Giovanni di Carignano

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Portolano di Giovanni da Carignano, realizzata all'inizio del XIV secolo.

Giovanni di Carignano (Genova, 1250 circa – Genova, 1330) è stato un presbitero e cartografo italiano.

Rettore della parrocchia di San Marco al Molo, nei pressi del porto di Genova, è noto soprattutto nella storia della cartografia, avendo realizzato e firmato una carta geografica che rappresenta le coste del Mediterraneo e le zone circostanti: il Baltico, l'Asia e l'Africa.

Il nome "di Carignano" deriva dal quartiere urbano di Carignano, dove nacque.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non si hanno molte notizie sulla sua vita. Un documento dell'archivio diocesano certifica, a partire dal 9 giugno 1291, l'assunzione del ruolo da parte di Giovanni da Carignano (da intendersi come la collina boscosa poco fuori dalle mura di Porta Soprana a Genova: oggi quartiere urbano di Carignano), figlio di Mauro. Il latino del testo medievale non consente di stabilire con certezza se debba intendersi Mauro anche come cognome della famiglia (da altri documenti apprendiamo i nomi di almeno due fratelli: il notaio, Giacomo e il medico, Ansaldo); come tale, ad esempio, nel Dizionario Biografico degli Italiani (G. Galliano). Altri due documenti notarili permettono di stabilire che era ancora in vita il primo settembre del 1329, ma era già morto il 6 maggio 1330 (Revelli, pp. 450–452). Il secondo documento consente di collocare la famiglia di Giovanni nei ceti più benestanti, dato che uno dei fratelli esercita la professione di notaio («notarium») e l'altro quella di medico («fixicus»): l'atto si riferisce a Giovanni come «Iohannis de Mauro rectoris ecclesiae Sancti Marci de Modulo».

Contemporaneo di un altro famoso cartografo genovese, Petrus Vesconte (il quale era in contatto con il veneziano Marino Sanudo): entrambi firmavano le proprie mappe, modificando la tradizione all'anonimato diffusa fino ad allora. La firma di Giovanni si trova in corrispondenza del mar Baltico: «Presbiter Joannes Rector sancti Marci de portu Janue me fecit» (il prete Giovanni, rettore di san Marco al molo in Genova, mi realizzò).

La caratteristica più significativa, al di là delle innovazioni grafiche e matematiche (su cui gli studi del Duken, 1988 e del Gaspar, 2008), risiede nell'approccio rispetto alle fonti: non soltanto mercanti genovesi (come quelli provenienti da Sigilmassa nel Marocco interno), ma anche ambasciatori ed emissari, giunti a Genova anche solo come tappa di transito. La posizione della chiesa di san Marco in prossimità del molo era congeniale alla raccolta delle informazioni; risulta che Giovanni abbia incontrato nel 1303 una delegazione tartara oppure armena, e tre anni dopo una delegazione di ambasciatori etiopici mandata ad Avignone dal negus Wedem Arad: pare che, forse per influenza delle notizie ricevute sulla presenza di comunità cristiane in Abissinia, Giovanni da Carignano sia stato il primo autore europeo a collocare in Africa (anziché in Asia) il leggendario Regno del Prete Gianni. Inoltre, risulta che abbia compiuto personalmente almeno un viaggio nel Mediterraneo: dal 16 aprile al 19 novembre 1316, in Sicilia.

