Glossina morsitans

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Glossina morsitans
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Diptera
Sottordine Brachycera
Coorte Cyclorrhapha
Sezione Schizophora
Sottosezione Calyptratae
Superfamiglia Hippoboscoidea
Famiglia Glossinidae
Genere Glossina
Specie G. morsitans
Nomenclatura binomiale
Glossina morsitans
Westwood, 1851

La Glossina morsitans Westwood, 1851, è una specie di insetti ematofagi, ditteri brachiceri della famiglia dei Glossinidae, indicati genericamente tra le mosche tse-tse (cui appartengono molte specie quali la Glossina palpalis), proprie delle regioni umide tropicali e subtropicali dell'Africa, note per provocare nell'essere umano la malattia del sonno.[1]

In particolare la Glossina morsitans è uno dei maggiori vettori del Trypanosoma brucei rhodesiense,[2] che ha come serbatoio sia gli animali selvatici (principalmente le antilopi), che quelli domestici, dove compiono parte del loro sviluppo prima di infettare l'uomo durante il loro pasto ematico.[3]

Come tutti i membri di questa famiglia, la G. morsitans si riproduce con una modalità inconsueta, detta viviparità adenotrofica: le uova sono trattenute all'interno del corpo della femmina, si schiudono e sono nutrite attraverso "ghiandole del latte" fino a quando le larve sviluppate sono pronte per impuparsi, processo che protegge maggiormente i nuovi nati dalla predazione nelle primissime fasi di vita.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Minelli 1992, p. 195.
  2. ^ (EN) Tsetse biology, systematics and distribution, techniques, su fao.org. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2021).
  3. ^ Corriere della Sera, dizionario della salute - Tripanosomiasi africana, su corriere.it. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  4. ^ Tipi speciali di riproduzione: ovoviviparità, viviparità, su zoropsis.wordpress.com, 17 agosto 2012. URL consultato il 2 ottobre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Minelli, Il grande dizionario illustrato degli animali, Edizioni primavera, 1992, ISBN 8809452445.

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