casa prevede anche il pianoforte che viene suonato per gran parte del video. All'inizio della clip, la protagonista nasconde una fotografia sottoterra e molti fan hanno ipotizzato che nella foto potesse essere raffigurato Ben Moody, indicando così una metafora che indica il 'voltare pagina' della Lee. In realtà la foto non è di nessuno in particolare: infatti Amy Lee, quando la vede, esclama "Who is this guy?", cioè "Chi è questo ragazzo?".

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Crediti tratti dal libretto di The Open Door[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Note di copertina di The Open Door, Evanescence, Wind-up Records, 2006.
  2. ^ a b John Hood, Through the Open Door, in Miami New Times, Village Voice Media, Inc., 18 ottobre 2007, p. 2. URL consultato il 25 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2014).
  3. ^ Chris Harris, Amy Lee Says New Evanescence LP Has More Sensuality, MTV News. MTV Networks, 26 aprile 2006. URL consultato il 25 dicembre 2012.
  4. ^ Harris, Chris. Moss, Corey (additional reporting), Evanescence's Amy Lee Isn't Afraid Of Big Bad Wolf in 'Sober Clip, in MTV News, MTV Networks, 31 luglio 2006. URL consultato il 25 dicembre 2012.
  5. ^ a b Richard Harrington, Another 'Door' Opens for Amy Lee, in The Washington Post, The Washington Post Company, 6 ottobre 2006, p. 1 and 2. URL consultato il 25 dicembre 2012.
  6. ^ Amy Lee gets it off her chest, in The Sydney Morning Herald, Fairfax Media, 16 ottobre 2006, p. 2. URL consultato il 25 agosto 2012.
  7. ^ C Bottomley, Evanescence: Amy Lee Explains the New Songs, VH1. Viacom, 18 settembre 2006. URL consultato il 25 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2007).
  8. ^ Ed Thompson, Evanescence - The Open Door, su music.ign.com, IGN. News Corporation, 4 ottobre 2006. URL consultato il 25 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011).
  9. ^ a b Evanescence - Good Enough Sheet Music (Digital Download), su musicnotes.com, Musicnotes.com. Alfred Music Publishing. URL consultato il 25 dicembre 2012.
  10. ^ Evanescence - The Open Door (album review), Sputnikmusic, 24 settembre 2006. URL consultato il 25 dicembre 2012.
  11. ^ a b , Good Enough/Basic, su amazon.de, Amazon.de. URL consultato il 25 dicembre 2012.
  12. ^ a b Good Enough/Premium, su amazon.de. URL consultato il 25 dicembre 2012.
  13. ^ a b Il singolo è stato ritirato dal commercio prima che venisse pubblicato
  14. ^ Η επίσημη ανακοίνωση των Evanescence, MAD TV, 8 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2008).
  15. ^ BOOKED: Evanescence - Marc Webb & Rich Lee, directors, VideoStatic.com, 8 giugno 2007. URL consultato il 26 dicembre 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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