Un documento del 1314 lo vede in contrasto con l'arcivescovo di Genova, Porchetto Spinola, il quale non gradiva che Giovanni in quanto rettore di san Marco permettesse ai mercanti di adoperare i locali pagando un affitto, o che tenesse in detti locali materiale per la navigazione, tra cui vele, timoni e via dicendo: la vertenza venne pacificata da un intervento della Curia pontificia, favorevole al proseguimento delle attività dell'intraprendente Giovanni (FERRO, p. 31). Da altri documenti risulta che sia Giovanni, sia Porchetto Spinola imprestavano denaro ai mercanti, con gli interessi (Revelli, 1937).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • L'opera cartografica grazie alla quale si deve la sua fama è una carta nautica (carta-portolano) che supera i tradizionali confini delle mappe analoghe proponendosi come descrizione di tutta l'ecumene conosciuta, compreso Baltico, Asia ed Africa. L'importante documento non è più consultabile, essendo stato distrutto nel 1943 durante un bombardamento a Napoli dove era esposto: precedentemente era stato conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Sono disponibili alcune riproduzioni fotografiche, purtroppo datate e di qualità insoddisfacente.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • ALMAGIÀ Roberto, Intorno alla più antica cartografia nautica catalana, in “"Bollettino della Società Geografica Italiana”, volume 81, 1945, pp. 20–27, p. 25.
  • ASTENGO Corradino, La cartografia nautica medievale. Problemi vecchi e nuove ricerche, in Mundus Novus, Genova, 2007, pp. 211–224.
  • ASTENGO Corradino, Elenco di carte ed atlanti nautici medievali di autore genovese, in “Annali di ricerche e studi di geografia”, XLVI (1990), pp. 4 s.
  • ASTENGO Corradino, Giovanni da Carignano, in Cartografi in Liguria (secoli XIV-XIX), Dizionario Storico dei Cartografi Italiani, a cura di M. Quaini e L. Rossi, Genova, Brigati, 2007, p. 45.
  • CAMPBELL Tony, "Portolan Charts from the Late Thirteenth Century to 1500," in The History of Cartography, volume one, Cartography in Prehistoric, Ancient, and Medieval Europe and the Mediterranean, edited by J.B. Harley and David Woodward. Chicago: University of Chicago Press, 1987, pp. 371–463, in particolare pp. 404–407.
  • CAPACCI Alberto, La toponomastica nella cartografia nautica di tipo medievale, Genova, Brigati, 1994
  • CARACI Giuseppe, Cimeli cartografici sconosciuti esistenti a Firenze – VII – VIII – IX, in “La Bibliofilia”, 1927, p. 50.
  • CARACI Giuseppe, Segni e colori degli spazi medievali. Italiani e catalani nella primitiva cartografia nautica medievale, a cura di Ilaria Luzzana Caraci, Reggio Emilia, Diabasis, 1993, pp. 46–58.
  • DE ANNA Luigi, Conoscenza e immagine della Finlandia e del Settentrione nella cultura classico-medievale, in "Annales Universitatis Turkuensis", serie B, tomo 180, Turku 1988, in particolare pp. 327–333.
  • DESIMONI Cornelio, Elenco di carte ed atlanti nautici di autore genovese oppure in Genova fatti o conservati, "Giornale Ligustico", II, 1875, pp. 41–71, in particolare pp. 44–45.
  • Due mondi a confronto 1492-1728: Cristoforo Colombo e l'apertura degli spazi, a cura di Giuseppe Cavallo, Roma, IPZS, 1992, 2 vv.
  • DUKEN A. J., Die mathematische Rekonstruktion der Portolankarte des Giovanni Carignano (ca. 1310). Bückeburg 1984, parzialmente rielaborato in DUKEN, A. J.: Reconstruction of the portolan chart of G. Carignano (c. 1310), in: Imago Mundi, Vol 40 (1988), pp. 86–95.
  • EDSON Evelyn, e SAVAGE SMITH, Emily, Medieval Views of the Cosmos, Oxford, The Bodleian Library, 2004.
  • EDSON Evelyn, Mapping Time and Space: How Medieval Mapmakers viewed their World, Londra, British Library, 1997.
  • FERRO Gaetano, La tradizione cartografica genovese e Cristoforo Colombo, in Nuova Raccolta Colombiana, a cura di P.E. Taviani, XIII, Roma 1992, pp. 30–34
  • GALLIANO Graziella, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, IPZS, ad vocem (alla lettera M come “Mauro, Giovanni di Mauro da Carignano”).
  • GALLIANO Graziella, Le vie del Sudan, in Caraci Le Americhe annunciate. Viaggi ed esplorazioni liguri prima di Colombo, a cura di I. Luzzana Caraci, Reggio Emilia 1991, pp. 133 s
  • GASPAR Joaquim Alves: Dead reckoning and magnetic declination: unveiling the mystery of portolan charts. e-Perimetron, Vol.3, No.4, 2008 [191-203], www.e-perimetron.org
  • GAUTIER DALCHÉ Patrick, Carte marine et portulan au XIIe siècle. Le Liber de existencia rivieriarum et forma maris nostri Mediterranei, Pise, circa 1200, Roma, École Française de Rome, 1995, p. 10, p. 26 e p. 36.
  • NANSEN Fridtjof, In Northern Mists; Arctic Exploration in Early Times, trans. Arthur G. Chater, New York, 1911, vol. 2, p. 221 e p. 235.
  • NORDENSKIÖLD Adolf Erik von: Facsimile-atlas to the early history of cartography: with reproductions of the most important maps printed in the XV and XVI centuries, Stockholm 1889.
  • NORDENSKIÖLD Adolf Erik von: Periplus: an essay on the early history of charts and sailing-directions; with numerous reprod. of old charts and maps, Stockholm 1897
  • PUJADES I BATALLER Ramon J.: Les cartes portolanes: la representaciò medieval d'una mar solcada [With an English version of the text entitled, 'Portolan charts: the medieval representation of a ploughed sea', pp. 401–526]. (Barcelona: Institut Cartogràfic de Catalunya; Institut d'Estudis Catalans; Institut Europeu de la Mediterrània; Lunwerg, 2007).
  • REVELLI Paolo, Cristoforo Colombo e la scuola cartografica genovese, Genova, CNR (Stabilimenti Italiani Arti Grafiche), 1937.
  • Silverberg, Robert The Realm of Prester John (Athens: Ohio University Press, 1972), pp. 164–165. ISBN 0-8214-1138-1.
  • UZIELLI Gustavo e AMAT DI SAN FILIPPO Pietro, Studi biografici e bibliografici sulla storia della geografia in Italia, vol. II: Mappamondi, carte nautiche, portolani ed altri monumenti cartografici specialmente italiani dei secoli XIII-XVII, Roma, Società Geografica Italiana, 1888, pp. 49–50 (scheda numero 9).

Una riproduzione (non molto nitida) della mappa di Giovanni da Carignano, perduta durante la Guerra nel 1943, si può trovare in: ONGANIA, Ferdinando, Raccolta di mappamondi e carte nautiche dal XIII al SVI secolo, Venezia, 1875-1882, numero 3; NORDENSKIÖLD, Adolf Erik von: Periplus: an essay on the early history of charts and sailing-directions; with numerous reprod. of old charts and maps, Stockholm 1897, tavola V nota 14.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]