Giovanni Cadolini

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Giovanni Cadolini
Giovanni Cadolini nel 1866, comandante del 4º Reggimento Volontari Italiani

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXII, XXIII, XXIV
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaVIII, IX, X, XI, XII, XVI, XVII, XVIII, XIX
CircoscrizionePescarolo ed Uniti, Ortona, Cremona, Casalmaggiore
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoEstrema sinistra, Sinistra storica, Terzo partito, Destra storica
Titolo di studioLaurea in Ingegneria
UniversitàUniversità di Pavia e Università degli Studi di Genova
ProfessioneIngegnere
Giovanni Cadolini
NascitaCremona, 24 ottobre 1830
MorteRoma, 8 giugno 1917
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armata Regia Armata Sarda
Bandiera dell'Italia Regio Esercito
ArmaEsercito
CorpoCacciatori delle Alpi, Volontari Italiani
Anni di servizio1859 - 1866
GradoTenente colonnello
GuerrePrima guerra d'indipendenza italiana
Seconda guerra d'indipendenza italiana
Terza guerra d'indipendenza italiana
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Giovanni Cadolini (Cremona, 24 ottobre 1830Roma, 8 giugno 1917) è stato un patriota e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

lapide con busto nel palazzo comunale di Cremona

A soli 17 anni d'età abbandono la famiglia per seguire i suoi ideali rivoluzionari. Nel 1848 si arruolò nei Corpi Volontari Lombardi e combatté nella colonna cremonese di Gaetano Tibaldi in Trentino; nel 1849 fu dapprima nella Guardia civica di Firenze che contribuì ad abbattere il Granducato di Toscana e poi a Roma con Giacomo Medici. Qui, si comportò valorosamente nella disperata difesa del Vascello e del bastione del Casino Barberini ove cadde ferito ad un braccio.

Ritornato nella nativa Cremona, proseguì gli studi che perfezionò poi alle università di Pavia e Genova laureandosi in Ingegneria. Nel 1852 per il suo attivismo politico fu arrestato dalla polizia austriaca, ma, riuscito a fuggire, riparò a Genova, dove continuò a cospirare contro l'Austria.

Nel 1859, come sottotenente nel reggimento di Giacomo Medici, combatté nei Cacciatori delle Alpi, distinguendosi nello scontro di San Fermo. Nel 1860 partecipò alla campagna meridionale sempre con la spedizione Medici, guadagnandosi i gradi di capitano e poi di maggiore dopo la battaglia del Volturno e l'assedio di Capua.

Nel 1862 fu alla giornata dell'Aspromonte al seguito di Giuseppe Garibaldi.

Nel 1866, come tenente colonnello, fu posto al comando del 4º reggimento del Corpo Volontari Italiani e spedito da Garibaldi alla difesa della Val Camonica minacciata dagli austriaci. Fu decorato della croce di ufficiale dell'Ordine militare di Savoiaper la lodevole condotta con la quale ha retto il reggimento affidato al suo comando, per l'ordine osservato nella difficile marcia attraverso la Val Camonica e le disposizioni prese per occupare il passo della Croce Domini pella quale gli austriaci discendendo da Campolaro ed Astrio tentavano tagliare la ritirata al corpo operante in Vezza”.

A guerra finita Cadolini fu aspramente criticato, tra l'altro anche da Garibaldi, per la condotta della sua truppa che dopo la sconfitta nella battaglia di Vezza d'Oglio rimase inoperosa al Lago di Campo senza che i "fucilieri rossi" vedessero mai il nemico.[senza fonte]

Nel 1867 operò a Roma nell'imminenza dell'invasione garibaldina ma, deluso dall'incertezza dei romani, non volle in seguito unirsi alle camicie rosse che invasero lo Stato del Papa dall'esterno.

Chiusa la sua parentesi militare, Cadolini si gettò nella vita politica: fu deputato per 9 legislature, ministro delle Finanze nel 1892 e senatore dal 1902. Morì a Roma nel 1917.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza (4 barrette) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Diverse le pubblicazioni, tra queste:

  • Memorie del Risorgimento dal 1848 al 1862, Milano 1911.
  • Garibaldi e l'arte della guerra, Roma 1902.
  • Il quarto reggimento dei Volontari ed il Corpo di Operazioni in Valcamonica nella Campagna del 1866, tipografia del Diritto, Firenze 1867.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rinaldo Caddeo, Giovanni Cadolini. In: Epistolario di Carlo Cattaneo. Gaspero Barbèra Editore, Firenze 1949, pp. 128, 147, 151, 443.
  • Corpo dei Volontari Italiani (Garibaldi), Fatti d'armi di Valsabbia e Tirolo, 1867.
  • Gualtiero Castellini, Pagine garibaldine (1848-1866). Dalle Memorie del Magg. Nicostrato Castellini, Torino, Ed. Fratelli Bocca, 1909.
  • Bruno Di Porto, CADOLINI, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 16, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1973. URL consultato il 28 luglio 2017. Modifica su Wikidata
  • Ugo Zaniboni Ferino, Bezzecca 1866. La campagna garibaldina dall'Adda al Garda, Trento 1966.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN90229579 · ISNI (EN0000 0000 7891 4081 · SBN LO1V132695 · LCCN (ENno97012815 · CONOR.SI (SL248034915 · WorldCat Identities (ENlccn-no97012815