Giovanni Battista Venturi

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Giovanni Battista Venturi

Giovanni Battista Venturi (Bibbiano, 11 settembre 1746Reggio Emilia, 10 settembre 1822) è stato un fisico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discepolo di Lazzaro Spallanzani e Bonaventura Corti, viene ordinato sacerdote nel 1769, anno in cui viene chiamato ad insegnare logica e metafisica ed elementi matematici parte prima presso l'Università di Reggio Emilia.

Nel 1774 passa ad impartire gli stessi insegnamenti all'Università di Modena, dove dal 1776 insegna anche fisica generale[1]. Nel 1786, dopo aver lasciato gli elementi matematici, assume la cattedra di fisica particolare e sperimentale, che comprende anche le attività del "teatro fisico", cioè il laboratorio, dell’Università. Come funzionario del Ducato di Modena e Reggio, lo scienziato reggiano ricopre anche, fra 1780 e 1796, le cariche di ingegnere e matematico ducale e verificatore della zecca.

Nel 1796 è a Parigi, come segretario della legazione incaricata di trattare con il Direttorio le condizioni della resa di Modena all'Armata d'Italia. Nella capitale transalpina redige una delle sue opere più importanti, le Ricerche sperimentali sul principio della trasmissione laterale entro i fluidi applicata alla spiegazione dei diversi fenomeni idraulici. Sempre a Parigi, dove si trattiene fino al 1797, Venturi esamina i codici di Leonardo da Vinci, pubblicandone e commentandone alcuni estratti nel saggio Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci (Paris, 1797), nel quale per primo mette in evidenza la componente scientifica e tecnologica dell'opera leonardesca.

Rientrato in Italia nell’ottobre 1797, Venturi ricopre le cariche di membro del Corpo legislativo della Repubblica Cisalpina (9 novembre 1797-14 agosto 1798) e di agente diplomatico della stessa repubblica presso la Confederazione elvetica (1801-1813). In Svizzera, dove risiede prevalentemente a Berna, egli svolge un importante ruolo diplomatico, mentre è al centro di vivaci relazioni culturali e mondane - incontra fra gli altri Alessandro Manzoni, Giulia Beccaria e Vittorio Alfieri - e intensifica la sua attività collezionistica relativamente a libri, manoscritti, incisioni, dipinti e minerali.

Dopo il rientro in patria nel 1813, Venturi risiede fra Reggio Emilia e Milano, dedicandosi agli studi - la sua vera vocazione - e pubblicando il materiale raccolto negli anni precedenti. Fra le opere date alle stampe, che lo qualificano come il primo importante storico della scienza e della tecnologia in senso moderno, ricordiamo, oltre a quelle già citate, i Commentarj sopra la storia e le teorie dell’ottica (Bologna 1814), le Memorie e lettere inedite finora o disperse di Galileo Galilei (Modena 1818-1821) e la Storia di Scandiano (Modena 1822).

Dopo la morte di Venturi, il suo archivio, la sua biblioteca e la collezione di stampe rimangono presso gli eredi. Il materiale superstite entrerà in gran parte nelle raccolte dell'attuale Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia negli anni 1917-1921, costituendo il fondo a lui intitolato.

Importante è il suo contributo allo studio della meccanica dei fluidi con la descrizione di quello che viene chiamato effetto Venturi, che descrive il legame tra velocità e pressione di un fluido in un condotto. Applicazione di tale effetto è il cosiddetto tubo di Venturi, che si impiega per la misura della velocità di un fluido in una condotta.

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Theoremata ad rem physicam spectantia, 1781

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mario Di Fidio, Claudio Gandolfi, Idraulici italiani, su preserver.beic.it, Fondazione BEIC, 2014, p. 287.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) G. W. Kent, An appreciation of two great workers in hydraulics; Giovanni Battista Venturi and Clemens Herschel, London: Blades, East & Blades, 1912.
  • Giovanni de Brignoli di Brunnhoff, Del cavalier abate Giambattista Venturi reggiano. Notizie biografiche con appendici, in Notizie biografiche in continuazione della Biblioteca Modonese del cavalier abate Girolamo Tiraboschi, III, Reggio Emilia, Tipografia Torreggiani e compagno, 1835, p. 187-369, 486-487.
  • Giovanni Battista De Toni, Giambattista Venturi e la sua opera vinciana. Scritti inediti e l'Essai, Roma, P. Maglione e C. Strini successori E. Loescher, 1924.
  • Giovanni Battista Venturi, Autobiografia; Carteggi del periodo elvetico (1801-1813), a cura di William Spaggiari, Parma, Studium Parmense, 1984.
  • Il Fondo Venturi della Biblioteca Panizzi. Catalogo, a cura di Roberto Marcuccio, Bologna, Pàtron, 2001.
  • Giambattista Venturi scienziato, ingegnere, intellettuale fra età dei lumi e classicismo, a cura di Walter Bernardi, Paola Manzini, Roberto Marcuccio, Firenze, Olschki, 2005.
  • F. Ori, Giovanni Battista Venturi nella Storia della Scienza, Reggio Emilia, Antiche Porte, 2019.

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