Giuseppe Steiner (politico)

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Giuseppe Steiner

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXVIII, XXIX, XXX[1]
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPNF
Titolo di studiolaurea
Professioneavvocato

Giuseppe Steiner (Urbino, 4 agosto 1898[1]Torino, 1964[2]) è stato un politico, scrittore e avvocato italiano.

Deputato del Regno D'Italia[3] e sostenitore del movimento futurista[4] di Filippo Tommaso Marinetti, aderì al Fascismo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un preside di Liceo, si trasferì dalla natìa Urbino a Piacenza a seguito del padre[5]. Si arruolò diciottenne per combattere nella Prima Guerra Mondiale, inquadrato negli Arditi, venendo gravemente ferito sul Piave e poi decorato[5]; al termine del conflitto divenne il principale esponente piacentino del neonato Partito Futurista, e pubblicò due volumi, La chitarra del fante (1920)[6] e Stati d'animo disegnati (1923)[2]. Passato tra le file del Partito Nazionale Fascista, partecipò personalmente alla Marcia su Roma[5].

Personaggio di spicco del fascismo piacentino, ottenne incarichi anche a livello sportivo come presidente (1926-1927)[7] e poi commissario straordinario[8] (1928) del Piacenza Foot-ball Club. A seguito delle elezioni del 1929 entrò a far parte della Camera dei deputati del Regno d'Italia, conservando il seggio per due legislature[1]; nella primavera del 1932 fu al centro di una discussa operazione di fusione bancaria, a causa della quale nel giro di pochi mesi misteriosamente fallirono quattro istituti bancari piacentini[9].

Con lo scioglimento della Camera e la sua sostituzione con la Camera dei fasci e delle corporazioni fece parte della XXX legislatura del Regno d'Italia come consigliere per la corporazione dell'abbigliamento[10].

Rimasto tra le file del fascismo anche dopo la caduta di Benito Mussolini e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, il 2 marzo 1944 fu nominato dallo stesso Mussolini Commissario per la gestione del patrimonio privato dell’ex casa regnante e dei principi dei rami collaterali[11]. Nel febbraio 1950 la Corte di Assise di Milano aprì un processo a suo carico con l'accusa di peculato, per aver sottratto e illecitamente venduto il discusso Tesoro dei Savoia durante il suo incarico. Il processo si concluse con un nulla di fatto in quanto il legali di Steiner fecero appello all'Amnistia Togliatti[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Giuseppe Steiner, su storia.camera.it.
  2. ^ a b Stati d'animo disegnati, su Arengario.it. URL consultato il 27 settembre 2022.
  3. ^ Camera Dei Deputati, su dati.camera.it.
  4. ^ L'Italia Futurista - Futurismus, su futurismus.khi.fi.it. URL consultato il 26 settembre 2022.
  5. ^ a b c Convegno Marcia su Roma [collegamento interrotto], su Istitutostoricopiacenza.it.
  6. ^ La chitarra del fante, su Arengario.it. URL consultato il 27 settembre 2022.
  7. ^ Davide Solenghi e Massimo Farina, Enciclopedia biancorossa, GEO Edizioni, 2020, p. 39.
  8. ^ Ente Sportivo Prov. Fascista del Piacenza Foot-ball-Club, in La Scure, 7 luglio 1928, p. 2.
  9. ^ Correva l'anno 1932: falliscono quattro banche a Piacenza colpite dalla bufera monetaria, su IlPiacenza. URL consultato il 26 settembre 2022.
  10. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, anno 80, n.60, 11 marzo 1939
  11. ^ La Collezione Reale e il suo completamento nel 1983, su bdnonline.numismaticadellostato.it.
  12. ^ IL TESORO SABAUDO ?' FINI' DAL RIGATTIERE, su www.storiologia.it. URL consultato il 27 settembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN36852480 · ISNI (EN0000 0000 4893 3425 · LCCN (ENnr2002010148 · GND (DE134240235 · J9U (ENHE987011046064205171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2002010148