Giunta Rivoluzionaria di Governo di El Salvador

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El Salvador
Motto: "Dios, Unión, Libertad"
("Dio, Unità, Libertà")
El Salvador - Localizzazione
El Salvador - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoGiunta Rivoluzionaria di Governo di El Salvador
Nome ufficialeJunta Revolucionaria de Gobierno
Lingue ufficialispagnolo
InnoHimno Nacional de El Salvador
CapitaleSan Salvador
Politica
Forma di governoDittatura militare
Presidenti della Giunta Rivoluzionaria di Governo
Nascita15 ottobre 1979
CausaColpo di Stato in El Salvador del 1979
Fine2 maggio 1982
CausaTransizione verso la democrazia
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAmerica centrale
Economia
ValutaColón salvadoregno
Evoluzione storica
Preceduto da El Salvador
Succeduto da El Salvador

La Giunta Rivoluzionaria di Governo di El Salvador (in spagnolo: Junta Revolucionaria de Gobierno, JRG) era il nome delle tre consecutive dittature militari che controllarono El Salvador tra il 15 ottobre 1979 e il 2 maggio 1982.

La prima giunta, in carica dal 1979 al 1980, consisteva di due colonnelli, Adolfo Arnoldo Majano Ramos e Jaime Abdul Gutiérrez Avendaño, ed era composta anche da tre civili, Guillermo Manuel Ungo, Mario Antonio Andino e Román Mayorga Quirós. La seconda giunta, in carica dal gennaio al dicembre 1980, consisteva di Majano Ramos,Gutiérrez Avendaño, José Antonio Morales Ehrlich, Héctor Dada Hirezi e José Ramón Ávalos Navarrete. L'ultima giunta, in carica dal 1980 al 1982, consisteva del colonnello Gutiérrez Avendaño, Morales Ehrlich, Ávalos Navarrete e José Napoleón Duarte che era il presidente della giunta.

La Giunta Rivoluzionaria di Governo si rese responsabile di numerose violazioni dei diritti umani commesse nel paese durante la sua durata.

Sfondo e Colpo di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Il Partito di Conciliazione Nazionale (PCN) che governò El Salvador dal 1962 al 1979 aveva istituito un effettivo sistema monopartitico.[1] Il PCN aveva supporto diplomatico da parte degli Stati Uniti e la CIA addestrava e riforniva le forze armate salvadoregne.[2] Il partito manteneva il controllo del paese attraverso elezioni fraudolente, intimidazioni politiche e con il supporto del terrorismo di stato contro i civili e i gruppi di sinistra.[3][4][5]

Nel marzo 1979, il presidente Carlos Humberto Romero inviò i militari a schiacciare delle proteste e degli attacchi al suo governo per prevenire l'inizio di una rivoluzione in El Salvador, similmente a quanto avvenuto in Nicaragua con l'inizio di una rivoluzione l'anno precedente.[6] L'avvenuta deposizione del presidente nicaraguense Anastasio Somoza Debayle nel settembre 1979 spinse diversi ufficiali dell'esercito salvadoregno a deporre Romero e a sostituirlo con un governo forte in grado di prevenire una rivoluzione.[7] I militari ottennero il supporto statunitense e si organizzarono sotto la guida dei colonnelli Adolfo Arnoldo Majano Ramos e Jaime Abdul Gutiérrez Avendaño.[8]

I militari scatenarono un colpo di stato il 15 ottobre 1979 e forzarono Romero a dimettersi e a recarsi in esilio.[9] Diversi ufficiali di alto grado rimasti fedeli al presidente, come il ministro della difesa nazionale e il direttore della guardia nazionale furono costretti a loro volta alle dimissioni e all'esilio.[10][11] Il golpe è a volte indicato nelle fonti come l'inizio della Guerra civile di El Salvador.[12]

Violazioni dei diritti umani[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1979 al 1982, la giunta militare commise numerose violazioni dei diritti umani e crimini di guerra. Numerose squadre della morte e paramilitari formati dai soldati della giunta e dagli ufficiali attaccarono i militanti di sinistra e i civili.[13][14] Dato che le squadre della morte erano formate dai soldati dell'esercito salvadoregno ed erano sostenute e armate dagli Stati Uniti, gli Stati Uniti in questo modo stavano indirettamente supportando le squadre della morte.

