Giustino Sanchini

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Giustino Sanchini
vescovo della Chiesa cattolica
Iustitia et pax
 
Incarichi ricopertiVescovo di Fano (1916-1937)
 
Nato18 novembre 1860 a Cerreto
Ordinato presbitero1884
Nominato vescovo12 luglio 1909 da papa Pio X
Consacrato vescovo14 ottobre 1916 dal vescovo di Rimini Vincenzo Scozzoli
Deceduto23 febbraio 1937 (76 anni) a Fano
 

Giustino Sanchini (Cerreto, 18 novembre 1860Fano, 23 febbraio 1937) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Cerreto, frazione di Saludecio, nella diocesi di Rimini, il 18 novembre 1860. Iniziò gli studi presso il seminario di Rimini e li continuò a Roma, laureandosi in filosofia e in diritto.[1] Fu ordinato presbitero nel 1884 e per trentatré anni continuò le sue mansioni sacerdotali. Fu inoltre insegnante di diritto canonico e di teologia morale presso il seminario di Rimini, canonico della cattedrale e vicario generale della diocesi. Le sue attività nella diocesi riminese furono caratterizzate dall'opposizione al murrismo.[2]

Il 5 giugno 1916 papa Benedetto XV lo nominò vescovo di Fano e ricevette la consacrazione episcopale per l'imposizione delle mani del vescovo di Rimini Vincenzo Scozzoli, e dei vescovi coconsacranti Luigi Ferri e Fabio Berdini, il 14 ottobre dello stesso anno a Rimini. Fece l'ingresso solenne nella diocesi fanese l'11 febbraio 1917.

Creò nuove parrocchie e curò la costruzione delle relative chiese sparse in tutta la diocesi, visto l'aumento demografico registrato in alcune zone.[1] Fu sua l'idea di mettere i sacerdoti orionini a servizio dell'orfanotrofio che fondò don Gentili. Diede vita al Bollettino Ufficiale della Diocesi.[1] Nel 1925 concedette l'eremo di Monte Giove ai padri camaldolesi provenienti dalla Toscana.[1] Dal 1927 al 1931 fu anche amministratore apostolico della diocesi di Fossombrone.[1] Nel 1928 intervenne al Concilio plenario piceno svoltosi a Loreto. Papa Pio XI lo nominò assistente al soglio pontificio e conte. Fu inoltre prelato domestico di Sua Santità e commissario vescovile per la disciplina presso il Pontificio seminario marchigiano.

Morì il 23 febbraio 1937 a Fano. Il giorno del suo funerale la Schola Cantorum del seminario regionale cantò su musica scelta dal maestro don Igino Tonelli.[1] Fu sepolto nella chiesa di san Cristoforo, i cui lavori di costruzione furono seguiti dallo stesso vescovo quando era ancora in vita.[1]

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Giuseppe Ceccarelli, Ordine cronologico dei Vescovi della Diocesi di Fano, in Vescovi delle Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola. Cronotassi, Fano, Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, 2005, p. 50, SBN IT\ICCU\URB\0528693. URL consultato l'11 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2021).
  2. ^ M. Casella, La crisi modernista a Perugia. Clero e seminario al tempo di Pio X, Edizioni Scientifiche Italiane, 1998, p. 659, ISBN 9788881145706

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Fano Successore
Vincenzo Franceschini 5 giugno 1916 – 24 febbraio 1937 Vincenzo Del Signore
Controllo di autoritàVIAF (EN90210419 · ISNI (EN0000 0004 1966 7825 · SBN CUBV139720 · BAV 495/86924