Giovanni Carlo Coppola

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Giovanni Carlo Coppola
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Muro Lucano
 
Nato1599 a Gallipoli
Nominato vescovo1643 da papa Urbano VIII
Deceduto1652 a Muro Lucano
 

Giovanni Carlo Coppola (Gallipoli, 1599Muro Lucano, 1652) è stato un vescovo cattolico, poeta, abate e letterato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frontespizio dell'opera del Coppola (Il cosmo o vero l'Italia trionfante)

Nacque da nobile famiglia, figlio di Leonardo Coppola e della nobildonna Giovanna Pepe. Il giovane Carlo manifestò una precoce vocazione verso la vita ecclesiastica e la vita poetica: frequentò infatti i monaci francescani e domenicani nella sua città natale grazie ai quali imparò il latino e il greco, oltre che ad essere indirizzato verso la materia filosofico-teologica. Nei salotti della città tenne subito dei discorsi, ma in ciò fu ostacolato dal padre; per questo motivo Carlo lasciò Gallipoli e si recò nella capitale del Regno Napoli. Tuttavia i problemi nella Napoli del 1700 non erano pochi: sui 200.000 abitanti circa i nove decimi della popolazione erano plebei, affamati, mendicanti e senzatetto. Il Coppola sarà destinato ad avere una grande fama: tutta la città oramai ne parlava, fino al giorno in cui il viceré-mecenate, duca d'Ossuna, lo invitò a Corte a tenere un'Accademia di poesia estemporanea. Il giovane presbitero rispose a tutte le domande che gli furono poste dagli invitati con una certa sponteneità e naturalezza che tutti lo esaltarono ed elogiarono con applausi. Quando Tommaso Campanella, nel 1634 fu costretto ad abbandonare Roma e a rifugiarsi a Parigi, accolto da Luigi XIII e dal cardinale Richelieu, il Coppola si trasferì a Firenze presso la corte del granduca di Toscana, Ferdinando II. Nel 1635 pubblicò il suo capolavoro "Maria Concetta", un poema sacro in venti canti che valse all'autore il titolo, da parte di Urbano VIII di "Tasso sacro". L'opera, in un'epoca così difficile come il Settecento in cui predominava la Chiesa con il Sant'Uffizio e il Tribunale dell'Inquisizione, non fu ben accettata e fu censurata; consapevole degli errori commessi Coppola ne fece una revisione radicale nel 1648. Ferdinando II, estasiato dalla musicalità dei suoi versi, lo volle come suo poeta di corte e lo ospitò nel Palazzo Pitti in Firenze. In occasione del matrimonio di Ferdinando con Vittoria della Rovere, l'abate compose un'opera dal titolo "Le nozze degli dei" firmandosi così "Humilis et obligatiss. servitore Gio. Carlo Coppola". Sebbene ricevette numerosissimi onori e privilegi non era assolutamente soddisfatto della vita di corte poiché voleva lasciare spazio alla vocazione ecclesiastica diffondendo il verbo di Dio. Il cardinale Brancaccio lo nominò così arciprete della collegiata di S. Michele Arcangelo di Terlizzi.

Nomina a vescovo[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 maggio 1643, Urbano VIII lo nominò vescovo di Muro Lucano; nel 1645 convocò un sinodo diocesano per affrontare i problemi della povera diocesi: avviò un processo di adeguamento al Concilio di Trento di Paolo III. Rimase allibito non appena venne a sapere che tutto il territorio diocesano era abitato da gente contadina che, vivendo nell'ignoranza, bestemmiava, applicava la vendetta privata con la pratica dell'omicidio, venerava divinità agresti e un culto misterico della natura: tutto ciò egli condannò aspramente nel capitolo "De sortilegiis et maleficiis". In questo clima astruso pubblicò "Il Cosmo overo L'Italia trionfante". Morì nel 1652 a Muro Lucano.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Galileo Galilei, Opere (ed. nazionale), XVII, p. 24; XX, p. 42-1;
  • G. Paganino, Chartae palantes..., Florentiae 1638, pp. 147–53
  • F. Ughelli, Italia sacra, VI, Romae 1659, p. 1042;
  • N. Toppi, Biblioteca napoletana, Napoli 1678, p. 142;
  • L. Nicodemo, Addizioni copiose... alla Biblioteca napoletana del dottor N. Toppi, Napoli 1683, pp. 120–122; L. Tasselli, Antichità di Leuca, Lecce 1693, pp. 517, 533;
  • Francesco Saverio Quadrio, Della storia, e della ragione d'ogni poesia, III, 2, Milano 1744, p. 465;
  • D. Moreni, Bibl. storico ragionata della Toscana, Firenze 1805, I, p. 293; IX, p. 264;
  • G. B. de Tomasi di Gallipoli, in Biografia degli uomini ill. dei Regno di Napoli, V, Napoli 1818, s. v.;
  • L. Cicognara, Catalogo ragionato dei libri d'arte e d'antichità posseduti dal Conte Cicognara, I, Pisa 1821, p. 247;
  • B. Ravenna, Memorie istor. della Città di Gallipoli, Napoli 1836, pp. 538–540;
  • Camillo Minieri Riccio, Memorie stor. degli scrittori nati nel Regno di Napoli, Napoli 1844, pp. 105–106;
  • Angelo Solerti, Musica ballo e drammatica alla corte medicea dal 1600 al 1637. Firenze 1905, pp. 197–201;
  • F. F. Guerrieri, Galileo Galilei e il poeta gallipolino G. C., in Apulia, II (1911), pp. 220–225;
  • C. Molinari, Le Nozze degli Dei, Roma 1968, pp. 176–78 e figg. 62 ss.;
  • G. Valente, Giovanni Carlo Coppola (1599-1652). Poeta cesareo, arciprete prelato di Terlizzi, vescovo di Muro Lucano, in AA.VV., Studi in onore di mons. Antonio Bello, pp. 109–165, Molfetta 1992.
  • Il luogo teatrale a Firenze (catal .), Firenze 1975, pp. 51, 139-143.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Muro Lucano Successore
Clemente Confetto 1643 - 1652 Ascanio Ugolini
Controllo di autoritàVIAF (EN61957839 · ISNI (EN0000 0001 1656 1046 · SBN TO0V208553 · BAV 495/187441 · CERL cnp00342355 · LCCN (ENn97864561 · GND (DE103132163 · BNF (FRcb10711321m (data)