Il più noto battaglione addestrato dagli Stati Uniti era il Battaglione Atlacatl.[15] Il battaglione commise due dei più sanguinosi massacri durante la guerra civile. Il Massacro di El Calabozo e il Massacro di El Mozote.[16][17][18] Nel frattempo, il distaccamento n°1 della guardia nazionale salvadoregna e altri paramilitari che erano formalmente parte di Orden commisero il Massacro del Fiume Sumpul sul confine con l'Honduras.[19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Presidentes de El Salvador 1931-2004, 28 febbraio 2009. URL consultato il 18 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
  2. ^ Beverley, John (1982). "El Salvador". Social Text. Duke University Press (5): 55–72. doi:10.2307/466334. JSTOR 466334.
  3. ^ Herman, Edward S.; Brodhead, Frank (1984). Demonstration elections: U.S.-staged elections in the Dominican Republic, Vietnam, and El Salvador. Boston: South End Press. p. 94.
  4. ^ Popkin, Margaret (2000). "Peace without Justice: Obstacles to Building the Rule of Law in El Salvador". 44 (1). Pennsylvania State University Press: 26–48.
  5. ^ Stanley, William (1996). The Protection Racket State Elite Politics, Military Extortion, and Civil War in El Salvador. Temple University Press. pp. 107–132. JSTOR j.ctt14bswcg.
  6. ^ (ES) Presidentes de El Salvador- Primera Junta Revolucionaria de Gobierno, 2 marzo 2009. URL consultato il 18 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2009).
  7. ^ (EN) El Salvador- THE REFORMIST COUP OF 1979.
  8. ^ Gleijeses, Piero (1983). "The Case for Power Sharing in El Salvador". Foreign Affairs. Council on Foreign Relations. 61 (5): 1048–1063. doi:10.2307/20041635. JSTOR 20041635.
  9. ^ Pastor, Robert (1984). "Continuity and Change in U.S. Foreign Policy: Carter and Reagan on El Salvador". Journal of Policy Analysis and Management. Association for Public Policy Analysis and Management. 3 (2): 170–190. doi:10.1002/pam.4050030202. JSTOR 3323931.
  10. ^ (ES) La Junta Militar salvadoreña decreta el estado de sitio, 17 ottobre 1979. URL consultato il 18 settembre 2020.
  11. ^ (ES) EXMINISTROS DE DEFENSA (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2020).
  12. ^ Wood, Elizabeth (2003). Insurgent Collective Action and Civil War in El Salvador. Cambridge: Cambridge University Press. p. 22.
  13. ^ Arnson, Cynthia J (2000). Campbell, Bruce B.; Brenner, Arthur D. (eds.). "Window on the Past: A Declassified History of Death Squads in El Salvador". Death Squads in Global Perspective: Murder with Deniability. Palgrave Macmillan, New York: 85–124. doi:10.1057/9780230108141_4. ISBN 9781403960948.
  14. ^ (EN) "Recent Political Violence in El Salvador, Report of the Select Committee on Intelligence United States Senate" (PDF). (PDF), 5 ottobre 1984. URL consultato il 18 settembre 2020.
  15. ^ (EN) Notorious Salvadoran Battalion Is Disbanded : Military: U.S.-trained Atlacatl unit was famed for battle prowess but was also implicated in atrocities., 9 dicembre 1992. URL consultato il 18 settembre 2020.
  16. ^ (EN) O.A.S. to Reopen Inquiry Into Massacre in El Salvador in 1981, 8 marzo 2005. URL consultato il 18 settembre 2020.
  17. ^
  18. ^ (ES) La masacre que quedó impune en El Salvador.
  19. ^ (ES) La masacre del Sumpul (1980) Fuente: La masacre del Sumpul (1980) https://chalatenango.sv/masacre-del-sumpul-1980, 16 novembre 2015. URL consultato il 18 settembre 2020.
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